martedì 28 agosto 2007

Acqua calda

Titola la Repubblica: "Nel Meridione un laureato su 4 trova lavoro solo per conoscenza".
Notizia falsa e priva di fondamento, si vede che l'autore dell'articolo era male informato. E soprattutto, fin troppo ottimista.



(la Repubblica)

Acqua calda

Titola la Repubblica: "Nel Meridione un laureato su 4 trova lavoro solo per conoscenza".
Notizia falsa e priva di fondamento, si vede che l'autore dell'articolo era male informato. E soprattutto, fin troppo ottimista.



(la Repubblica)

Gene va via

Gnocchi lascia "Quelli che il calcio".
Guardare quel programma, ora, non avrà davvero più senso.

(La Stampa)

Gene va via

Gnocchi lascia "Quelli che il calcio".
Guardare quel programma, ora, non avrà davvero più senso.

(La Stampa)

lunedì 20 agosto 2007

Tre anni, Enzo



Tre anni fa, il 20 agosto, era di venerdì.
Quel giorno, alle porte di Baghdad, un convoglio della Croce Rossa Italiana, che aveva appena portato aiuti umani e soccorsi alla popolazione di Najaf, una città devastata dalla guerra,  subì un attentato.
Ci fu un’esplosione, una grande nuvola di polvere, odore di polvere da sparo.
Fu colpita una Nissan Bianca, che apriva il convoglio, e che finì fuori strada a causa della potenza esplosiva dell’ordigno.
Su quella automobile si trovava Enzo G. Baldoni, in compagnia del suo autista e interprete, Ghareeb. Quest’ultimo, fu ammazzato sul posto, in maniera barbara.
Di Enzo, sequestrato dall'Esercito Islamico dell'Iraq - banda di predoni senza scrupoli - non si seppe nulla di certo fino al 24, giorno in cui un video amatoriale recapitato ad Al Jazeera lo mostrò in vita, quasi sorridente, mentre chiedeva al governo Berlusconi di “ritirare le truppe italiane”.
Allo scadere dell’ultimatum, la sera del 26 agosto, Enzo Baldoni fu ucciso.
Non voglio fare polemiche. Non voglio parlare né della campagna denigratoria di Libero, il quotidiano di Vittorio Feltri, che definì Baldoni un simpatico pirlacchione, un pacifista col kalashnikov, un giornalista  sprovveduto in cerca di vacanze da brivido. Non mi va.
Non voglio neanche riflettere sul comportamento ambiguo della Cri e di Maurizio Scelli, commissario straordinario, che hanno preso le distanze da Enzo, non hanno attivato i giusti canali, non hanno fatto tutto quello che potevano fare.
Non voglio parlare nemmeno dell'inadeguatezza del Governo, dell’allora ministro degli Esteri Frattini, di Silvio Berlusconi. Non mi voglio intossicare.
Voglio solo dire che sono passati 3 anni dalla morte di Enzo Baldoni, ed il suo corpo non è ancora tornato a casa.
Chi può fare qualcosa, lo faccia. Perché ogni volta che leggo le sue “Disposizioni per un saluto”, prima sorrido, poi mi viene da piangere:


Stamattina sono stato a un funerale. La cerimonia è andata via liscia e incolore finché alla fine il prete ha detto: «Ora il figlio vuole dire qualche parola». Il figlio, in dieci minuti, ha tratteggiato un ritratto vivo, affettuoso e vivace del padre. Un ritratto senza sbavature, né esagerazioni, né cedimenti al sentimentalismo. Ma quei dieci minuti hanno avuto più calore, colore e spessore di tutto il resto della cerimonia. Il papà era ancora lì tra noi, vivo, e questo sarà il ricordo che ne manterremo.
Ordunque, trascurando il fatto che io sono certamente immortale, se per qualche errore del Creatore prima o poi dovesse succedere anche a me di morire – evento verso cui serbo la più tranquilla e sorridente delle disposizioni – ecco le mie istruzioni per l’uso.
La mia bara posata a terra, in un ambiente possibilmente laico, ma va bene anche una chiesa, chi se ne frega. Potrebbe anche essere la Casa delle Balene, se ci sarà già o ci sarà ancora. L’ora? Tardo pomeriggio, verso l’ora dell’aperitivo.
Se non sarà stato possibile recuperare il cadavere perché magari sono sparito in mare (non è una cattiva morte, ci sono stato vicino: ti prende una gran serenità) in uno dei miei viaggi, andrà bene la sedia dove lavoro col mio ritratto sopra.
Verrà data comunicazione, naturalmente per posta elettronica, alla lista EnzoB e a tutte le altre mailing list che avrò all’epoca. Si farà anche un annuncio sui miei blog e su qualsiasi altra diavoleria elettronica verrà inventata nei prossimi cent’anni.
Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri e colorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che assolutamente non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati.
Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato.
Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me.
Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considererei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita.
Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega.

("Il mio funerale", di Enzo Baldoni, è tratto da www.diario.it)

domenica 19 agosto 2007

Il crollo di Amy

Povera Amy Winehouse. Il successo e i soldi non sempre danno la felicità, e questa storia lo conferma in pieno.
Come la foto sul Daily Mail.
Io voglio ricordarla così, e aspetto con ansia che torni in forma, a incantare con la sua voce.

(Apcom, Daily Mail)

Il crollo di Amy

Povera Amy Winehouse. Il successo e i soldi non sempre danno la felicità, e questa storia lo conferma in pieno.
Come la foto sul Daily Mail.
Io voglio ricordarla così, e aspetto con ansia che torni in forma, a incantare con la sua voce.

(Apcom, Daily Mail)

Il tramonto, definitivo, delle zucche



Sempre per restare in ambito musicale, ho ascoltato l'ultimo album degli Smashing Pumpkins, Zeitgeist, di cui tanto avevo parlato negli scorsi mesi.

Un solo commento: che tristezza.
Dopo il doppio flop da solista e con gli Zwan, a Billy Corgan un'altra possibilità ancora, proprio non posso darla.

Il tramonto, definitivo, delle zucche



Sempre per restare in ambito musicale, ho ascoltato l'ultimo album degli Smashing Pumpkins, Zeitgeist, di cui tanto avevo parlato negli scorsi mesi.

Un solo commento: che tristezza.
Dopo il doppio flop da solista e con gli Zwan, a Billy Corgan un'altra possibilità ancora, proprio non posso darla.

Storia della musica

Ma da dove è uscito questo fantastico sito?
Non ditemi che esiste da parecchio e io non ne sapevo nulla...
Via, subito tra i link, sarà una lettura indispensabile.

(Storia della musica)

Storia della musica

Ma da dove è uscito questo fantastico sito?
Non ditemi che esiste da parecchio e io non ne sapevo nulla...
Via, subito tra i link, sarà una lettura indispensabile.

(Storia della musica)

sabato 18 agosto 2007

Mi ero sbagliato

Rettifico, è appena finita la partita Napoli - Pisa: non so come è finita, ma dalle grida disumane  credo proprio che il Napoli abbia vinto.
E in più fiumi di cafoni si sono riversati per le strade di Napoli. E' finita la pacchia.

Mi ero sbagliato

Rettifico, è appena finita la partita Napoli - Pisa: non so come è finita, ma dalle grida disumane  credo proprio che il Napoli abbia vinto.
E in più fiumi di cafoni si sono riversati per le strade di Napoli. E' finita la pacchia.

Notizie dalla metropoli

Ehi, qui a Napoli è sabato (come nel resto d'Europa, mi pare), ma dal balcone non vedo il solito traffico sotto casa, non sento strombazzamenti in giro né scorgo i consueti, adorabili supercafoni all'orizzonte.
Una situazione così tranquilla, sinceramente, mi sembra irreale.
Non è che la maggior parte dei miei concittadini se ne resta in vacanza, magari a vita, in modo da rendere 'sto posto vivibile?
(Sì vabè, lo so, è una richiesta impossibile da realizzare. Allora non mi resta che godermi quest'ultima fine settimana di pace. Da lunedì, ricomincia la giungla metropolitana).

Notizie dalla metropoli

Ehi, qui a Napoli è sabato (come nel resto d'Europa, mi pare), ma dal balcone non vedo il solito traffico sotto casa, non sento strombazzamenti in giro né scorgo i consueti, adorabili supercafoni all'orizzonte.
Una situazione così tranquilla, sinceramente, mi sembra irreale.
Non è che la maggior parte dei miei concittadini se ne resta in vacanza, magari a vita, in modo da rendere 'sto posto vivibile?
(Sì vabè, lo so, è una richiesta impossibile da realizzare. Allora non mi resta che godermi quest'ultima fine settimana di pace. Da lunedì, ricomincia la giungla metropolitana).

giovedì 16 agosto 2007

Valentino, perché quel video?

Sì, vabè, arrivo sempre tardi sulla notizia. Ma capite, è appena passato ferragosto e questo blog d'estate lo leggiamo solo io e mia mamma dall'altra stanza.
Comunque due paroline su Valentino Rossi volevo dirle anche io.
Uno che, a pelle, non può che starti simpatico, con i suoi occhioni dolci, la sua faccia simpatica, la parlantina vivace. E simpatico lo è. Io, personalmente, ho sempre preferito Max Biaggi o Capirossi, sarà che a me sono sempre piaciuti di più i secondi con stile, che i primi della classe.

Tornando a Rossi: impossibile non parlare di lui, in questi giorni, senza collegarsi alla vicenda del fisco. Ma è anche difficile non fare riferimento al filmato amatoriale inviato alle redazioni dal Valentino nazionale per fare chiarezza sulla vicenda.

La prima cosa che ho pensato, quando l'ho visto, è stata: ma se capitasse a me un problema col fisco, potrei fare lo stesso? Mandare un bel filmato in cui giustifico l'accaduto e me la prendo coi media - che strumentalizzano sempre, ma guarda un po' - o col fisco italiano. Potrei farlo? No.
Ovviamente, direi: chi cavolo sono io? Un signor nessuno. Ma Valentino Rossi è Valentino Rossi, quindi è possibile, necessario per lui cercare di raddrizzare un po' la sua immagine di bravo ragazzo, infangata - dice lui - dai media e meno brillante di un tempo, quando vinceva e stravinceva sui circuiti di mezzo mondo.
Volevo dire solo questo: secondo me, la mossa potrà rivelarsi anche azzecata, rassicurare i fan e commuovere le casalinghe, ma è un tipo di messaggio che trovo di cattivo gusto, come i relativi servizi telegiornalistici che hanno dato risalto al video autoprodotto. No, non lo trovo un bello spettacolo.
E' successo quello che è successo, ok? E' normale che i giornali e i tg ne parlino. Valentino Rossi è un personaggio pubblico e corre in moto, e quando corre in moto i giornalisti parlano di lui inserendolo nella sezione Sport. Ma se nei suoi confronti risulta - come risulta, al momento - l'ipotesi di reato di "omessa dichiarazione dei redditi e dichiarazione infedele", per una somma di 112 milioni di euro, ci si deve anche aspettare di passare dalla sezione sport a quella di cronaca, e che si parli un po' di più di lui. O sbaglio?
Ok per la Canalis, Valentino: se dicono che sei un mollicone, un latin lover, che flirti con la Canalis e poi non è neppure vero, m'incavolerei anch'io.
Ma sulla questione fisco, non posso essere d'accordo: nè con Valentino, che ha realizzato il filmato, nè con le tv che l'hanno mandato in onda. Al massimo, poteva organizzare una bella intervista, e ci facevano anche il programma serale su raiuno, con un bel po' di share. Ma così, proprio no.
Allora, nel dubbio, era quasi meglio restare in silenzio, aspettare che chi deve fare chiarezza sulla vicenda, la faccia. A Londra, in Italia, o a Paperopoli, per capire se quei soldi di tasse sono stati pagati oppure no.
Se sì, sarà bello vederlo correre nuovamente col sorriso sulle labbra e la coscienza a posto. Altrimenti, mi sa che ci saranno un altro po' di articoli indignati sul suo conto, e non ci sarà video autoprodotto che tenga. E, solo dopo aver pagato, tutto tornerà come prima.

Valentino, perché quel video?

Sì, vabè, arrivo sempre tardi sulla notizia. Ma capite, è appena passato ferragosto e questo blog d'estate lo leggiamo solo io e mia mamma dall'altra stanza.
Comunque due paroline su Valentino Rossi volevo dirle anche io.
Uno che, a pelle, non può che starti simpatico, con i suoi occhioni dolci, la sua faccia simpatica, la parlantina vivace. E simpatico lo è. Io, personalmente, ho sempre preferito Max Biaggi o Capirossi, sarà che a me sono sempre piaciuti di più i secondi con stile, che i primi della classe.

Tornando a Rossi: impossibile non parlare di lui, in questi giorni, senza collegarsi alla vicenda del fisco. Ma è anche difficile non fare riferimento al filmato amatoriale inviato alle redazioni dal Valentino nazionale per fare chiarezza sulla vicenda.

La prima cosa che ho pensato, quando l'ho visto, è stata: ma se capitasse a me un problema col fisco, potrei fare lo stesso? Mandare un bel filmato in cui giustifico l'accaduto e me la prendo coi media - che strumentalizzano sempre, ma guarda un po' - o col fisco italiano. Potrei farlo? No.
Ovviamente, direi: chi cavolo sono io? Un signor nessuno. Ma Valentino Rossi è Valentino Rossi, quindi è possibile, necessario per lui cercare di raddrizzare un po' la sua immagine di bravo ragazzo, infangata - dice lui - dai media e meno brillante di un tempo, quando vinceva e stravinceva sui circuiti di mezzo mondo.
Volevo dire solo questo: secondo me, la mossa potrà rivelarsi anche azzecata, rassicurare i fan e commuovere le casalinghe, ma è un tipo di messaggio che trovo di cattivo gusto, come i relativi servizi telegiornalistici che hanno dato risalto al video autoprodotto. No, non lo trovo un bello spettacolo.
E' successo quello che è successo, ok? E' normale che i giornali e i tg ne parlino. Valentino Rossi è un personaggio pubblico e corre in moto, e quando corre in moto i giornalisti parlano di lui inserendolo nella sezione Sport. Ma se nei suoi confronti risulta - come risulta, al momento - l'ipotesi di reato di "omessa dichiarazione dei redditi e dichiarazione infedele", per una somma di 112 milioni di euro, ci si deve anche aspettare di passare dalla sezione sport a quella di cronaca, e che si parli un po' di più di lui. O sbaglio?
Ok per la Canalis, Valentino: se dicono che sei un mollicone, un latin lover, che flirti con la Canalis e poi non è neppure vero, m'incavolerei anch'io.
Ma sulla questione fisco, non posso essere d'accordo: nè con Valentino, che ha realizzato il filmato, nè con le tv che l'hanno mandato in onda. Al massimo, poteva organizzare una bella intervista, e ci facevano anche il programma serale su raiuno, con un bel po' di share. Ma così, proprio no.
Allora, nel dubbio, era quasi meglio restare in silenzio, aspettare che chi deve fare chiarezza sulla vicenda, la faccia. A Londra, in Italia, o a Paperopoli, per capire se quei soldi di tasse sono stati pagati oppure no.
Se sì, sarà bello vederlo correre nuovamente col sorriso sulle labbra e la coscienza a posto. Altrimenti, mi sa che ci saranno un altro po' di articoli indignati sul suo conto, e non ci sarà video autoprodotto che tenga. E, solo dopo aver pagato, tutto tornerà come prima.

mercoledì 15 agosto 2007

Piccoli vantaggi di un'estate a Napoli

Non ci sono dubbi: una delle cose più belle dell'agosto in città è il poter trovare sempre il posto auto sotto casa.
Senza interminabili giri dell'isolato, con il sole allo zenit, macchine in quarta fila e gente che ti strombazza appena metti la freccia.

Insomma, è quasi un piacere guidare, e di conseguenza parcheggiare
Che goduria, e quando mi ricapita più?

Piccoli vantaggi di un'estate a Napoli

Non ci sono dubbi: una delle cose più belle dell'agosto in città è il poter trovare sempre il posto auto sotto casa.
Senza interminabili giri dell'isolato, con il sole allo zenit, macchine in quarta fila e gente che ti strombazza appena metti la freccia.

Insomma, è quasi un piacere guidare, e di conseguenza parcheggiare
Che goduria, e quando mi ricapita più?

domenica 12 agosto 2007

L'angolo del gossip tennistico

Notizie gossippare che ti rovinano l'estate: la tennista Martina Hingis e il tennista ceco Radek Stepanek non si sposeranno più.
Probabilmente, per via di questa sua orribile camicia. Chi non l'avrebbe mollato uno con quella cosa a scaglie azzurre addosso?

(Repubblica)

L'angolo del gossip tennistico

Notizie gossippare che ti rovinano l'estate: la tennista Martina Hingis e il tennista ceco Radek Stepanek non si sposeranno più.
Probabilmente, per via di questa sua orribile camicia. Chi non l'avrebbe mollato uno con quella cosa a scaglie azzurre addosso?

(Repubblica)

giovedì 9 agosto 2007

Estate musicale

In questi ultimi giorni ho sentito molta musica in auto. Purtroppo.
Purtroppo, perché l'ho ascoltata con persone per le quali il massimo dell'alternative era un live di Baglioni ed i Coldplay una marca di lavatrici.
Ottimi compagni di viaggio, per carità. Ma allora non fatemi preparare il cd se non riuscite ad ascoltare più di 10 secondi di una mia canzone senza passare avanti. Insomma, è stato un mezzo incubo, soprattutto quando si trattava di ascoltare Essere una donna della Tatangelo o il the best of Eros Ramazzotti. Sul primo Gigi Finizio, roba del tipo mi è caduto il cuore nel caffè, poi, mi sono quasi uscite le bolle. Ci mancava soltanto Bruci la città di Irene Grandi, ma a mandarla ripetutamente ci pensavano già tutte le stazioni radiofoniche ascoltate. A proposito, il prossimo che me la fa ascoltare rischia sul serio di finire all'ospedale.
Meno male che sono tornato a casa: la prima cosa che ho fatto, è stata riabbracciare virtualmente il mio vecchio caro Itunes.
Mi sei mancato soprattutto tu, durante la vacanza.
Ah, per concludere: l'unica canzone decente di questa estate è quella di Roy Paci e Aretuska.

Estate musicale

In questi ultimi giorni ho sentito molta musica in auto. Purtroppo.
Purtroppo, perché l'ho ascoltata con persone per le quali il massimo dell'alternative era un live di Baglioni ed i Coldplay una marca di lavatrici.
Ottimi compagni di viaggio, per carità. Ma allora non fatemi preparare il cd se non riuscite ad ascoltare più di 10 secondi di una mia canzone senza passare avanti. Insomma, è stato un mezzo incubo, soprattutto quando si trattava di ascoltare Essere una donna della Tatangelo o il the best of Eros Ramazzotti. Sul primo Gigi Finizio, roba del tipo mi è caduto il cuore nel caffè, poi, mi sono quasi uscite le bolle. Ci mancava soltanto Bruci la città di Irene Grandi, ma a mandarla ripetutamente ci pensavano già tutte le stazioni radiofoniche ascoltate. A proposito, il prossimo che me la fa ascoltare rischia sul serio di finire all'ospedale.
Meno male che sono tornato a casa: la prima cosa che ho fatto, è stata riabbracciare virtualmente il mio vecchio caro Itunes.
Mi sei mancato soprattutto tu, durante la vacanza.
Ah, per concludere: l'unica canzone decente di questa estate è quella di Roy Paci e Aretuska.