mercoledì 31 maggio 2006

Mantellini, i blog e il giornalismo

Questo di Massimo Mantellini è uno degli articoli più belli e interessanti sui rapporti tra i blog ed il giornalismo mai pescati nel web.
Da leggere assolutamente, dall'inizio alla fine.
Davvero complimenti.

(Mantellini)

Previsione esatta...

Sempre sulle elezioni amministrative a Napoli, l'oracolo di Giovanni Rotondi, segretario della nuova DC.
Come si può leggere su Carta Canta di Travaglio, ha sbagliato proprio di un pelo.

(Carta Canta)

martedì 30 maggio 2006

Grazie per la grazia

Dopo aver superato l'effettiva difficoltà nel dire "il ministo della Giustizia Mastella", bisogna però ammettere che sembra partire con il piede giusto.
Sperando che alle belle chiacchiere si affianchino anche dei risultati concreti.
Sperando.


(AdnKronos)

Game Over

La battaglia è finita.
Alle 3 di notte, ma è finita. Fare il Presidente di Seggio elettorale è un'esperienza davvero massacrante, solo ora me ne rendo conto (eppure è stata la quinta volta).
Tra elettori indecisi, orari inumani, caldo e finestre che non si aprivano, proteste dei rappresentanti di lista, enormi verbali da compilare, mi meraviglio come non sia riuscito a sopravvivere.
Per fortuna la squadra degli scrutatori era affiatata, il segretario bravissimo e siamo riusciti a portare a termine il lavoro senza intoppi.
Convinto di essere tra gli ultimi del quartiere, poi, mi son dovuto ricredere. Trentesimo su 75 seggi, una gran bella soddisfazione, insomma.
Poi, qui a Napoli la Iervolino ha vinto di nuovo, senza ballottaggio.
Amareggiato? Devo ammetterlo, sì. Almeno col ballottaggio potevo farmi un'altra elezione, stavolta molto più semplice, e intascare altri 150 euro facili facili.

sabato 27 maggio 2006

Dura la vita del presidente di seggio

Meno 3 ore all'inizio della battaglia.
Le elezioni amministrative, intendo.
A martedì.

venerdì 26 maggio 2006

Tutto come prima

Alla fine Enzo Scotti non parteciperà alle elezioni amministrative a Napoli.
Tutto torna come prima, allora. Voto domenica e lunedì.
Poi, dopo questi due giorni, non voglio sentir parlare di politica almeno per i prossimi sei mesi.

(Corriere)

Incubo elettorale

Per favore, Enzo Scotti, rifiuta: altri 15 giorni di campagna elettorale davvero non riuscirei a reggerli.

(Corriere)

giovedì 25 maggio 2006

In vacanza non ci andrò mai

Allora, due sono le possibilità: o quelli delle agenzie turistiche quando scrivono "offerta imperdibile", "pacchetto all inclusive", "vacanza conveniente", prendono in giro i clienti, o purtroppo quest'anno sono io ad essere davvero squattrinato.

mercoledì 24 maggio 2006

Quando arrivano le elezioni?

Qui Napoli.
Meno 3 giorni alle elezioni.
La situazione sta diventando intollerabile.
Faccioni appiccicati e spalmati ovunque l'occhio umano riesca ad arrivare.
Negli appositi spazi, sui muri, sui balconi, sui pali della luce, gente sorridente che ammicca, ti sorride, cercando disperatamente il tuo voto.
E poi ancora volantini, fac-simile, bigliettini che ti vengono offerti, donati, regalati, lasciati nelle tasche, sul parabrezza della macchina, a casa, via email, nella cassetta delle lettere, al bar, per strada.
Quintali, tonnellate di carta inutile che finiscono quasi direttamente nei cestini dell'immondizia, mentre per i manifesti il discorso è ben più complesso.
Si accumulano foglio su foglio in ogni angolo consentito o non, creando un multistrato spesso e attaccaticcio, una millefoglie di colla e colori, un surreale collage di volti-scritte-loghi quasi incomprensibile per chiunque l'osservi in modo distratto.
A parte il fastidio attuale, poi, la vera paura è un'altra: quella di vedere, una volta finite le elezioni, quelle brutte facce ancora attaccate per settimane, nel caso in cui nessuno si prenda la briga di toglierle al più presto.
Io già me li sogno la notte. Aiuto.

martedì 23 maggio 2006

Le mie Benson per una vacanza


Stanotte non ho proprio sonno, anche perché sto pensando e ripensando a due questioni che mi tormentano da qualche settimana a questa parte:
1)      Dove andare in vacanza quest’estate e – soprattutto – con quali soldi;
2)      Cercare o non cercare di smettere di fumare.
Due gran brutte gatte da pelare, insomma.
Poi ho fatto un paio di rapidi calcoli, e tutto mi è apparso immediatamente più chiaro.
Un pacchetto di Benson & Hedges (3,20 euro) ogni 2 giorni, sono quasi 50 euro a settimana (48, per la precisione, ma è sempre meglio abbondare).
In un anno, se la poca matematica fatta alle superiori non m’inganna, dovrebbero essere 576 euro.
Ecco, se avessi smesso di fumare a partire dalla scorsa estate, forse ora avrei i soldi per una nuova vacanza.
Almeno per avere una speranza di partenza.
Me tapino, me squattrinato. Sigh, sob.


lunedì 22 maggio 2006

Fine di Lost - Prima Stagione

Bene. E' finita la prima stagione di Lost, lasciandomi un po' con l'amaro in bocca.
Non di certo per la serie in sè, che è fantastica, una delle migliori dai tempi di X Files, in grado di competere, sia chiaro con diversi argomenti e trame, anche con C.S.I; ma per il fatto che, gira e rigira, la trama si è infittita senza districarsi di un nodo, e nessun mistero è stato risolto, finora.
L'unica vera pecca, infatti, è questa: puntate troppo corte, storia che va avanti di pochissimo ad ogni episodio, tant'è che tutta la prima stagione, eliminata di flashback e parti ridondanti, potrebbe benissimo essere compressa in un paio d'ora.
Tutti con il fiato sospeso, in attesa della seconda stagione, a causa di questi autori "infami" come pochi altri, capaci di tirare la corda della tensione fino al massimo consentito, per poi rinviare subito tutto alla puntata successiva, lasciando aumentare la suspence a dismisura.
Quanto dovrò aspettare, allora, per vedere la seconda serie?
Spero poco, molto poco.

Bentornata, Martina Hingis

Martina Hingis trionfa al Foro Italico.
Impossibile, per un fan della prim'ora come me, non segnalare questa vittoria della tennista elvetica.
Contro la sfortuna, chi la dava ormai come giocatrice finita, ma soprattutto contro gli infortuni ai piedi che ne avevano condizionato decisivamente la carriera.
E la ex numero 1 del mondo, indiscussa campionessa fino al 2002, torna anche sul campo la grande tennista che tutti ricordavamo.
Complimenti, Martina.

(Gazzetta)


domenica 21 maggio 2006

The Island, di Michael Bay

Per passare una serata di totale relax tra fantascienza e action movie, sparatorie e inseguimenti mozzafiato consiglio vivamente "The Island", filmone tutto effetti speciali di Michael Bay (The Rock e Bad Boys, ricordate?), con Ewan McGregor e Scarlett Johansson come protagonisti.
Un megaflop al bottheghino, ma ideale come blockbuster.

(Imdb)

Bomba in testa

Ora uno non può avere neanche un mal di testa, che scatta subito l'allarme.

(Corriere)

Perché non guardo la tv

Puntuali, come ogni anno, sono di nuovo sui piccoli schermi.
Che belli, mi mancavano davvero gli inutili servizi dei tg sul caldo e le alte temperature estive.

sabato 20 maggio 2006

Promemoria

La prossima volta al mare abbondare con la crema protettiva.
Stanotte saranno dolori...

Ceci n'est pas une femme

Ecco la vincitrice del concorso di bellezza per drag queen.
Cioè, quella che vedete non è una donna.
Ci credereste mai?

(la Repubblica)

venerdì 19 maggio 2006

Basta

Sapete una cosa?
Questa politica mi ha davvero annoiato.

(Corriere)

Goodbye Yellow Brick Road

Goodbye Yellow Brick Road.
Ovvero: come scoprire Elton John a 22 anni e capire che non è stato solo pantaloni a zampa, occhialoni stravaganti, completini strani e "Candle in the wind" per Lady D, ma un grande artista capace di creare melodie indimenticabili.
A proposito, la prima versione di "Candle in the wind" è proprio in questo disco.

(Elton John Italy)

giovedì 18 maggio 2006

Gita a Roma? No, tesi

Vorrei partire alle 8.44, con il buon vecchio diretto per Roma da Campi Flegrei.
Ho prenotato il giorno prima il biglietto in agenzia. Sono pronto.
Arrivo in stazione con 15 minuti d’anticipo, ma il treno non c’è più.
E’ stato soppresso dal 1° maggio. Che carini ad avvertire, questi di Trenitalia, fanno bene a cancellare l’unico diretto da Campi Flegrei per Roma e lasciarlo ancora in bella mostra sul sito. Complimenti.
Insieme a me, ci sono altre 2 o 3 presone incazzate come bisce, che bestemmiano in turco. Ci confortiamo a vicenda, con occhiate di compassione reciproca.
Non mi perdo d’animo, faccio l’integrazione e corro a prendere l’Intecity Plus delle 9.33.
Il mondo intero, però, ha deciso di concentrarsi bene per impedirmelo.
Prima il bigliettaio, che per digitare i codici del nuovo biglietto ci mette soltanto 30 secondi a lettera, poi la metropolitana che preferisce muoversi a passo d’uomo e fermarsi 5 – 6 volte senza motivo prima del capolinea.
Sono fuori casa da neanche un’ora e già sono madido di sudore, rosso di rabbia, parlo da solo come un pazzo.
Riesco comunque a salire sul treno, ovviamente perché in ritardo di un paio di minuti, mi siedo comodo e dormo per tutt’e due le ore di viaggio. Come un sasso.
Una volta a Roma, già so con precisione come muovermi per arrivare alla sede de “la Repubblica”: bus 714, 11 fermate, alla vista di un enorme palazzone con la scritta Habitat posso scendere e raggiungere il palazzo a specchi sede del prestigioso quotidiano.
Ovviamente, perdo il conto delle fermate ed entro nel panico. La scritta Habitat non la vedo, ma mi aiuta una signora.
Scendo. La vedo. La sede romana de “la Repubblica”.
Un grande palazzo con la scritta a specchi in Largo Fochetti: un paio di guardie all’entrata, borsa nel metal detector e la consegna di un badge magnetico per entrare da “privato” nella sede.
Ascensore, sesto piano e sono dal professore.
Vi tralascio i dialoghi precisi, ma vi assicuro che è stato disponibile e garbato, come sempre.
E insieme abbiamo scelto la tesi. Anzi due, per il momento.
Abbiamo semplicemente circoscritto il campo a due dei 5 spunti che gli avevo proposto, ma si tratta già di un grande passo in avanti.
Adesso, quindi, devo solo scegliere: le inchieste dei Muckrakers o la figura del giornalista Enzo Baldoni.

Speriamo che la notte mi porti consiglio.

Il contastorie

Ve lo ricordate il ragazzo sardo che era stato picchiato da un gruppo di naziskin a Berlino?
Beh, si era inventato tutto.

(la Repubblica)

mercoledì 17 maggio 2006

La finale di Champions

Tutt'e due le squadre hanno giocato una delle partite più brutte delle loro rispettive stagioni.
I due fenomeni sono stati, per una volta, abbastanza anonimi.
E, alla fine, ha vinto la squadra che più ha meritato durante l'anno.

Inizio al buio

GOVERNO: GIURA DI PIETRO E VA VIA LA LUCE...
"Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione". Il neo ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, era intento a leggere la formula del giuramento, quando nel salone delle Feste al Quirinale si sono spente le luci di uno dei due grandi lampadari di cristallo. Brusio in sala, poi la luce e' tornata.

(la Repubblica)

E' nato

E' nato il nuovo governo Prodi.
Che dire? E' ancora presto per esprimersi con obiettività, ma ci sono alcune riflessioni da fare.
Ci sono 6 donne, un buon passo in avanti rispetto al precedente governo, ma sempre troppo poco (5 senza portafoglio, per giunta). Prendere un po' d'esempio dal resto d'Europa no, eh?
Tre tecnici in settori chiave, ed è un bene.
La più giovane ha 45 anni (Melandri), il più anziano 68 (Amato).
Almeno 5 po 6 ministri sono nomi totalmente nuovi, per me, ma ammetto la mia ignoranza in materia.
Interessante la divisione tra Istruzione e Università e Ricerca Scientifica, vedremo meglio nei prossimi mesi.
Nota assai dolente, Mastella alla Giustizia. Dico, ma stiamo scherzando?
Staremo a vedere, comunque.

Verso Germania 2006










Basta parlare di Moggi, basta.
Passiamo al calcio vero, ora, a quello giocato e a quello che inizieramo a giocare tra meno di un mese, in Germania.
Con tutto il clamore creatosi attorno alle intercettazioni telefoniche, nessuno ha riflettuto un po’ sulle scelte di Lippi per i prossimi mondiali.
Ovviamente, direte, perché con tutto questo processo mediatico ai danni di Moggi & co. Discutere dei convocati italiani per la trasferta tedesca sarebbe stato come parlare del gattino sull'albero mentre un branco di leoni inferociti si aggira per la città
Quindi, tutti i giornalisti a sguazzare nello scandalo e nessuno che si è interrogato sulla presenza di Materazzi nei 23 convocati.
Ma parliamone, dunque, che di cose da dire ce ne sono parecchie.
Non di pressioni, di telefonate, di orologi o di combine, ma solo delle qualità dei singoli giocatori che ci faranno sognare (speriamo) ai mondiali di Germania.



Su Buffon, Peruzzi e Amelia, nulla da ridire, per carità: il primo continua ad essere tra i migliori del mondo, nonostante un’annata non certo da incorniciare.
Il secondo dà sicurezza alla squadra e potrebbe essere un’ottima alternativa, data l’esperienza quasi ventennale tra i pali di squadre di mezz’Italia.
Il terzo, invece, è senza dubbio la rivelazione del campionato che si è appena concluso.
Con il suo Livorno, Amelia ha giocato una stagione indimenticabile – l’anno scorso, quando l’avevo io al fantacalcio, prendeva la media di 3 gol a partita, ma fa nulla – e ha meritato senz'altro la presenza in nazionale.
Dietro di loro il pur bravo De Sanctis, che quest’anno non ha brillato e partirà solo nel caso in cui qualcuno dei tre si faccia male prima del 2 giugno.








Riflettiamo un po’ sulla difesa, ora: andiamo in Germania con Cannavaro, Nesta, Zambrotta, Grosso, Materazzi, Barzagli, Zaccardo, Oddo.
Titolari dovrebbero essere, sicuramente, i primi quattro.
Preoccupa Nesta, però, che da qualche mesi sembra solo un lontano parente del difensore più forte del mondo che conoscevamo, e ci auguriamo che l’esperto Fabio riesca a svegliarlo e caricarlo a dovere per la sfida mondiale.
In panca come centrali, purtroppo, Lippi ha portato Materazzi, uno che non ha giocato quasi mai con l’Inter quest’anno e, quando è entrato, ha offerto prestazioni mediocri, fallose e ha segnato l'incredibile autogol da centrocampo contro l’Empoli, e Barzagli, uno bravo ma forse non ancora pronto per una così grande esperienza.
Sulle fasce, Zambrotta e Grosso sono delle sicurezze, ma quando non sono in giornata diventano inguardabili. Dietro di loro Oddo, che data la stagione meriterebbe forse di partire titolare, e l’inutile Zaccardo, un anonimo difensore di fascia (mi dicono che gioca nel Palermo) che si trova con i 23 non capisco bene per quale motivo.
Io, personalmente, avrei portato volentieri Pasqual.










Poi, centrocampo.
I tre titolari saranno probabilmente Camoranesi, Pirlo e Gattuso, giocatori che negli ultimi due mesi non hanno certo brillato per lucidità e freschezza fisica. Gattuso il cuore ce lo mette sempre, ma appunto è solo quello, mentre gli altri due mi sembrano effettivamente non al massimo.
Preferirei, quindi, vedere un De Rossi in campo dal primo minuto, al massimo della forma, mentre mi auguro che Perrotta mantenga la concretezza e la intelligenza tattica dimostrata con la Roma quest’anno. Su Barone, non mi pronuncio, ma avrei preferito altri giocatori, al suo posto.
Un paio di nomi? Su tutti Fiore e Morrone, inspiegabilmente ignorati, il primo capace di cambiare da solo una partita quando è in serata, il secondo molto bravo in interdizione e a proporsi anche in zona gol.
Ah, anche Totti è nella lista dei centrocampisti, ma dovrebbe essere inserito in quella dei grandi campioni, fortunatamente recuperati per i mondiali, nonostante gli interventi assassini dei difensori.





In attacco, invece, ovvie le convocazioni di Gilardino (devastante quando è in forma), Toni (devastante sempre) e Del Piero, molto apprezzata quella di un Inzaghi dato per finito fino a qualche mese fa, ma invece tornato alla grande a gonfiare le reti avversarie. Il miglior rapace d’area di rigore degli ultimi 20 anni.
Inspiegabile, infine, la convocazione di Iaquinta, da quasi 6 mesi irriconoscibile, reduce da un infortunio, poco concreto in zona gol e mai brillante nelle poche apparizioni in nazionale.
Può essere molto importante per la squadra, lo so, ma per il mondiale servono giocatori al massimo della forma e in grado di carburare subito.
C’era Lucarelli, alla seconda incredibile annata col Livorno; c’era Tavano, giovane, incontenibile ed esplosivo come pochi altri; c’era Rocchi, giocatore capace di sacrificarsi per la squadra e di dare tutto in campo; io avrei visto bene anche Di Michele o Di Natale, a dirla tutta.





Ma per fare queste scelte ci vuole coraggio, perché fare una mossa sbagliata sarebbe un rischio troppo grande per Lippi, come per qualsiasi allenatore di nazionale durante i mondiali.
Una pedina posizionata male e finisci sulla graticola mediatica, con i giornalisti che ti sbranano come sciacalli su una carcassa in decomposizione.
Meglio puntare sui soliti nomi, allora, senza osare più di tanto.
Sperando di non uscire fuori già nel girone.

martedì 16 maggio 2006

Serra sul caso Moggi

Sul caso Moggi e l'etica pubblica uno splendido Michele Serra, su "la Repubblica" di ieri.
Ecco alcuni dei passaggi più importanti:
"Sono del tutto mancate, per l'ennesima volta, le misure di prudenza, di intelligenza pubblica, spesso di semplice buon senso che permettono di vivere in comunità limitando i danni e gli spaventi.




Queste misure, qui come altrove, si chiamano etica pubblica. Servono a stoppare prima, e non dopo, le cattive intenzioni, a isolare le persone poco raccomandabili o quantomeno a non emularle, a non trasformarle in esempi ammirevoli (...) Che Moggi abbia o non abbia orientato gli arbitri, e con essi i risultati delle partite, se cioè abbia o non abbia commesso il reato di frode, è questione che riguarda le magistrature (sportiva e ordinaria). Ma che un dirigente della prima società di calcio del Paese, per anni, abbia intrattenuto rapporti assidui e confidenziali con i designatori arbitrali, è cosa eticamente gravissima a prescindere dalla presenza di un reato".

E conclude:
"Luciano Moggi era temutissimo, chiacchieratissimo, ma anche molto ammirato: perché vinceva molto, e perché era potente. Ecco, forse basterebbe, per cominciare a rimediare almeno un poco all'analfabetismo etico di questo paese, confutare energicamente questa idea, non so se più stupida o più disgustosa, che ricchezza e potere giustifichino tutto".


L'intero articolo è qui.

(la Repubblica)

Alternapoli è online

E' online il nuovo numero di Alternapoli.
Il numero 12, per essere più precisi.
All'interno troverete uno speciale sul writing partenopeo, un itinerario spaesato nei meandri della Fnac, un articolo sul Subbuteo - meglio chiamarlo Calcio Tavolo, però -, riflessioni sulla crisi dei fuochisti napoletani,  una piccola denuncia su una biblioteca chiusa da tempo, il racconto su una misteriosa casa hi-tech e la presentazione del nuovo libro di Jacopo Fo, "Napoli nel sangue".
Questo è tutto, e non mi sembra poco.

lunedì 15 maggio 2006

S'avvera un sogno

Tra poco meno di dieci ore, anche se soltanto per la tesi, sarò nella sede romana de "la Repubblica".

Vade retro, cellulare

Tempo fa ero a cena con alcuni amici.
Si festaggiava un compleanno, ma l’atmosfera all'inizio non era delle più rilassate e piacevoli all’inizio: molte persone non si conoscevano tra di loro, io conoscevo solo il festeggiato e un altro paio di invitati, era molto difficile intavolare un discorso che superare l’imbarazzo iniziale, e ci trascinavamo lungo la serata tra sorrisi abbozzati e riflessioni sul tempo, tra “la frittura è buona” e “peccato non si può più fumare nei locali”.

Poi, tutt’a un tratto, si sono esauriti definitivamente gli argomenti di discussione, ed è calato un silenzio tombale sul tavolo.
L’imbarazzo, per un paio di minuti, quasi non si poteva contenere. Fin quando qualcuno non ha cacciato dalla tasca il proprio nuovo cellulare. Non mi chiedete  di che marca era perché non lo ricordo, come non ricordo le mille e passa funzioni che aveva, prontamente elencate dal proprietario con un tono a metà tra il vanto e la meraviglia. A questo gesto è seguita l’estrazione immediata un’altra ragazza, proprietaria di ben due telefonini identici ultimo modello, con tanto di videocamera polifunzionale, macchina fotografica con milioni di pixels e decine e decine di giochi scaricati online.
Improvvisamente, con mio enorme sconforto, è iniziata la danza dei cellulari: “Guarda il mio cosa fa”, “io ho questo sfondo stupendo”, “fortissimo questo video”, “aspetta che te lo passo: hai il bluethooth?”, “certo che sì, passa pure”. Passaggi di mano, sguardi curiosi, risate e cenni d'intesa, tutto sotto i miei occhi attoniti. L’atmosfera si è rivitalizzata, il sorriso è tornato sulle labbra di tutti i commensali, e sono andati avanti per più di mezz’ora a parlare di cellulari, polifunzionalità, funzioni strane e annessi e connessi. Tutto questo mentre io, seduto dall'altro capo della tavola, guardavo sconcertato queste persone così entusiaste del proprio telefonino pagato quasi un milione, ma con tutti gli sforzi possibili non comprendevo l’utilità di una suoneria scaricata a 3 euro su un sito internet o la necessità di avere uno strano neonato che balla come sfondo del display.
Davvero non lo capivo, come non lo capisco ora.
Non chiamatemi matusa, ma in quella mezz’ora mi sono quasi sentito un alieno in visita sulla terra, ma davvero felice di non capirne nulla di cellulari e simili.

Fantacalcio malato

Ora ho capito perché perdevo sempre.
Dati gli scandali calcistici delle ultime settimane, sto seriamente pensando di farmi rimborsare i soldi del fantacalcio delle ultime due o tre annate.

venerdì 12 maggio 2006

Un calcio malato

L'avevo detto io che si trattava solo della punta dell'iceberg.
Anticipati dallo scandalo mediatico delle intercettazioni telefoniche degli scorsi giorni, ecco che inizia davvero a profilarsi una situazione inquietante per il mondo del calcio italiano.
Un sistema marcio nelle fondamenta - Totti sentenzia: "Bisogna azzerare tutto -  che prima riusciva a tenersi in piedi grazie ad un'abile miscela di interessi, favori, silenzi e omertà, perché era conveniente per tutti che le cose andassero in questo modo.
Questo stesso sistema che, ora, è esploso all'improvviso e sta crollando su se stesso, proprio quando ormai sembrava che nulla potesse scalfirlo.
Leggere il dossier delle intercettazioni sul sito de "la Repubblica" fa davvero venire la pelle d'oca. Ma permette anche di capire che, sebbene al centro della vicenda ci siano pur sempre Moggi e la Juventus, le inchieste si allargano a macchia d'olio e coinvolgono altre squadre - Juve, Fiorentina, Lazio e Milan -, numerosi dirigenti, arbitri, forze dell'ordine e calciatori.
Quindi, la questione è molto seria e il quadro finale delle accuse particolarmente pesante.
L'unica riflessione sicura che si può fare, al momento, è che ci sono 41 indagati, sospetti su ben 29 partite del campionato 2004 - 2005 e che nei prossimi mesi ne vedremo sicuramente delle belle.
Il futuro è ancora incerto, ma l'immagine dell'Italia calcistica, già di per sè rovinata, ha subito un altro brutto colpo da cui sarà davvero difficile riprendersi.
E' un calcio malato, diceva qualcuno. Chi potrebbe dargli torto, ora come ora?

mercoledì 10 maggio 2006

Riflessioni sul caso Moggi

Allora, stare dietro a tutta questa faccenda delle intercettazioni telefoniche di Moggi, Giraudo & co. è davvero complicato.


E’ molto difficile, soprattutto, riuscire a mantenere la giusta obiettività e valutare i fatti senza pregiudizi e complottismi d’ogni sorta.



Partiamo da quello che è sicuro. Così, per fare un po’ di chiarezza.



Tutto il caso è esploso sui media, e di conseguenza nelle teste di milioni di italiani, dopo una richiesta di archiviazione della Procura di Torino che attesta come la Juve non abbia comprato partite o arbitri.


Partita chiusa per la giustizia penale, quindi.



Ok, fin qui ci siamo.



Poi la vicenda si è evoluta quasi da sola e, con un effetto valanga, ha raggiunto dimensioni spropositate.


I media hanno avuto un ruolo fondamentale, uniti ai vari giornalisti e alle persone che da anni considerano - a ragione? A torto? Chissà - i campionati falsati per una certa “sudditanza” nei confronti della Signora.



Questa notizia, quindi, li ha fatti andare direttamente a nozze.



Ci sono state le intercettazioni.


Molte, di tutti i tipi, alcune sinceramente non c’entravano nulla con il caso che si stava creando.


Altre erano però molto ambigue, e rivelavano una rete di rapporti molto stretta  tra Moggi, Pairetto e Mazzini.



Non ci sono dubbi, mi sembra. Né su questo fatto, né che simili rapporti tra il designatore degli arbitri e il dg della più importante squadra di Italia non siano eticamente corretti.



Chi dice che da quelle intercettazioni non emerge nulla, perché c'è stata la richiesta di archiviazione del PM, secondo me non dice la verità.


Al di là della personale indignazione per la pubblicazione delle intercettazioni e la gogna mediatica che si è scatenata, sono indubbi i rapporti troppo stretti tra Moggi e Pairetto, Pairetto e gli arbitri destinati a partite della Juve, troppe ambiguità e chiacchierate sospette tra Giraudo e lo stesso Moggi.



Qualche esempio?








Il 21/09/2004, prima della partita Samp - Juve, parlano Pairetto e Dondarini, che dovrà arbitrare la partita:


Pairetto: «Pronto»
Dondarini: «Gigi, sono Donda»
Pairetto: «Ciao Donda, come stai? (...) Mi raccomando domenica che non ci salti tutto»
Dondarini: «Mercoledì, domani»
Pairetto: «Sì mercoledì ecco fai una bella partita, tu sai che lì... sai che son sempre...»
Dondarini: «Eh, son particolari (...). Con cinquanta occhi bene aperti»
Pairetto: «Eh, bravo per vedere anche quello che non c'è, a volte (...) non facciamo subito che si dica "Ah, bene, complimenti per le scelte» (Dondarini è appena stato designato arbitro internazionale, ndr).
Dondarini: «Vedrai che non vi deludo».





Il 26/09/2004, una settimana prima di Juve – Udinese, Giraudo parla a Moggi dell'arbitro Dattilo:


«Se è un po' sveglio, gli dimezza l'Udinese».
Guarda caso, nella partita Udinese – Brescia ne succedono di tutti i colori, tra ammoniti ed espulsi. Squadra dimezzata.




Dopo la  partita di andata dei preliminari di Champions League contro gli svedesi del Djugarden ecco una nuov intercettazione:


Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Gigi? Dove sei»
Pairetto: «Siamo partiti»
Moggi: «Oh, ma che c... di arbitro ci avete mandato?»
Pairetto: «Oh, Fandel è uno dei primi...»
Moggi: «Ho capito, ma il gol di Miccoli è valido»
Pairetto: «No»
Moggi: «Sì, come no? (...) Ma poi tutto l’andamento della partita ha fatto un casino a noi»
Pairetto: «Gli assistenti non mi sono piaciuti molto, in assoluto, no, ma stavo pensando ad un altro, quello che aveva alzato era quello di Trezeguet che mi ricordo davanti»
Moggi: «Quello è un altro discorso. (...) Ora mi raccomando giù a Stoccolma, eh?»
Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita...»
Moggi: «Ma no, ma si vince, ma sai, si dice...»
Pairetto: «Ma questi sono scarsi»
Moggi: «Però con uno come questo qui resta difficile, capito?» (...)
Moggi: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia»
Pairetto: «Eh, l’ho già fatta»
Moggi: «E chi ci hai mandato?»
Pairetto: «Mi pare Consolo e Battaglia»
Moggi: «Eh, con Cassarà, eh?»
Pairetto: «Sì»
Moggi: «E a Livorno, Rocchi?»
Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì»
Moggi: «E Berlusconi Pieri, mi raccomando»
Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto»
Moggi: «Lo facciamo dopo»
Pairetto: «Vabbò, lo si fa poi»

Sceglie Moggi, insomma.






Altra chiacchierata abbastanza strana:


Moggi: «Pronto»
Pairetto: «Ehilà, lo so che tu ti sei scordato di me, mentre io mi sono ricordato di te»
Moggi: «Ma dai»
Pairetto: «Eh, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam».
Moggi: «Chi è?»
Pairetto: «Meier»
Moggi: «Alla grande»
Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te anche se tu ormai...»
Moggi: «Ma non rompere, adesso vedrai, quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato»





Moggi e Baldas su Pairetto:


Baldas: «Intanto è stato Pairetto a mettere i bastoni tra le ruote all’Uefa, perché l’Uefa mi vuole tenere, mi vorrebbe tenere (...) Ho parlato con Eberle ed Eberle mi ha detto guarda, se la Federazione non l’Aia perché io non c’entro più con gli ispettori arbitrali no, mase la Federcalcio manda due righe all’Uefa loro mi tengono»
Moggi: «Chi, la Federazione dovrebbe mandarle?»
Baldas: «Sì, esatto» (...)
Moggi: «Eh, adesso sento un pochino»
Baldas: «Ascolta io ho fatto, ti ho preparato due righe di appunto, te le mando via fax in ufficio?»
Moggi: «Mandamele in ufficio»
Baldas: «Va bene, e comunque sarà poi mica Pairetto che mette i bastoni tra le ruote no?» (...)
Moggi:«Ma va’, ma guarda se tu immagini che Pairetto può mettere i bastoni tra le ruote (risata)»



Moggi e Pairetto hanno intrattenuto rapporti troppo stretti. Pairetto si rivolgeva ad alcuni arbitri in termini a dir poco ambigui.


Le conversazioni dello stesso Moggi con Mazzini, Baldas, Giraudo, destano molti dubbi sulla trasparenza e la correttezza dei suoi metodi.



Ad una prima lettura, neanche troppo maliziosa, sembra proprio che il grande vecchio del calcio italiano, Luciano Moggi, dava direttive, consigli, commenti e qualcosa di più sul campionato di calcio 2004 - 2005.



Tornando al discorso su Moggi, è molto facile per lui diventare ora il capro espiatorio.


Anzi, già lo è a tutti gli effetti, messo com’è sulla graticola mediatica e sbranato dai cronisti che non aspettavano altro che torturarlo.



Tutti da anni si lamentano della sudditanza e dei presunti favori, questa è stata la definitiva conferma. E dagli, dagli all’untore, è lui la parte malata del sistema, e così via.



Non nascondiamoci dietro ad un dito, sappiamo tutti che non è così.



Certo è che Moggi ha molte cose da raccontare e da chiarire, soprattutto visto che, in parallelo a questa vicenda, c’è la faccenda della GEA, a Roma e a Napoli.


Altre questioni, ma sempre Moggi al centro dei riflettori.



Il coperchio del calderone è ormai stato aperto, e difficilmente si potrà richiuderlo.



Prima di mettere l’imputato sul patibolo, aspettiamo ancora un po’.



Non è solo Moggi ad essere colpevole, ma è ovvio che si tratti della punta di un iceberg fin troppo grande.



Ma non stiamo a dire che Moggi non ha fatto nulla di male, per cortesia. Niente forca, ma nemmeno sorriso sulle labbra e pacche sulle spalle.


Che la giustizia sportiva faccia il proprio dovere.



Vabbé che ormai nel calcio siamo abituati a vederne di tutti i colori e non ci stupisce più nulla, e che molto spesso quando si parla di queste cose si finisce facilmente in discorsi tipo Bar dello Sport, ma lo scenario è al momento inquietante e la questione non mi sembra per nulla trascurabile.



Staremo a vedere.

Habemus Presidente

Allora, nessuna novità.


E’ proprio lui il nostro nuovo presidente, l’undicesimo dalla nascita della Repubblica: Giorgio Napolitano.
Ha raggiunto la maggioranza assoluta con 542 voti e ricoprirà la carica più importante dello Stato per i prossimi sette anni.


Ma chi è Giorgio Napolitano?


Nato più di ottanta anni fa (1925), vanta un passato da giovanissimo antifascista e una lunga carriera nel PCI.


Laureato in Giurisprudenza, da politico è stato deputato, ministro degli esteri nel 1989, ministro dell’interno nel 1996, parlamentare europeo e Presidente della Camera, Senatore a vita e ora Presidente della Repubblica.


Pur non apprezzando totalmente la scelta, da questo blog i migliori auguri al nuovo Presidente.



(Ansa)

martedì 9 maggio 2006

Un'idea

Ho io il nome giusto per il Quirinale: Mike Bongiorno.
Basta che la smetta di presentare "Vinca il migliore", l'orribile e noiosissimo programma in onda adesso su Retequattro.

lunedì 8 maggio 2006

Prima di andare a dormire

Ci tengo solo a dire che l'idea di Napolitano Presidente della Repubblica mi entusiasma quasi come una visita dal dentista.

(la Repubblica)

Vorrei vedere se lo facessero a voi

Anche voi, come me, rabbrividite quando vi trovate davanti a splendidi esemplari canini deturpati dal taglio delle orecchie o della coda?
Bene, questa notizia non può che far tirare un sospiro di sollievo non solo a noi, ma soprattutto ai poveri animali costretti a subire i capricci dei padroni sulla propria pelle.
Pitbull, Boxer, Dobermann, Cane Corso, Alano e anche il tenerissimo Jack Russell, sono sempre stati dei cani ai quali i padroni, non si sa bene in base a quali caratteristiche estetiche, amputavano la coda.
Ma ora anche il Comitato di Bioetica si è pronunciato su questo tema, votando un documento che giudica eticamente inaccettabile questa pratica sui cani, a meno che non si tratti per motivi di salute (quali, mi chiedo?).
Allora, dopo questo documento, la responsabilità morale passa ai veterinari, che si spera accolgano tutti la mozione e la smettano di praticare - pagati sottobanco - simili interventi su questi esemplari canini che, di sicuro, con coda e orecchie intatte sono molto ma molto più belli.

(Corriere)

domenica 7 maggio 2006

Beerbelly, il portabirra

Basta avere un po' di fantasia e trovare il giusto target a cui rivolgersi, e il gioco è fatto.
Un tizio americano ha inventato la Beerbelly, il comodo contenitore da indossare tipo pancia per poter portare e bere ovunque la propria birra.

(Beerbelly, Daily Record, via Internazionale)

Mai una volta che si parli della sua musica

Posso dirlo?
Questo Pete Doherty, le sue droghe, i suoi arresti, le sue trovate e ora i suoi quadri dipinti col sangue stanno iniziando davvero a rompere.

(Corriere)

sabato 6 maggio 2006

Provaci ancora, Al

Questo video ci mostra quanto Al-Zarqawi sia una schiappa col mitra.
E delle scarpette da ginnastica che indossa, vogliamo parlarne?

(Corriere)

Erba artificiale cancerogena - Approfondimento

Dai referrers del mio blog vedo che i pochi e sporadici visitatori che si trovano a passare per queste pagine – probabilmente per sbaglio – sono molto curiosi di sapere qualcosa in più sulla famosa erba sintetica cancerogena, di cui si fa un gran parlare nelle ultime settimane.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Allora, tutto è nato da una segnalazione della Lega Nazionale Calcio Dilettanti e, solo successivamente, da una indagine condotta da una commissione dell’Istituto superiore di Sanità nel 2005, per accertare la reale pericolosità dei materiali del cosiddetto intaso usati per realizzare l’erba sintetica dei campi di calcetto.
Già nel 2003, infatti, come è possibile leggere sul sito della Lega, era stata effettuata una analisi sui materiali ipoteticamente nocivi presenti nella parte che si trova sotto il manto erboso artificiale.
Il risultato dell’indagine, affidata a Labo Sport France e al Prof. Alessandro Lolli, fu abbastanza chiaro: i materiali usati – granuli di gomma, pneumatici, zinco – erano e sono pericolosi per la salute e l’ambiente.
Tutto questo fu segnalato al Ministero dell’Ambiente, per far sì che fossero eliminate quelle sostanze dai campi di gioco, ma senza ottenere concreti interventi. Solo in seguito ad altre indagini fu creata la Commissione federale, che ha poi accertato l’effettiva tossicità di numerosi campi da gioco.
Dai prelievi effettuati dai Nas, infatti, gli esperti della commissione hanno appurato la presenza di IPA – idrocarburi policiclici aromatici –, zinco e toluene, tutti potenzialmente dannosi.
Solo potenzialmente, comunque, perché non è ancora ben chiaro quali siano i reali pericoli per la salute umana.
La commissione non si è ancora espressa a riguardo con una valutazione scientifica precisa, ma probabilmente pericolosità dipenderà da alcune variabili, come la maggiore o minore granulosità dell’intaso, l’usura dei terreni di gioco e la presenza o meno di vento, in grado di alzare le polveri poi inalate dai giocatori.
Attendiamo con ansia, quindi, la risposta della commissione.
Ma al momento, lo ricordo, nessuno ha ancora scientificamente provato di che tipo possano essere i rischi per l’uomo. 


(Lega Nazionale Dilettanti)

venerdì 5 maggio 2006

Cosa c'è di strano?

Leggo che Previti, colpevole e condannato, va addirittura in galera.
A parte gli scherzi, non capisco perché in molti si sorprendano di ciò, in un paese normale le persone condannate di solito vanno in carcere, mi sembra.

(la Repubblica)

giovedì 4 maggio 2006

Vero giornalismo

Ecco quando il vero giornalismo e le vere inchieste possono davvero servire a qualcosa.
Report solleva il caso, la "3" cancella il servizio dei video hard sui cellulari.
E tanti complimenti alla Gabanelli.

(Corriere)

Volevo sapere

Ma la storia della casa a Napoli acquistata da Berlusconi attraverso Emilio Fede, alla fine, era tutta una bufala?

mercoledì 3 maggio 2006

Inter migliore squadra del mondo

Ma chi le fa queste classifiche, Massimo Moratti?

(Ansa)

Who's next?

Ciampi saluta, ringrazia e se ne va. Fa bene, secondo me.
Ma la domanda che scaturisce spontanea è inquietante: chi sarà il sostituto?
Il degno sostituto, s'intende.

Ma con tutto quello che succede nel mondo, dico...

No. Dopo questa notizia, stanotte non credo che riuscirò a dormire.
A parte gli scherzi, giuro che quando leggo che il sito de "la Repubblica" riporta simili cialtronale mi cadono davvero le braccia.

(la Repubblica)

Operazione per Keith Richards

Più gravi del previsto, per Keith Richards, le conseguenze della caduta dalla palma alle isole Fiji.
Lo storico chitarrista dei Rolling Stones sarà operato alla testa per rimuovere un'emorragia cerebrale.

(Tgcom)

Tarantino gira un film su Jimi Hendrix, forse

Nel leggere la notizia del prossimo film di Tarantino sulla vita di Jimi Hendrix - con Lenny Kravitz nella parte del protagonista - mi ero emozionato, anche parecchio.
Ma sembra ci siano alcuni problemi organizzativi e forse, alla fine, il film non si girerà.

(la Repubblica, AGI)

martedì 2 maggio 2006

Fine dei giochi

Salutiamo senza rimpianti il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi.

(Corriere)

Se la mamma scopre il blog

Pongo un quesito a tutti i blogger ben più famosi ed esperti di me: è normale imbarazzarsi da morire quando la mamma scopre e legge il proprio blog?
No, perché a me è successo oggi, e mi son fatto tutto rosso, credo.

E chi sono io, Gargamella?

Da quando consulto la referrer list, ho scoperto che un numero sempre maggiore di persone arriva sul mio blog alla ricerca dei puffi.
Che dire, una gran bella soddisfazione.

Magic number?

Sul sito di Report, per chi l'avesse persa in tv, è disponibile il testo della puntata sulla telefonia 3.

(Report)

lunedì 1 maggio 2006

Guido Rossa, suo padre





Chi era Guido Rossa?
Un operaio di 45 anni dell’Italsider di Genova, militante del PCI e delegato sindacale della CGIL, ucciso dalle BR alle 6.30 del 24 gennaio 1979 con sei colpi di pistola a bruciapelo.
Ammazzato barbaramente a causa della sua testimonianza al processo contro Francesco Berardi, impiegato nella sua medesima fabbrica e denunciato dallo stesso Rossa, che lo aveva visto lasciare volantini delle BR negli stabilimenti della fabbrica.
Ammazzato nonostante fosse un compagno, Guido Rossa. Perché, secondo loro, non era altro che una “spia”.
Bang, bang, bang!

Le BR si rivelavano, ancora una volta, un’organizzazione terroristica spietata e senza scrupoli, capace di qualsiasi efferatezza. In grado di uccidere anche un compagno.
Oggi, a molti anni di distanza, la figlia di Guido Rossa, Sabina, ha incontrato gli assassini di suo padre ed ha scritto un libro-inchiesta dal titolo “Guido Rossa, mio padre”.


(la Repubblica)

Concerto del Primo Maggio

Come sempre grande musica in Piazza San Giovanni, per il concerto del Primo Maggio.
Claudio Bisio alla conduzione è una garanzia, Marco Marzocca e Luca Medici (Checco Zalone) assicureranno una buona dose di risate, mentre tra gli artisti di maggiore rilievo che si alterneranno sul palco sono da ricordare Pino Daniele (che aprirà il concerto, alle 16.07), gli immancabili Bandabardò e Modena City Ramblers, la rivelazione Baustelle, il coinvolgente Caparezza, la splendida voce di Skin, Ligabue, Vinicio Capossela e tanti, tanti altri.
Qui l'intera scaletta del concerto.
Buon Primo Maggio a tutti.

(Primo Maggio)