domenica 17 luglio 2005

Il "dramma di Pisanu" e il terrorismo alle porte

"Si consuma così quello che mercoledì scorso, su queste colonne, Giuseppe D'Avanzo aveva profeticamente definito "il dramma di Pisanu". Ministro solo. Dato in pasto alle fameliche camicie verdi dal suo stesso presidente del Consiglio, se è vero che ieri il responsabile del Viminale era sul punto di dimettersi. Costretto a cercare una sponda più negli oppositori di ieri (quegli "ex comunisti" che negli anni del terrorismo rosso e del rapimento Moro seppero garantire al Paese l'unità nazionale) che non negli alleati di oggi (quegli ex democristiani confluiti dentro Forza Italia, inerti al cospetto delle spallate anti-sistema della Lega e incapaci di esprimere anche solo un briciolo di quel senso dello Stato che fu proprio della vecchia Dc). Ma rischia di consumarsi, così, anche il dramma di un Paese guidato da un non-governo di pavidi e di opportunisti, che ormai giocano non solo sulla tolda di una nave che affonda, ma anche (e addirittura) sulla pelle dei cittadini.

Il terrorismo bussa alle porte dell'Italia. Ma nella Casa delle Libertà nessuno può sentirlo. Gli "inquilini" sono troppo impegnati a litigare. A questo punto, dopo aver detto "siamo tutti americani" l'11 settembre 2001, "siamo tutti madrileni" l'11 marzo 2005, "siamo tutti inglesi" il 7 luglio 2005, ci resta solo una speranza: che non arrivi mai quel giorno in cui, con la morte nel cuore, ci toccherà anche dire "siamo tutti italiani"
".


(Massimo Giannini su "la Repubblica")


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