sabato 30 dicembre 2006

Giustizia è fatta?

Stamattina all’alba è stato giustiziato Saddam Hussein.
Impiccato.
In questi giorni si sono mobilitati in molti, commentando a favore o contro la pena capitale per l’ex raìs. Ho sentito molta retorica, molte sciocchezze, molte strumentalizzazioni ma anche alcune riflessioni intelligenti sulla vicenda.
Qui siamo contro la pena capitale, non c’è bisogno di ripeterlo. Siamo contro i paesi che continuano ad utilizzarla, in ogni sua forma, per punire i colpevoli di reati.
Siamo per il carcere a vita, non per la vendetta barbara ed superflua decretata con un processo non del tutto regolare. Perché credo che nulla sia più inutile di questa esecuzione.
Non importa che sia un ex dittatore sanguinario, colpevole di migliaia di omicidi dal 1979 ad oggi. La pena di morte è comunque barbara. E quella per Saddam Hussein lo è come tutte le altre.
Forse sorprende anche di meno, perché la morte del dittatore era ormai scritta da tempo. Il processo, il tribunale, la sentenza: tutto sembrava già scritto da tempo. E così questa esecuzione, puramente politica, ci fa inorridire in modo quasi normale, tra un panettone appena finito ed il 2007 alle porte.
C’avrebbe sorpreso molto di più la scelta di non ucciderlo. Sarebbe stata più saggia ma anche antipopolare e non avrebbe avuto, di certo, lo stesso impatto.
Avrebbe forse scatenato proteste e scontri ancora maggiori di quelle che ci si aspetta ora. Non potremmo mai saperlo, di sicuro. Ciò che è sicuro è l’inefficacia di questa scelta.
Uccidere Saddam a cosa è servito? A cosa servirà? Porterà la pace in Iraq, paese ancora in guerra e devastato dal sangue e dai morti? Ovviamente no.
La scelta opposta, invece, sarebbe stata sicuramente un grande atto di coraggio, nonché di pace. Ed in questo periodo, credo sia davvero necessario.
Tutto questo, insomma, non cambia la sostanza delle cose.
La pena di morte è sempre un gesto barbaro, contrario alla democrazia. Sempre e comunque.
Concludo citando l’ossevatorio dei diritti umani, che con Richard Dicker mi pare abbia detto la cosa più intelligente della giornata: «Saddam Hussein si è reso responsabile di numerose, terribili, violazioni dei diritti dell’uomo, ma questi atti così brutali non possono giustificare la sua esecuzione, una punizione crudele e disumana».




venerdì 29 dicembre 2006

Regali da Trenitalia

Per Natale, anche le Ferrovie dello Stato hanno pensato di farci un bel regalo: dal primo gennaio ci saranno aumenti tariffari per i treni. Sugli Eurostar, l'alta velocita' e gli Intercity.
Non eccessivi, certo, e Trenitalia ci tiene anche a precisare che si tratta del primo aumento da 5 anni a questa parte. Ed è anche vero che la manovra "non riguarda i treni usati dai pendolari (regionali, interregionali e gli espressi). Iniziative a protezione delle fasce deboli", ma solo in parte, almeno per quello che mi riguarda.
Io sono un pendolare - più o meno - poiché mi trovo spesso ad andare a Roma per motivi di studio. E per seguire i corsi o fare gli esami, devo prendere il treno Eurostar delle 6,42 da Napoli.
Per fortuna sono quasi alla fine, al massimo per l'estate prossima avrò finito.
Ma intanto, fino a quella data, mi ritroverò a pagare il biglietto singolo 25 euro al posto dei vecchi 22,21 (2,79 euro in più), e qualche euro in più se ne andrà anche per l'Intercity al ritorno.
Sempre con il solito ritardo - dai 15 ai 45 minuti - che amichevolmente mi accompagna, da due anni a questa parte.
Grazie del regalo, Trenitalia.

(Trenitalia)

giovedì 28 dicembre 2006

Ancora classifiche (in attesa dell'anno nuovo)

Rapidi rapidi, proseguiamo con le classifiche inutili.
Quella sui film visti al cinema, quest'anno non posso giocarmela, perché al cinema ci sarò andato si o no 6-7 volte. E gli unici che ricordo con piacere sono Inside Man, Slevin e Thank You for Smoking.
Passiamo invece con disinvoltura alla musica. Quest'anno è stato davvero molto interessante.
Non solo ho scoperto band ed artisti che, francamente, ignoravo abbondantemente, ma ho anche ascoltato dischi nient'affato male, incisi sempre nel 2006:
Moltheni - Toilette Memoria
Damien Rice - 9
Badly Drawn Boy - Born in UK
Blessed Child Opera - Happy Ark
Beck - The Information
Daniel Johnston - Lost and Found
I love you but I've chosen darkness - Fear is on our side
Norfolk & Western - The unsung colony
Sparklehorse - Dreamt For Light Years In The Belly Of A Mountain
The Mars Volta - Amputechture
Questo è tutto, per ora, in attesa di ascoltare la monumentale opera di Tom Waits, Orphans.


mercoledì 27 dicembre 2006

Buoni propositi per l'anno nuovo

Darsi una regolata, prima di tutto.

Iniziamo le classifiche (come ogni bravo blogger che si rispetti)

Si avvicina la fine dell'anno, per certi blogger una data particolare soprattutto perché è possibile trarre bilanci, fare classifiche, spiattellarle sul blog e aumentare i contatti e i commenti.
Anch'io, quindi, non posso certo tirarmi indietro.
E puntuale, come ogni anno, condivido coi poveretti che passano da 'ste parti le mie autoreferenziali classifiche.
Partiamo dai 10 libri più interessanti letti nel 2006 e non necessariamente usciti nel 2006 (di solito la classifica più noiosetta, quindi ce la giochiamo per prima):

La famiglia Winshaw, di Jonathan Coe
Piombo e Tenerezza, di Enzo G. Baldoni
Gomorra, di Roberto Saviano
Sette Pezzi d'America, di autori vari
Napòlide, di Erri De Luca
Un eroe dei nostri tempi, di Michail J. Lermontov
Signori Bambini, di Daniel Pennac
Come pelle che si rompe, di Stephen Forster
Disorder, di Gianfranco Franchi
Mancano le ultime 150 pagine, ma non ci sono dubbi: La versione di Barney, di Mordecai Richler

martedì 26 dicembre 2006

lunedì 25 dicembre 2006

Addio, Sex Machine



Ed in questo Natale già abbastanza triste di per sé se n'è andato anche un altro dei miei miti musicali.
Il mitico James Brown, che da sabato scorso era ricoverato in ospedale per una polmonite.
Se ne va a 73 anni, il genio del Soul che ha attraversato i decenni e le generazioni musicali degli ultimi 50 anni.
Suoi i capolavori indimenticabili come "I fell good" o "Please, please, please", ma non solo quelli.
Brown è stato un artista rivoluzionario, eccessivo, ribelle e grintoso. Un mito della musica degli anni Cinquanta e Sessanta, un esempio da imitare negli anni successivi.
Un artista a tutto tondo (chi non lo ricorda ne "I Blues Brothers" nella parte del predicatore?), un cantante che non dimenticheremo mai.
Addio, Sex Machine.

(la Repubblica)

domenica 24 dicembre 2006

I molteplici usi di una banconota

Chissà se un'analisi simile la facessero in Italia cosa potrebbe emergere.
Certo che il 94 %, comunque, è davvero un bel po'.

(Ansa)

Cazzo di Natale.

Natale a Napoli.
Natale di strade illuminate, bancarelle a perdita d’occhio, zampognari e presepi.
Natale di traffico, motorini sfreccianti e facce sorridenti, anche se c’è ben poco da stare allegri, ora come ora.
Natale di telefonate, sorrisi di circostanza, sms inutili, email lette col sorriso sulle labbra e ricambiate con affetto. Non sempre.
Natale di antipasti, primo di pesce, secondo pure, dolci immangiabili e mandaranci come se piovesse.
Natale di cene che non finiscono mai. E di stomaci che ne risentiranno per un pezzo. Ma perché pensarci, ora?
Natale d’alcool. Tanto alcool. E di telefonate che ti mettono allegria, forse perché sei brillo, forse perché dall’altro capo ci sono le uniche persone importanti che ti restano.
Natale di Falanghina, di grappino alla fine del pranzo e Chivas Regal tanto per.
Natale di pochi pacchi e pacchetti, almeno per me. Che non ne vale la pena, no.
Natale di nessun regalo fatto, solo perché non ne ho voglia né tempo, ora.
Natale di Tom Waits a palla e di lacrime che non riesci a trattenere. Ma sono poche, vanno via quasi subito. Anche se qualcosa, dentro, resta ancora.
Natale del cazzo, come ogni Natale che si rispetti.
Sperando che arrivi presto l’ultimo dell’anno, e insieme a lui un 2007 un po’ diverso.



 

Passi avanti

Apprendo da Marco la grande novità introdotta dal Nuovo contratto nazionale di servizio RAI (1° gennaio 2007 - 31 dicembre 2009) sull'offerta multimediale.
In particolare, l'Articolo 6 del contratto, che riporto integralmente.


Articolo 6 (Offerta multimediale)

1. La RAI si impegna a definire una strategia di valorizzazione della propria produzione editoriale e dei propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti l’offerta digitale terrestre, satellitare; IPTV, mobile e Internet.

2. La Rai si impegna ad incrementare e aggiornare il servizio offerto sul portale RAI.IT al fine di estendere l’attuale produzione di contenuti specifici per Internet e dare adeguata visibilita' a tutta l’offerta di contenuti RAI, con particolare riferimento all’offerta radio-televisiva.

3. La Rai si impegna, per quanto riguarda l’offerta di contenuti sul portale RAI.IT, a:

a) definire linee guida di pubblicazione sul portale RAI.IT in modo da facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell’utenza all’interno di tutti i siti che fanno capo a tale portale. In particolare, la RAI si impegna a rispettare i criteri di accessibilita' e usabilita', secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio internazione W3C;

b) rendere disponibili sul portale RAI.IT tutti i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla RAI a tutti gli utenti che si collegano ad Internet dal territorio nazionale, avendo cura di rendere disponibile i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio non appena termina la trasmissione di tali contenuti;

c) negoziare l’acquisizione dei diritti per la diffusione sul web di tutti i contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radiotelevisiva. A Tal fine, la RAI si impegna a destinare all’acquisizione di tali diritti non meno del 7% di tutte le risorse finanziarie da essa impiegate per la produzione o acquisizione di contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radio-televisiva;

d) offrire una produzione di contenuti specifica per il portale RAI.IT;

e) offrire all’utenza, nell’ambito della licenza nome come Creative Commons, la possibilita' di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento;

g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l’integrita' dei contenuti e la restrizione dell’accesso a tali contenuti nell’ambito del territorio nazionale, la possibilita' di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT, nei limiti della propria disponibilita' dei diritti su tali contenuti;


h) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione all’interno del portale RAI.IT, con adeguata visibilita', inclusa la possibilita' di commentare l’intera programmazione radio-televisiva RAI, e la possibilita' di pubblicare contenuti autoprodotti dagli utenti stessi;

i) promuovere il portale RAI.IT attraverso tutti i programmi radio-televisivi che offrano contenuti su detto portale in modo da incrementare il numero di utenti unici che visitano detto portale;

l) sviluppare interfacce tecnologiche per la diffusione dei contenuti del portale RAI.IT su tutti i principali nuovi dispositivi di fruizione audiovisiva disponibili sul mercato, incluso cellulari, pda, lettori audio portatili, lettori video portatili, set-top-box IPTV e console da videogiochi collegati ad Internet;

m) sviluppare un’offerta specifica internazionale per le comunita' di Italiani residenti all’estero e per la promozione economico, culturale e turistica del paese all’estero.

4. La RAI e' tenuta a trasmettere al Ministero e all’Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, per ciascun semestre, entro i successivi tre mesi, una dettagliata informativa circa il numero dei contenuti pubblicati e del traffico giornaliero generato dall’utenza per ciascun sito del portale RAI, con riferimento particolare agli utenti unici, ai tempi medi di fruizione, alle tecnologie impiegate per accedere e alla provenienza degli utenti.



Il punto b, il punto e e il punto g del comma 3, in grassetto, sono a dir poco rivoluzionari.
Si parla di Creative Commons, innanzitutto, ed un Ministro che parla di Creative Commons mi sembra sempre un'ottima cosa.
Poi: se dovesse passare questo nuovo Contratto noi utenti della rete potremmo avere TUTTA - e sottolineo tutta - la produzione della Rai sul sito Rai.it, con la certezza che questi contenuti siano scaricabili e anche ripubblicabili, sempre secondo le direttive Creative Commons.
Che il Ministro Gentiloni sia persona brava e competente, non avevamo dubbi.
Ma questa bozza del nuovo contratto non fa che confermarlo ed aumentare la mia stima nei suoi confronti.

(Vesuviano, Governo, Wikipedia)

Un blog in famiglia

Beh, ormai il fenomeno dei blog sembra non avere confini di età e carriera artistica, ed un numero sempre maggiore di personaggi del piccolo schermo si aggiungono alla blogosfera.
Tant'è che anche Lino Banfi ne ha appena aperto uno.

(Lino Banfi)

Regali autoreferenziali

Negli ultimi tempi impazzano i discorsi sull'autoreferenzialità della blogosfera - che, ciclicamente, tornano a farci compagnia.
Si sono espressi i blogger più autorevoli, gli espertoni, un po' tutti insomma.
Ma il regalo più bello sul tema - dato anche l'imminente Natale - l'ha fatto Andrea Beggi coi due badge comodi comodi da applicare sul proprio blog.
Io, ovviamente, già ho scelto, ringraziato e aggiunto.
Anche se, per quel che mi riguarda, avrei preferito una via di mezzo, una sorta di "autoreferenziale quanto basta".

(Blogbabel, Andrea Beggi)

Google 2006

Fine anno: tempo di bilanci, di classifiche e di statistiche.
E così, anche Google ci ha rivelato le parole più ricercate dell'anno nella sezione News.
Paris Hilton ed Orlando Bloom.
Che dire, insomma: speriamo in un 2007 migliore.

(la Repubblica)

La scomparsa dei fatti

E' uscito il nuovo libro di Marco Travaglio, "La scomparsa dei fatti".
Me ne parlava qualche giorno fa un amico, e mi diceva che probabilmente si tratta del miglior libro di Travaglio che abbia mai letto.
Uscito per il Saggiatore, sul sito dell'autore è possibile leggere in anteprima l'indice (con delle chicche come Armi di distrazione di massa, Il giornalismo dei polli e Premiato Bufalificio Italia)
 e una cinquantina di righe dell'introduzione.

(Marco Travaglio)

sabato 23 dicembre 2006

Abbracci per tutti

Il 23 dicembre non è solo l'antivigilia di Natale.
Per la cronaca: è anche la giornata italiana degli abbracci.


(Abbracci Gratis)

Dove l'Italia primeggia

Italiani brava gente.
Specie quando si tratta di viaggiare. Ma non quei viaggi culturali, ché la cultura già abbonda dalle nostre parti.
Quando andiamo all'estero, in Kenya ad esempio, quello che piace agli italiani è soprattutto il turismo sessuale.
Lo conferma questo interessante articolo di Matteo Fagotto su Peace Reporter.
Vergogna.

(Peace Reporter)

venerdì 22 dicembre 2006

Omaggio a Gianfranco

Arriva quasi a fine anno.
Arriva ma me l'aspettavo, perché da Gianfranco mi aspetto sempre e solo grandi cose.
Una delle cose più belle lette qui sul web nel 2006, eccola qui.

"Guardo il dorso delle mie mani, mi sembrano leggerissime quando se ne vanno sulla tastiera, e  dire che sono così poco abituato a guardarle mentre se ne vanno sulla tastiera; scrivere è sempre più suonare un pianoforte e io conosco tanti concerti da restituire alla luce e alla vita, ché nell'ombra della mia immaginazione mi sembrano abiurare la loro natura; e mi piace suonarli senza guardare, perché lo sguardo è su chi ascolta - o su questo schermo che non conosce bianco. Bianco. Guardo il dorso delle mie mani e mi sembrano gonfie e stupide quando cammino, mi siedo su un divano o mangio; m'accorgo che lentamente s'intravedono vene e rughe e dossi che non capisco, proprio no, perché nella mia immaginazione sono l'adolescente longilineo e fragilotto che veniva da anni di magrezza asmatica e via dicendo, e quindi no. Proprio no.

Guardo il dorso di queste mie mani che mi danno da vivere, scrivendo, e mi ripeto che senso hanno più loro dell'intera esistenza mia. La voce è uno strumento debole, a ben guardare - un colpo di tosse la frammenta, la scuote, la tartassa; e ha il colore della timidezza, di tutte le emozioni, delle sospensioni e degli intervalli. E quindi no. Mentre le mani prendono e se ne vanno sulla tastiera, e mi sembra così naturale che è quasi come fare l'amore. Quasi, perché non sempre scrivo per amore e non più scrivo di quel che conosco e domino. Almeno, mica sempre. E dire che ho rifiutato i compromessi tanto tempo fa non è una menzogna; ho solo capito la differenza che c'è tra sentimento e intelligenza, tra tecnica e competenza, tra ispirazione e semplice comunicazione. Non è poco, proprio no. Appunto, sto invecchiando.



Neanche un mese e m'abituerò a tornare forse alle vecchie abitudini. Rimarrà una sola cosa di questo tempo, nella mia memoria; che senza accorgermi ho smesso di guardare la tastiera, innamorandomi della danza delle mie mani. Questo è accaduto tra quando smettevo d'essere studente, diventavo editore, mi ritrovavo copy e sempre, comunque, soltanto: scrittore.



Saluti pagani"


Sul blog alsangue, ovviamente.

(Lankelot, alsangue)

Ma da quando?

Toh! Non ne sapevo nulla, l'avevo addirittura cancellato dai link.
Daniele Luttazzi è tornato a scrivere sul suo blog.

(Daniele Luttazzi)

Applausi al Ministro

"Capisco l'allarme sociale creato dalla presenza nella rete di contenuti violenti, illegali, pericolosi per i minori. Ma non capisco come questo allarme possa tradursi nella tentazione di "controllare" o "filtrare" la rete.
La questione viene discussa da anni in diverse sedi internazionali e dalla discussione sono fin qui emerse alcune conclusioni che mi sembrano valide per tutti i paesi liberi.
Primo, ciò che non si può e non si deve fare. Non è possibile imporre blocchi o filtri centralizzati: sarebbe politicamente sbagliato, oltre ad essere tecnicamente assai poco praticabile. Non è possibile, come invece sostenuto in una recente sentenza del tribunale di Aosta che ha fatto il giro del mondo, equiparare i gestori dei blog ai responsabili delle testate giornalistiche e quindi applicare nei confronti dei blogger le responsabilità (tipo omesso controllo in caso di diffamazione) previste dalla legge sulla stampa del 1948.
Secondo, ciò che si può e si deve fare. Bisogna promuovere l'informazione e l'educazione sull'importanza della rete e sulla necessità che utilizzandola siano rispettati alcuni principi generali (no all'incitamento all'odio,  alla violenza e al razzismo; rispetto delle culture, delle religioni e delle minoranze; tutela dei minori). Bisogna coinvolgere i providers per rendere più efficace l'intervento repressivo quando vengono segnalati siti penalmente illegali.
L'importanza di Internet è destinata a crescere e al futuro dobbiamo guardare con ottimismo e fiducia, sapendo che i pericoli si combattono con la crescita della coscienza civile e con l'efficacia degli interventi di fronte a illeciti penali. Non con illusorie muraglie.  La Cina è lontana, per fortuna".


Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni.

Un bel po' di soldi

Arrivata via email stamattina, sembra davvero una faccenda interessante.
Soprattutto l'intervista a Di Stefano, avvocato di Saddam Hussein.

"Amman (Giordania) – Baghdad (Iraq) - 19-12-2006 – “Gli Stati Uniti d’America diedero 1,5 bilioni di dollari in forma di garanzia bancaria a Saddam Hussein il giorno 20 dicembre 1983, dell’operazione si occupò personalmente Donald Rumsfeld” dichiara l’avvocato Giovanni Di Stefano difensore dell’ex rais. “Ci sono documenti che lo provano. Con quei soldi degli Stati Uniti, Saddam avrebbe dovuto usarli per acquistare sostanze chimiche e biologiche. Cosa che Saddam non fece. Ecco perché Usa e Gran Bretagna erano certi che Saddam possedesse armi chimiche perché le avevano finanziate loro stessi. Saddam invece si mise d’accordo con alcune aziende di Italia, Gran Bretagna, Germania e Francia per fare apparire come se avesse acquistato le sostanze chimiche, con l’intento di tenersi una parte di 1,5 bilioni di dollari e un’altra parte dei soldi pagata alle aziende che emisero fatture false prestandosi a questo tipo di operazione”. I governi italiani, inglesi, tedeschi e francesi, che ruolo hanno avuto nella vicenda? E’ ora caccia aperta per conoscere i nomi di queste aziende".

(Studio Legale Internazionale, NIP, Amisnet)

Game Theory

Natale è anche il giusto periodo per riscoprire album trascurati per mesi, come Game Theory dei Roots.
Che è un signor disco, di certo adatto non soltanto per gli amanti dell'hip hop e dell'R&B (io infatti non lo sono, e lo trovo fantastico).

(Amazon, The Roots)

Non faccio regali a nessuno

Si avvicina il Natale, e si è tutti più buoni.
Almeno così si dice, anche se ci credo poco.
Intanto, io non ho fatto regali a nessuno - e non li farò -, vegeto a casa e ascolto musica, tanta musica.
E qualche canzone mi ricorda proprio il Natale, come questa "Innocent when you dream", del grande Tom Waits.
Era la musica di sottofondo durante l'ultima sequenza del film "Smoke", di Wayne Wang. Ricordate?
Se no, consiglio di recuperare sia il dvd sia la canzone di Waits, che per la cronaca si trova nell'album Franks Wild Years, del 1987.

(Youtube)

lunedì 18 dicembre 2006

La mia lettera d'amore ai blog

Checché ne dica Stefano Havana su Noantri, io i blog li leggo. Eccome.
Ma ho trovato il suo post estremamente necessario.
Non avevo mai visto il suo blog prima, né avevo mai sentito parlare di lui. Purtroppo.
E ora che l'ho scovato, in questo enorme calderone in ebollizione che è la blogosfera italiana - pieno di ingredienti avariati e inutili, certo, ma anche ricco di cose interessanti -, non perderò un secondo e lo aggiungerò ai miei link.
Li vedete qui a fianco. Ci saranno più o meno una settantina di blog che visito qualche volta a settimana, e qualche centinaio di siti internet che, bene o male, visito almeno una volta al mese.
Il mio blog è il punto di partenza, il trampolino dal quale mi lancio nella piscina del web. Spesso l'acqua è troppo fredda, spesso ce n'è troppo poca, ma è la mia piscina nella quale sguazzo in modo libero ed indipendente nell’informazione.
Leggo blog di orientamenti politici diversi (1972 e Jacopo Fo, tanto per fare due esempi); leggo blog musicali, blog letterari, blog che si occupano di cinema o di tv. Leggo blog che fanno del cazzeggio la loro arma vincente, ma anche blog di approfondimento.


Non li linko nel post, si trovano tutti qui sulla sinistra, e sono tutti blog utili per il miglioramento delle mie conoscenze personali.
Ogni volta che ne becco uno, zac!, lo copio e me lo trovo qui sulla sinistra, pronto a ricevere nuovamente una mia visita.
Con questo non intendo affatto dire che Noantri non abbia ragione, anzi.
Tante, troppe volte anche io mi ritrovo a pensare a quanto siano ridicoli certi atteggiamenti della blogosfera, a quanti troppo spesso "se la cantino e se la suonino da soli", ma eviterei anche l'eccessiva generalizzazione e l’inutile pessimismo.
Molti blog italiani, per me, dicono qualcosa di nuovo, che non trovo sui giornali o in altri media. Ed io li leggo.
Fanno informazione alternativa o realizzano approfondimenti che non trovo sui quotidiani, ad esempio.
Ampliano le mie vedute e la mia conoscenza grazie al numero di segnalazioni e link, e mi spingono spesso ad approfondire tematiche che normalmente non mi interesserebbero poi più di tanto. Mi solleticano, mi stimolano, mi stuzzicano
Dobbiamo migliorarci, certo. Tutti. Perché lo strumento che abbiamo - e qui ti cito, spero permetterai - è "potenzialmente devastante: stiamo giocherellando con qualcosa che potrebbe essere più definitivo e impattante del file sharing, della stampa, della libertà d'espressione, della democrazia".
Ma, secondo me, non stiamo solo giocherellando, come tu dici.
Ci stiamo migliorando, affiniamo sempre di più le nostre tecniche e le capacità di fare informazione.
Non so se smobilitiamo l'opinione pubblica, forse no, dato anche le ultime statistiche poco confortanti per l'Italia in tema di utilizzo di internet.
Ma ogni tanto ci proviamo.
Io ho fiducia, molta fiducia in questo mezzo (altrimenti non sarei qui da quasi 3 anni a perder tempo).
Solo grazie a te ho scoperto 2 blog di cui non conoscevo l’esistenza. Li ho trovati interessanti, saranno mie abituali letture per il futuro.
Poi ho spulciato tra i vostri link e ne ho trovati altri. Stanotte o domani li aggiungerò alla mia lista, e accresceranno le mie potenzialità di sapere e conoscenza.
La blogosfera in Italia ha trovato una sua precisa dimensione da troppo poco tempo per potersi ritenere già sconfitta, inutile, senza senso.
La tua lettera d’amore è stata molto utile, ha stimolato in me più di una riflessione.
Ma la povertà di contenuti non riguarda la blogosfera tutta – hai visitato tutti i blog della rete? Non credo – e nonostante sia qui a sorridere (non prendiamoci troppo sul serio, dai), prendo atto della tua riflessione e rifletto a mia volta. Andando avanti.
Convinto che la blogosfera italiana non sia poi da buttar via e prima o poi riuscirà a sorprenderti.


(Noantri)


Adesso è davvero Natale

Sì dai, ormai lo possiamo dire.
E' arrivato il Natale.
Lo si capisce soprattutto dal fatto che anche il logo di Alternapoli ha cambiato veste, con un cappellino rosso e qualche fiocco di neve.

(Oltre alla novità grafica, anche i contenuti all'interno sono particolarmente interessanti, sempre se vi va).


(Alternapoli)

Dalle foto qualche dubbio emergeva

L'indiana Santhi Soundararajan è l'argento negli 800 metri femminili ai giochi asiatici.
Solo che è un uomo, forse.

(Corriere)

A breve su questi schermi...

Ci avviciniamo alla fine dell'anno, e come ogni blogger che si rispetti e se la tiri almeno un pochino, già sto preparando le mie classifiche.
Musicali, cinematografiche e letterarie.
Aspettatevi 3-4 post belli lunghi, pallosetti e altamente autoreferenziali, allora.

Conversazione con Saviano

"Qui c'è stato troppo silenzio. Troppo. Ed ho una rabbia ancora carica. Non si ha neanche idea della situazione di questa parte d'Italia e d'Europa, il paese da anni non è stato più raccontato. Mi immagino come un cane, il dogo argentino. Come i dogos argentini che ho visto nelle battaglie tra cani. I dogos aggrediscono alla faccia dell'altro cane, gli strappano naso e lingua. I rottwailer aggrediscono al collo e al fianco. Io quando ho iniziato a scrivere volevo fare come i dogos, strappare la faccia alla realtà, non la maschera come fanno nei giochini dei reality letterari o nelle presunte discese dei raccontini minimalisti. Penso sempre a tutti gli amici finiti male, quelli andati via, a decine di vite dimenticate nell'inferno dei miei luoghi. Scrivere non riscatta, né muta. Ma traccia "questo è stato. Questo è".

Una breve citazione dalla splendida intervista di Francesco Forlani a Roberto Saviano, su Carmilla on line.

(Carmillaonline)

La bottega dei dischi

Sarà la normale conseguenza della globalizzazione e della concorrenza spietata, ma la chiusura della storica Spiller Records di Cardiff mette un bel po' di tristezza.

(CCSnews)

Uno specchio come sole

Manca il sole?
Nessun problema, ci pensa uno specchio.
(A parte tutto, poverini i 185 abitanti di Viganella, da novembre all'inizio di febbraio senza nemmeno un raggio di sole).

(Ansa)

domenica 17 dicembre 2006

La persona dell'anno




Il TIME ha scelto la persona dell'anno: TU.
Ed io, anche. Tutti noi, insomma: "cittadini della nuova democrazia digitale".

(TIME)

Fuga dai film di Natale

Come ogni anno si avvicina il Natale, e come ogni anno si moltiplica il numero di persone che mi chiedono, puntualmente, di andare a vedere il classico e squallido film di Natale italiano.
Ma la cosa che più mi angoscia, questa volta, è che si sono moltiplicati anche i film di Natale.
Aiuto.

sabato 16 dicembre 2006

Adesso è Natale

Da oggi sono finalmente, completamente, semplicemente e incredibilmente in atmosfera natalizia.
Niente stress, niente pensieri, niente tensioni.
Spero solo che duri quanto più possibile, almeno.

Molto più carina di Google

Stanchi dei soliti, tristi motori di ricerca?
Basta Google, ora c'è Ms. Dewey.

(Arrivo tardi, lo so, ma ha tutte le carte in regole per diventare il mio motore di ricerca preferito).

venerdì 15 dicembre 2006

Super Barcelona

Solito meccanismo: spulcio l'ansa, trovo la notizia che mi incuriosisce, mi fiondo su youtube alla ricerca del video.
E quando vedo quei 6 minuti e 20 secondi, resto semplicemente senza fiato.
Questi del Barca non sono calciatori, sono dei semidei.
Un 4 a 0 che non lascia spazio per i commenti. Il Barcellona è in finale del Mondiale per club 2006 dopo aver passeggiato sui messicani dell'America.
Che fanno davvero un po' tenerezza. Quasi meglio io ed i miei amici di università, a questo punto.
Due gol per tempo, ma una supremazia ed una qualità di gioco che io, sinceramente, non avevo mai visto prima.
Splendida l'azione che manda a segno Gudjohnsen all'11', con il colpo di tacco di Ronaldinho da cineteca.
Marquez al 30' è freddo e spietato di testa. Nel secondo tempo segna anche Ronaldinho, e che gol, mentre la firma finale è di Deco, con un bolide da applausi. In mezzo, tante piccole e grandi giocate da lustrarsi gli occhi
In finale gli spagnoli incontreranno, e forse passeggeranno ancora, sull'Internacional di Porto Alegre.
Ma che squadra, cribbio. Che squadra.

(Ansa, Youtube)

mercoledì 13 dicembre 2006

Hi Mordecai

Oggi in treno ho iniziato a leggere La versione di Barney.
Dalle prime 100 pagine mi sembra già chiaro che non me ne pentirò affatto.

(Adelphi)

martedì 12 dicembre 2006

Anche questo blog è contro la tortura

Era da tempo che non lavoravo sul template del mio blog.
Ci ho appena rimesso mano, dopo qualche mese, per aggiungere un banner davvero importante.
Maggiori informazioni su inpolitica.net e otromundoesposible.