La valigia, finalmente, è chiusa. Soltanto perchè non è più una valigia, ma l'enorme zaino da trekking ricevuto in regalo lo scorso anno.
Ho messo tutto, comunque. Ho eliminato soltanto due camicie a qualche maglietta. Lo zaino ora pesa una tonnellata, ma non importa. Dovrò solo trascinarlo fino alla macchina, caricarlo nel portabagagli e ci penserà lei a portarlo fino al porto.
L'imbarco è previsto per le 18.00. Non nascondo una grande felicità. Fosse stato per me, avremmo trascorso l'estate a casa. Fortunatamente c'ha pensato lei ad organizzare uno splendido viaggio in qualche giorno e con un paio di telefonate. E davvero non so come ringraziarla. Meno male, un mese pieno pieno di relax mi servirà davvero per ricaricare le batterie, dopo un anno a dir poco impegnativo e travolgente.
Restano solo un paio di dubbi: i libri da portare - per ora sono due per un esame e tre di lettura -, i cd da mettere in borsa - per ora sono riuscito a fare una cernita, ma si tratta ancora di una quarantina di album - e le cassette da lasciare in auto, anche quelle decisamente troppe.
Ce la farò, comunque. Mi consolo, comunque: almeno il lavoro impegnativo - fare la valigia - è stato già fatto.
domenica 31 luglio 2005
Aggiornamento pre-partenza
Luttazzi intervista Travaglio
Non vorrei rovinarvi proprio ora le vacanze ma credo che questa qui, anche se ormai di quattro anni fa, sia un'intervista che ogni italiano dovrebbe leggere.
sabato 30 luglio 2005
Visto ieri
Evilenko: una storia che mette i brividi al servizio un film che non regala molte emozioni.
Per carità, non che la pellicola sia davvero inguardabile, ma sembra reggersi unicamente sulla bravura del suo attore protagonista, l'indimenticabile Malcolm Mc Dowell, mentre tutto il resto appare piatto e poco approfondito.
Un film comunque da vedere per conoscere la storia di Andrei Chikatilo, uno dei peggiori serial killer che la storia ricordi, girato senza eccessiva personalità dall'esordiente David Grieco, ma con un Malcolm McDowell inquietante e grandiosamente adatto nella parte del professore schizofrenico, pedofilo e comunista.
Ho sentito dire, inoltre, che il libro è molto più agghiacciante ed intenso. Consigliata prima la lettura e poi la visione, allora.
venerdì 29 luglio 2005
Segnali di pace
C.S.I. e Tarantino: il giorno dopo
Ieri, su Fox life, è stato trasmesso l'ultimo, attesissimo episodio di C.S.I., diretto da Quentin Tarantino.
La voglia di vederlo era tanta, ma le attese non sono state del tutto ripagate. Certo, si è trattato di un bell'episodio, ben girato, con alcuni dialoghi surreali e divertenti inseriti in una storia intrigante, in puro stile tarantiniano. Ma, a voler essere sinceri, non soffermandosi soltanto sulla bella confezione creata dal famoso regista, quest'ultimo episodio di C.S.I. non ci ha entusiasmato più di tanto.
La prima parte è stata incredibilmente lenta e macchinosa, con alcuni personaggi quasi fuori parte e la vicenda che vede Nick sepolto vivo già vista in "Kill Bill". Non abbiamo apprezzato più di tanto, infine, i cinque minuti di delirio splatter - onirico di Nick, nella seconda parte, ed il modo casuale ed esplosivo con cui il gruppo della scientifica riesce a ritrovare l'amico sepolto vivo.
Insomma, Tarantino ha totalemente deluso? Non proprio. Tutto sommato è stato piacevole da vedere - i personaggi e le storie di Grissom e compagni ci entusiamano sempre -, un modo simpatico e divertente di osservare uno dei più famosi registi cinematografici degli ultimi anni alle prese con il miglior telefilm americano dai tempi di "X Files" e "NYPD". E, dati anche gli ascolti negli USA (si parla di 30 milioni di spettatori), non si può dire che la scelta di chiudere in questo modo la quinta stagione non sia stata azzeccata.
Ma si è trattato di un episodio nella media o, addirittura, al di sotto della media generale del telefilm, che durante le numerose puntate ha spesso regalato momenti a dir poco coinvolgenti. O, se non vogliamo essere troppo cattivi, è stato un episodio "normale", mentre da Tarantino ci aspettiamo sempre che tiri fuori dal cilindro qualcosa di spettacolare.
Magnini d'oro
Splendida gara dell'atleta di Pesaro nei 100 stile libero, che con un tempo strepitoso (48.12) conquista una storica medaglia d'oro su questa distanza, mai vinta da nessun italiano priam di lui.
giovedì 28 luglio 2005
Visto ieri
"Rosemary's Baby", film di Roman Polansky del 1968, è un'inquetante pellicola che, pur senza scene propriamente horror, riesce davvero a far tremare di paura lo spettatore, a tenerlo incollato sulla poltrona - e di tanto in tanto farlo sobbalzare dallo spavento - con la storia di Rosemary Woodhouse (Mia Farrow) e della sua gravidanza turbolenta, dopo essersi trasferita con il marito in un nuovo appartamento, in passato sede di riti satanici.
Il marito attorucolo che improvvisamente fa carriera, una coppia di strani vicini, morti e incidenti inspiegabili, misteriosi ciondoli e lancinanti dolori pre-parto sono le tessere di un satanico mosaico che riveleranno, a poco a poco, l'orribile e terrificante verità sulla natura del suo bambino .
Agghiacciante capolavoro dell'orrore, forse il miglior film di Polansky e sicuramente tra i cinque migliori horror di tutti i tempi.
Da vedere assolutamente.
Per la cronaca e come avvertimento per lo spettatore futuro, stanotte non è che abbia fatto sogni proprio tranquilli.
(Imdb)
martedì 26 luglio 2005
Curiosità sessuali del passato
Brividi musicali
Ascolti...
Bob Dylan - "The Freewheelin' Bob Dylan"
Masters of war
Come you masters of war
You that build all the guns
You that build the death planes
You that build the big bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks
You that never done nothin'
But build to destroy
You play with my world
Like it's your little toy
You put a gun in my hand
And you hide from my eyes
And you turn and run farther
When the fast bullets fly
Like Judas of old
You lie and deceive
A world war can be won
You want me to believe
But I see through your eyes
And I see through your brain
Like I see through the water
That runs down my drain
You fasten the triggers
For the others to fire
Then you set back and watch
When the death count gets higher
You hide in your mansion
As young people's blood
Flows out of their bodies
And is buried in the mud
You've thrown the worst fear
That can ever be hurled
Fear to bring children
Into the world
For threatening my baby
Unborn and unnamed
You ain't worth the blood
That runs in your veins
How much do I know
To talk out of turn
You might say that I'm young
You might say I'm unlearned
But there's one thing I know
Though I'm younger than you
Even Jesus would never
Forgive what you do
Let me ask you one question
Is your money that good
Will it buy you forgiveness
Do you think that it could
I think you will find
When your death takes its toll
All the money you made
Will never buy back your soul
And I hope that you die
And your death'll come soon
I will follow your casket
In the pale afternoon
And I'll watch while you're lowered
Down to your deathbed
And I'll stand o'er your grave
'Til I'm sure that you're dead
Tarantino e C.S.I.
Giovedì 28 luglio ho prenotato un posto sul divano della mia ragazza, obbligandola a monopolizzare la tv per tutta la sera.
Alle ore 21.00 su Fox life, infatti, ci sarà l'ultimo episodio della quinta stagione di C.S.I. Scena del Crimine, scritto e diretto da Quentin Tarantino. Due ore di spettacolo televisivo che non perderei per nulla al mondo.
(Tiscali)
Sposarsi per rinfrescarsi
In Iraq fa un caldo infernale. E chi porta un generatore in dote è un uomo da sposare.
Zuhair Al Jezairy, su Internazionale.
Google senza limiti
La crescita inarrestabile di Google è confermata dal suo utile più che quadruplicato nell'ultimo trimestre.
Ed il prossimo obiettivo è la "biblioteca universale". Quindici milioni di libri disponibili sul web, gratis e per tutti.
(Apogeonline, AIB)
Colombia. Il governo compra la droga
Strane proposte per combattere la droga.
Il Governo colombiano pagherà una ricompensa a chi consegnerà le foglie di coca. Si tratta della nuova idea del Presidente Alvaro Uribe, per cercare di ridurre la piaga inarrestabile del commercio di droga.
Tra critiche ed elogi, discussioni e perplessità, speriamo si tratti di un tentativo positivo per porre freno a questo dannoso problema che affligge il paese.
(Aduc)
lunedì 25 luglio 2005
La giungla di Napoli
Oggi leggo sull'edizione regionale de "la Repubblica" dell'ennesimo caso di assalto al pullmann da parte di una baby gang di minori. Anzi, di ragazzini di 13-14 anni, stavolta capaci di creare il panico sulla linea C 31 diretta dal Vomero a Posillipo. Hanno urlato, disturbato, preso a schiaffi i passeggeri, ridicolizzato anziani e ignorato i tentativi del conducente di farli scendere, fin quando i poliziotti di un posto di blocco non c'hanno pensato loro, a farli scendere e lasciarli andare perché non perseguibili in alcun modo - dico io: ma portarli in questura, chiamare le famiglie? No, per carità.
Uno schifo, l'ennesimo, che si somma ad altre centinaia di cose che mi fanno inorridire, vergognare di essere napoletano. E non ho più voglia di perdonare, comprendere la rabbia di questi ragazzi emarginati e ghettizzati, non ce la faccio più a sentire di simili soprusi, non voglio prendere un pullmann e dover temere per la mia incolumità fisica, a causa di un gruppo di ragazzini incivili e selvaggi, bestie - no, forse peggio: almeno le bestie alle volte riesci ad addomesticarle - che ignorano totalmente le basi elementari del vivere civile, così come probabilmente le loro famiglie.
Non ho voglia, non voglio che la prossima volta capiti a me. Sono stanco di combattere, ormai stanco della mia (bella?) Napoli.
Miracoli al cellulare
"Si muove, si muove!". Tutti ad Acerra a vedere la Madonna che si muove. Dai, perchè non andiamo tutti? Si muove, è un miracolo, lo hanno ripreso anche con i cellulari.
A qualcuno il sole ha dato pesantemente alla testa. O la fede, fate un po' voi.
Statua in memoria di Bruce Lee
Presto ad Honk Hong verrà eretta una statua di due metri in onore del grande ed indimenticabile attore orientale, famoso in tutto il mondo per i suoi storici e appassionanti film di arti marziali.
Colonne sonore a casaccio
Signori e signore, ecco a voi la classifica più inutile e male assortita degli ultimi tempi.
Già solitamente questo genere di classifiche musicali, per quanto interessanti e divertenti, sono sempre parziali e poco rappresentative delle reali opinioni pubbliche, ma in questo caso mi sembra davvero che si sia esagerato: sul podio delle migliori colonne sonore dei film abbiamo "8 Mile" del rapper Eminem, "Purple Rain" di Prince e la colonna sonora di "Dirty Dancing".
A seguire altri sette film, più o meno conosciuti, dalle colonne sonore oggettivamente belle ma nulla più, certamente non all'altezza di alcuni capolavori musicali che hanno segnato la storia della cinematografia mondiale. Nessun riferimento alla "Febbre del Sabato Sera", a "Easy Rider", ai "Blues Brothers", ad "Arancia Meccanica", a "Trainspotting" o a "Flashdance", solo per citarne alcune. Dico: ma stiamo scherzando?
Il sito hollywood.com sarà anche autorevole e competente, ma in materia di musica non sembra intendersene più di tanto. Mah.
Aria di vacanze
Ho l'ultima, piccola faccenda universitaria da sbrigare, e poi potrò considerarmi ufficialmente in vacanza!
E, grazie al cielo (e soprattutto non grazie a me), ora abbiamo anche un posto dove andare.
Si tratta di una vacanza un po' atipica, organizzata all'ultimo minuto e all'insegna del risparmio, ma grazie ad una compagnia che sembra adatta e alla giusta voglia di divertirsi spero davvero di trascorrere un mese di totale relax, mare e sole, girando in lungo e in largo per l'isola e gustando i sapori tipici della cucina locale. Dicendo addio per un lungo, saporitissimo mese, alla finta dieta che sto portando avanti da qualche settimana a questa parte. Così, finalmente, la smetterò di prendere in giro me stesso e chi mi sta attorno.
Palermo, aspettami!
sabato 23 luglio 2005
Ritratto dei giovani italiani
"Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15, più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tra l’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che permangono più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in un rapporto di convivenza di coppia".
Quali sono i vari motivi che portano i giovani italiani ad essere i più mammoni d'Europa, quelli più restii a tagliare il cordone ombelicale con la propri famiglia?
Ce li spiega Chiara Saraceno, su "Lavoce.info": innanzitutto i soliti motivi economici, con poco sostegno per gli universitari fuori sede, poco accesso ad ammortizzatori sociali e all'acquisto di una casa, la precarietà del lavoro e l'impossibilità generale di un'autonomia economica; non mancano, poi, motivi culturali che non considerano in maniera negativa, come negli altri paesi, la dipendenza dai genitori.
Storie che ci riguardano molto da vicino, che viviamo sulla nostra pelle, e che mostrano ancora una volta le grandi falle del "sistema Italia" che, progressivamente, segnerà in negativo lo sviluppo autonomo delle nostre vite.
Il testo integrale e' disponibile sul sito www.lavoce.info.
Egitto, 23 luglio 2005
Gay giustiziati in Iran
Iran, 22 luglio 2005: quando essere gay è un reato punibile con la morte.
Due omosessuali sono stati impiccati in pubblico dopo essere stati accusati di sodomia, rapina e disturbo della quiete pubblica. Uno dei due era minorenne.
Hanno trovato la morte dopo 14 mesi di carcere e più di 200 frustate. Uccisi da una giustizia primitiva e medievale, all'interno di uno stato che ignora le più basilari norme per il rispetto dei diritti umani. La sequenza di foto sul sito de "la Repubblica" è a dir poco agghiacciante.
Non è la prima volta che mettiamo in risalto la situazione ancora intollerabile presente ancora in molti paesi che attuano la pena di morte anche per i reati più comuni ed elementari.
E non ci stancheremo mai di gridare il nostro disappunto, di manifestare il nostro sdegno verso la politica ed il governo di questo barbaro paeso. Barbaro, si. Perchè uno stato che permette l'uccisione di due ragazzi con l'accusa di essere omosessuali non può che definirsi in altro modo. Un paese incivile, al quale sarebbe fondamentale impedire di compiere simili atti, ma che invece non solo continua tranquillamente ad ammazzare ed impiccare pubblicamente poveri diciottenni, ma che ora, con l'atomica, continua a presentarsi come uno stato con il quale il polo euro-americano è obbligato ad aprire un dialogo costruttivo ed efficace nel tentativo di evitare nuovi pegni da pagare per la sicurezza internazionale.
venerdì 22 luglio 2005
William Penn
domenica 17 luglio 2005
Chi è Pera?
Nuova rubrica domenicale sul blog di Beppe Grillo: "Braccia rubate al lavoro".
Personaggio del giorno: Marcello Pera.
Non so se ridere o piangere. Per ora rido.
Le docce fanno male
Secondo una ricerca inglese i cui risultati sono stati pubblicati dal "Daily Mail", farsi la doccia quotidianamente potrebbe causare gravi danni al cervello, a causa del manganese presente nell'acqua.
Non seguite il consiglio, vi prego, o se lo fate cercate di non prendere il mio stesso pullmann. La salute è importante, lo so, ma lo è anche respirare, almeno per me.
Il "dramma di Pisanu" e il terrorismo alle porte
"Si consuma così quello che mercoledì scorso, su queste colonne, Giuseppe D'Avanzo aveva profeticamente definito "il dramma di Pisanu". Ministro solo. Dato in pasto alle fameliche camicie verdi dal suo stesso presidente del Consiglio, se è vero che ieri il responsabile del Viminale era sul punto di dimettersi. Costretto a cercare una sponda più negli oppositori di ieri (quegli "ex comunisti" che negli anni del terrorismo rosso e del rapimento Moro seppero garantire al Paese l'unità nazionale) che non negli alleati di oggi (quegli ex democristiani confluiti dentro Forza Italia, inerti al cospetto delle spallate anti-sistema della Lega e incapaci di esprimere anche solo un briciolo di quel senso dello Stato che fu proprio della vecchia Dc). Ma rischia di consumarsi, così, anche il dramma di un Paese guidato da un non-governo di pavidi e di opportunisti, che ormai giocano non solo sulla tolda di una nave che affonda, ma anche (e addirittura) sulla pelle dei cittadini.
Il terrorismo bussa alle porte dell'Italia. Ma nella Casa delle Libertà nessuno può sentirlo. Gli "inquilini" sono troppo impegnati a litigare. A questo punto, dopo aver detto "siamo tutti americani" l'11 settembre 2001, "siamo tutti madrileni" l'11 marzo 2005, "siamo tutti inglesi" il 7 luglio 2005, ci resta solo una speranza: che non arrivi mai quel giorno in cui, con la morte nel cuore, ci toccherà anche dire "siamo tutti italiani"".
(Massimo Giannini su "la Repubblica")
sabato 16 luglio 2005
Un premio Nobel non si licenzia, buffoni!
Beh, alle volte mi sento davvero ignorante. Ad esempio, di Enea non avevo sentito mai parlare prima di oggi.
Però so che Carlo Rubbia è un grande scienziato, un geniale studioso, nonché Premio Nobel per la fisica. E, indipendentemente dai riconoscimenti ricevuti - ma non è che un premio Nobel lo incontri ad ogni angolo di strada, quindi è meglio tenerselo stretto - licenziarlo mi sembra un suicidio scientifico. Ma poco importa, quando l'unica regola che vale, anche nelle scienze e nelle tecnologie, è sempre quella politica e partitica, incivile e antidemocratica.
Può darsi che mi sbagli, ma ad un premio Nobel non gli si dà il benservito in questo modo. Non in un paese civile e progredito. Ah, dimenticavo che siamo in Italia. Che vergogna.
Timoria
Allora: a 22 anni, dopo aver ascoltato migliaia di dischi e milioni di canzoni, dopo aver spaziato dal pop al noise, dal rock alla canzone d'autore italiana, dall'elettronica al brit-pop, scopro di adorare i "Timoria".
Così, improvvisamente. Senza aver nemmeno mai sentito il capolavoro riconosciuto della band, "Viaggo Senza Vento".
Mi innamoro di "El Topo Grand Hotel" e di "Un aldo qualunque sul treno magico", trovati a 2,50 euro in offerta: per intenderci, sono quelli dove canta solo Pedrini, mentre Renga propone ormai canzoni tutte uguali e vince Sanremo.
E sono quasi deciso di acquistare l'intera discografia, peraltro nient'affatto ridotta. Davvero una piacevole sorpresa, comunque.
La Terra dei Morti Viventi
Film visto. Nessuna delusione, come immaginavo. Romero non ha paragoni nel suo genere, e riesce a tirare fuori il meglio anche da un tema visto e rivisto decine di volte, in salse più o meno saporite. Regalando un'ora e mezzo di sano e puro terrore.
Sottile e immancabile la metafora politica e il riferimento alla nostra società capitalista, alle nostre ansie occidentali, alle nostre paure nei confronti dell'altro, del diverso. Un diverso che consideriamo inferiore, rozzo e primitivo, che per anni abbiamo fatto finta di non vedere, come uno zombi al di là del nostro filo spinato, ma che oggi si è organizzato ed è pronto a colpirci quando meno ce l'aspettiamo.
A parte questo, sono saltato sulla poltrona almeno una decina di volte. E credo che questo film sia un capolavoro dell'horror, checché se ne dica in giro.
Unico inconveniente: ora non riesco più a giocare a questo.
(Imdb, l'Unità, Flashgames)
Il governatore degli integratori
"È più facile morire per una religione, che viverla assolutamente".
Jorge Luis Borges
Umberto Saba
giovedì 14 luglio 2005
Ci resta il territorio in un futuro senza fabbriche
"Strano destino quello del turismo. Una volta trascurato da ogni economista ritenutosi serio, e neppure redditizio in politica, oggi è diventato un elemento liturgico, obbligato in ogni discorso, specie del Sud. Ma ci si limita a citarlo come una giaculatoria, poche volte si approfondisce il tema, E quando se ne parla le idee si pescano nel serbatoio dei luoghi comuni più sicuri, perché ripetuti da generazioni di convegnisti, di politici e di esperti".
Franco Garbaccio, su "il Denaro", ci ricorda la miriade di luoghi comuni turistici in cui ci si imbatte quando si parla del Sud e delle sue possibilità. Cose vecchie di dieci anni, se non di più.
Il testo integrale lo trovate qui.
(Il Denaro)
Sul comico Ficarra
mercoledì 13 luglio 2005
Terrore infinito
Ieri Londra, oggi Bagdad.
(come ieri e l'altro ieri, d'altra parte, e come sarà domani, dopodomani e fra una settimana ancora).
"Sono stati trasportati 25 cadaveri: «Molti di loro sono bambini. Gli americani stavano distribuendo caramelle al momento dell'attacco», ha detto l'agente". Leggendo questa frase, oltre all'orrore, il disgusto, lo schifo nei confronti di queste bestie terroriste, mi sono chiesto perchè se un Dio esiste, e sia esso cristiano, musulmano o di qualsiasi altra religione, permette che le vite di centinaia di bambini vengano continuamente strappate dalla terra in modo così brutale.
martedì 12 luglio 2005
L'agenda segreta, di Noam Chomsky
"Nel suo discorso del 28 giugno il presidente Bush ha detto che l'invasione dell'Iraq è stata decisa nel quadro della "guerra globale contro il terrore" che gli Stati Uniti stanno conducendo. In realtà, come era prevedibile, l'invasione ha alimentato il terrorismo [...]
Se gli Stati Uniti riusciranno a mantenere il controllo sull'Iraq aumenterà in misura significativa la loro potenza strategica e l'influenza sui loro grandi rivali nel mondo tripolare che sta prendendo forma da trent'anni e che si configura così: un Nordamerica dominato dagli Stati Uniti, poi l'Europa e l'Asia nordorientale – collegata alle economie dell'Asia meridionale e sudorientale.
Si tratta di un calcolo razionale, basato sul presupposto che la sopravvivenza del genere umano non sia molto significativa rispetto al potere e alla ricchezza a breve termine. Questa non è una novità: sono temi che percorrono l'intera storia umana. Oggi, nell'era degli armamenti nucleari, la differenza è solo che la posta in gioco è molto più alta".
Il sempre lucido Noam Chomsky, sulle pagine di Internazionale (n° 598), ci riassume le principali macchinazioni dell'amministrazione Bush per invadere l'Iraq e le conseguenze a breve e a lungo termine di una simile aggressione, e del conseguente controllo di quell'area strategica.
Problemi di cui non si parla
Uno dei tanti problemi che affligge l'Iraq, oltre la guerra che fa decine di morti ogni giorno, è l'inquinamento.
Un problema di poco conto, rispetto alla gravità del conflitto in corso, degli attentati, delle autobombe e dei militari americani, ma non è da sottovalutare. L'Iraq attualmente è uno dei paesi più disastrati del mondo dal punto di vista ecologico. Sempre a causa della guerra. Manca l'acqua potabile, altissimi sono i tassi di inquinamento chimico, manca l'elettricità e perciò i cittadini usano dei piccoli generatori molto vecchi estremamente inquinanti. Queste sono solo alcuni dei disagi patiti dalla popolazione. Bisogna poi contare l'uranio impoverito presente un po' ovunque, come l'amianto e i fumi tossici degli incendi e delle esplosioni.
Oltre la guerra, che uccide centinaia di persone ogni settimana, a lungo termine gli iracheni dovranno scontare anche le conseguenze di questi alti tassi di inquinamento, con probabili tumori, malattie respiratorie e altre malattie legate ad una simile situazione ambientale.
Africa: al di là dei semplici aiuti
"La sfida per i leader del G8, pertanto, non è soltanto quella di dedicare maggiori risorse alla lotta alla povertà in Africa, ma anche di adottare metodi migliori per canalizzarle, che possano ridurre considerevolmente l’impatto dei problemi appena descritti. Alcune delle misure che potrebbero essere introdotte includono:
1. Impegni concreti, soprattutto da parte dei paesi donatori, nel raggiungimento degli obiettivi contenuti nella Dichiarazione di Parigi sull’armonizzazione e l’efficacia degli aiuti.
2. Strategie specifiche per creare le condizioni necessarie per l’assorbimento effettivo degli aiuti aggiuntivi con un’ottica di lungo periodo, paese per paese e settore per settore.
3. Maggiore attenzione alle variabili politico-istituzionali e al rapporto fra aiuti e democratizzazione, per evitare che maggiori aiuti provochino peggioramenti nella qualità della governance dei paesi riceventi.
4. Introduzione di modalità di intervento innovative, come co-finanziamenti pubblico-privato per lo sviluppo delle infrastrutture, o sistemi di trasferimenti diretti di risorse a individui e famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà".
Paolo De Renzio ci spiega quali debbano essere le misure da adottare per far sì che il raddoppiamento degli aiuti all'Africa, uno dei temi cruciali del G8 che si sta svolgendo in Scozia, crei realmente un miglioramento dell'economia africana, senza il rischio di aumentare i problemi, invece di eliminarli.
Il testo integrale e' disponibile sul sito www.lavoce.info.
Nel mirino del terrore
Le bombe di Londra
Londra: il bilancio ufficiale è di 52 morti.
Le bombe probabilmente sono state tutte preparate dallo stesso artificiere, con esplosivo militare proveniente dai balcani.
lunedì 11 luglio 2005
Srebrenica, 11 luglio 1995
Questo è successo dieci anni fa, esattamente l'11 luglio 1995. (El Mundo, Gendercide, BBC, Amnesty, Osservatorio sui Balcani, Repubblica, Corriere)
I soldati serbo-bosniaci comandati dal generale Ratko Mladic entrarono a Srebrenica, deportando decine di migliaia di persone, uccidendo più di settemila musulmani e violentando le loro donne. Srebrenica doveva essere, in teoria, una zona protetta dall'Onu, ma il battaglione di protezione olandese non aveva i mezzi necessari per difendere la città.
Il risultato fu uno dei più orribili massacri che la storia contemporanea ricordi, di sicuro il più crudele e grande genocidio dopo la seconda guerra mondiale. Non solo. Migliaia di uomini, donne, bambini e anziani fuggirono verso Potocari, quartier generale dell'Onu, ultimo rifugio nel quale trovare la salvezza. I serbi, dopo aver conquistato Srebrenica e già ammazzato centinaia di persone, giunsero a Potocari e convinsero gli olandesi ad isolare gli uomini per individuare, tra di loro, presunti "criminali di guerra". In realtà sequestrarono centinaia, migliaia di uomini e li uccisero nei boschi, li mutilarono, li torturarono prima di giustiziarli. Tutto questo mentre altri violentavano le donne. Tutto questo dieci anni fa.
Ora, dieci anni dopo, Mladic e Karadzic (suo superiore) sono accusati di genocidio, ma latitanti. Tutto ciò che resta di quel massacro è il ricordo di più di settemila morti sparsi nei boschi nei dintorni di Srebrenica. Il ricordo agghiacciante di una strage orribile e ancora impunita.
domenica 10 luglio 2005
La conta dei morti
Ovunque l'orrore. Il numero di vittime innocenti del terrorismo globale sale giorno dopo giorno.
Londra ne piange non meno di 80, l'Iraq almeno 40.
Fino a quando questi fanatici senza scrupoli si faranno saltare in aria? Fino a che punto l'uomo arriverà a disprezzare la vita dei propri simili? Qual è la strategia giusta da usare per porre fine a quest'orrore quotidiano?
La risposta per tirarci fuori da questo incubo con il quale ormai conviviamo da anni sembra ancora lontana.
sabato 9 luglio 2005
Oltre le armi, contro il terrorismo
"Ed è un esercizio inutile denunciare il fanatismo. Gli anatemi occidentali servono soltanto ad alimentarlo. Gli avversari, inclusi i peggiori, i più perfidi, vanno studiati. Combattuti e studiati nelle loro motivazioni. Lo dice la ragione. Opporre il fanatismo al fanatismo non serve. Le armi, anche le più potenti, non sono sufficienti. La prova è nei fatti: le grandi potenze occidentali, dotate delle tecnologie più avanzate, dopo quattro anni di lotta al terrorismo, non riescono a impedire che esso paralizzi la più grande metropoli d'Europa, mentre i "potenti della Terra" si riuniscono a un'ora di elicottero. Ci deve essere qualcosa di sbagliato. C'è da augurarsi che, traumatizzati dalle esplosioni, i leader riuniti in Scozia studino e trovino una strategia più efficace. Perlomeno una più intensa collaborazione. Quella esistente non basta. È evidente".
(Bernardo Valli su "la Repubblica")
Punto interrogativo
Per sbaglio, scrivendo l'indirizzo del sito de "la Repubblica", al posto del semplice "repubblica.it", ho digitato nella barra degli indirizzi il nome accompagnato dall'articolo, ovvero "larepubblica.it".
Vi è mai capitato? Stranezze del www. Mah.
venerdì 8 luglio 2005
Ho appena vinto un piccolo grande premio. Poco importa per cosa e come l'abbia vinto - svelerò il mistero per i più curiosi, per una recensione musicale all'interno del caffè letterario www.lankelot.com - perchè la soddisfazione principale sta nella certezza di ricevere e poter ascoltare, a breve, un grande disco.
Un ep, già dalla copertina particolarmente accattivante, ma soprattutto di ottima musica, suonata con passione da tre musicisti eccezionali, gli "Zoa".
Provate ad ascoltare "Palpebre", "Canzone 1" o "Piano b" e vi renderete conto che non sto dicendo sciocchezze. Ci sono dei piccoli assaggi sul loro sito, ve li consiglio, mentre attendo con ansia di sentirli suonare dal vivo, in quel di Roma.
Il gruppo suona un rock duro, viscerale che quando vuole sa anche essere armonico e delicato. Una band dalle enormi potenziali e dall'indubbia personalità, che risveglia gli animi di una scena musicale italiana che sembra, ora più che mai, pallida e incolore. "La più pallida idea" è solo il primo ep dal gruppo, ma offre già più di una certezza. Una su tutte: gli "Zoa" sono una band vibrante ed esplosiva, che merita un posto di rilievo nel nostro panorama musicale, così avvilito e oppresso da artisti da quattro soldi e album di pseudorock suonati senza un briciolo di passione. Auguriamo loro un grande e roseo futuro, se lo meritano davvero.
mercoledì 6 luglio 2005
Libertà di stampa? No, grazie
Prendo spunto dall'editoriale di Giovanni De Mauro sull'ultimo numero di Internazionale (n° 597).
Il 24 giugno è stato presentato il "Quarto Rapporto sulla Comunicazione in Italia", a cura del Censis. Come sempre un lavoro dettagliato, interessante e utile per avere una panoramica complessiva del sistema dei media in Italia e del loro rapporto con il pubblico.
Ma la sezione sicuramente più interessante dell'intero studio, ignorata da tutte le fonti d'informazione e quindi sconosciuta dall'opinione pubblica è una ricerca che descrive pienamente la situazione della stampa italiana.
Cito direttamente dal comunicato stampa trovato sul sito del Censis: "Il terzo capitolo contiene i risultati di una ricerca svolta per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti sulla delicata questione dell’autonomia/libertà effettivamente goduta dai giornalisti italiani. Sono stati intervistati 300 “redattori”, (quindi giovani giornalisti alla base della piramide gerarchica nelle redazioni) delle testate giornalistiche di agenzie, quotidiani, settimanali, radio e tv di livello nazionale e pluri-regionale. Alla domanda “Le capita di non riuscire a raccontare i fatti osservati/accaduti, perché condizionato da qualcuno?” Il 50% degli intervistati ha risposto “mai”, ovvero per il restante 50% i condizionamenti professionali sono una realtà, che per il 39% accade “di rado”, per l’8% “spesso” e per il 2% “sempre”.
Il 50 % dei giornalisti deve confrontarsi quotidianamente con condizionamenti e censure dall'alto, insomma.
Per chi non avesse già dei seri dubbi sulla libertà e sull'autonomia dei nostri quotidiani questa credo sia la definitiva conferma della situazione critica della stampa nella nostra penisola.
Ed il fatto che una simile notizia non abbia trovato il minimo spazio sui mass media, inoltre, ci porta a riflettere, in maniera ancora più sconcertata, sulla qualità, la verità e l'indipendenza dell'informazione nel nostro paese, che ricordiamo essere al 79° posto al mondo per libertà di stampa, secondo Freedom House.
Collisioni spaziali
Prime immagini della collisione tra la sonda Deep Impact e la cometa Tempel 1.
Il risultato delle centinaia di milioni di dollari spesi per la missione sono un paio di foto spettacolari, per il momento. Ma nelle prossime settimane i ricercatori inizieranno anche a studiare i primi dati ricavati dall'esplosione: prenderanno in esame l'interno della cometa e i detriti creati dall'incredibile scontro, nel tentativo di ricavarne preziose indicazioni utili per lo studio del sistema solare.
Chissà quali e quante sorprese ci rivelerà l'analisi delle nuove informazioni su questi affascinanti corpi celesti. Attendiamo con grande curiosità i primi responsi.
(Le Scienze, Nasa)
martedì 5 luglio 2005
Boris Pasternak
Mi vergogno di essere italiano
E basta!!!
Non è possibile che simili individui debbano rappresentare il mio paese in Europa e nel Mondo. Non voglio vedere più le loro facce gonfie e sguaiate, i loro modi rozzi e volgari, sentire le loro grida, quell'accento sinistro e le innumerevoli volgarità gratuite. Non voglio più le loro bandiere, quei fazzoletti verdi, queste ignobili manifestazioni di dissenso.
Oggi, al Parlamento Europeo, l'Italia ha dimostrato ancora una volta di essere un paese senza presente e senza futuro, se elementi come questi ricoprono cariche di alto rilievo e siedono su comodi scranni in luoghi dove non dovrebbero nemmeno entrare.
(la Repubblica, Ansa, Sabotatore, Comune di Milano, Centomovimenti)
Una guida indispensabile per sopravvivere alla Legge Sirchia.
Per chi non riesce proprio a mandar giù il divieto ed è alla disperata ricerca di oasi in cui inspirare catrame e nicotine a soddisfatte boccate. Solo a Roma e a Milano, però.
lunedì 4 luglio 2005
"I fantasmi di Portopalo", di Giovanni Maria Bellu
Sto leggendo questo libro. Un libro inchiesta, ma non solo. Un libro commovente e intenso, scritto da Giovanni Maria Bellu, giornalista de "la Repubblica" con uno stile coinvolgente ed esperto, che fa salire una rabbia ed un dolore indescrivibili pagina dopo pagina. La storia sembra finta, irreale, degna di un romanzo dell'orrore, ma purtroppo racconta una vicenda atroce e dolorosamente reale .
Una storia agghiacciante, una strage per troppo tempo dimenticata e riportata a galla solo quattro anni dopo dal lavoro di un giornalista coraggioso, ostinato e a caccia della verità sulla più grave sciagura navale del Mediterraneo dalla Seconda Guerra mondiale.
I resti di quei 283 morti del "naufragio fantasma" della notte di Natale del 1996, invece, non sono mai saliti a galla, perchè a poco alla volta pescati e ributtati in mare dai pescatori di Portopalo, si sono deteriorati col passare degli anni, ed ora non sono altro che schegge di ossa e vestiti e scarpe che ricoprono corpi ormai inesistenti.
Trecento vite inghiottite dal mare, nel silenzio e nell'omertà generale, che testimoniano un'altra di quelle tristi storie d'Italia che mai vengono raccontate ma che è davvero obbligatorio leggere. L'orrore abominevole di quelle pagine mi sta davvero segnando, scavandomi dentro un solco di rabbia, dolore e indignazione che, ne sono sicuro, non se ne andrà tanto facilmente.
domenica 3 luglio 2005
Che fine ha fatto la P2
Un breve articolo, semplice e interessante, per rinfrescarci un po' la memoria e ricordare gli eventi principali collegati alla loggia massonica "Propaganda 2". Saperne qualcosa in più sul "Venerabile" Licio Gelli e su chi era il titolare della Tessera n. 1816 non potrà affato farci male.
Lago di metano liquido
L'ultima scoperta della sonda Cassini: un lago di metano liquido sulla superficie di Titano, il più grande satellite di Saturno.
(Nasa, Repubblica, Corriere)
Live 8 - The day after
La grande musica è finita, ora tocca ai potenti leader mondiali assicurare giustizia, solidarietà ed un futuro migliore ai paesi africani.
Cancellando il debito, questo sì, ma anche sviluppando una gestione delle risorse e degli investimenti quanto più oculata possibile, fornendo alle nazioni dell'Africa le strutture di base - ospedali, scuole, acquedotti - e le direttive essenziali per governare meglio e porre fine alle decine di guerre che attanagliano il paese.
Utopia? Forse si, ma non ci stancheremo mai di sperarci.
sabato 2 luglio 2005
Riflessioni sul G8
Mi sconvolge profondamente pensare che durante il prossimo G8, in nome della giustizia e per il bene della Terra, per combattere la povertà che attanaglia i paesi del Terzo Mondo ed evitare che un bambino ogni tre secondi muoia di fame o per mancanza di medicine, ci saranno anche Silvio Berlusconi e George W. Bush.
Speriamo bene.
Live 8
Roma, Circo Massimo.
Londra, Hyde Park,
Parigi, Palazzo di Versailles
Berlino, Porta di Brandeburgo
Philadelphia, Museum of art.
E ancora Tokyo, Mosca, Eden, Barrie e Johannesburg
Dieci grandi concerti contemporanei, dal nord al sud del mondo, dalle 14 di oggi pomeriggio fino all'una di stanotte, per convincere gli otto leader mondiali che si riuniranno in Scozia la prossima settimana, a cancellare il debito dei paesi più poveri della Terra, e salvare in questo modo milioni di vite umane. Il tutto organizzato da un grande artista e, prima ancora, un grande uomo: Bob Geldof.
Decine di artisti di primo piano si esibiranno nel corso della giornata: in Italia, tra gli altri, Francesco De Gregori, Zucchero, Duran Duran, Elisa, Irene Grandi, Tiromancino, Max Pezzali, Alex Britti, Nek, Piero Pelù, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, Pino Daniele, Ligabue, Jovanotti, Laura Pausini, Claudio Baglioni, Renato Zero, Antonello Venditti, Noa e Mauro Pagani. A Londra i nomi più importanti saranno gli U2 con Paul McCartney, i Coldplay con Richard Aschroft, Pink Floyd, REM, Dido, Elton John, Madonna, Mariah Carey, Robbie Williams e Sting.
Buon concerto a tutti, soprattutto quando è per una così buona causa. Per "fare della povertà un fenomeno del passato".
venerdì 1 luglio 2005
Festa di compleanno
Se alla festa di compleanno della sorella della tua ragazza sei in grado di mangiare:
- antipasto di pizzette varie, margherita, marinara e in bianco,
- rotolo di mozzarella ripieno di prosciutto crudo e rucola,
- porzione abbondante di frittata di zucchine,
- una porzione disumana di tortino di riso con le melanzane,
- due enormi fette di anellini di pasta al forno, sempre con le melanzane,
- tanto per cambiare ortaggio, parmigiana di melanzane,
- una fettona di polpettone ripieno di peperoni,
- polpettine di melanzane e riso,
- torta alla crema con cioccolato
- crostata di frutta,
ti rendi conto che la dieta che avevi in mente, per perdere quei 5-6 chili di troppo e superare la prova costume estiva, non riuscirai mai ad iniziarla.