venerdì 8 luglio 2005

Ho appena vinto un piccolo grande premio. Poco importa per cosa e come l'abbia vinto - svelerò il mistero per i più curiosi, per una recensione musicale all'interno del caffè letterario www.lankelot.com - perchè la soddisfazione principale sta nella certezza di ricevere e poter ascoltare, a breve, un grande disco.
Un ep, già dalla copertina particolarmente accattivante, ma soprattutto di ottima musica, suonata con passione da tre musicisti eccezionali, gli "
Zoa".
Provate ad ascoltare "Palpebre", "Canzone 1" o "Piano b" e vi renderete conto che non sto dicendo sciocchezze. Ci sono dei piccoli assaggi sul loro sito, ve li consiglio, mentre attendo con ansia di sentirli suonare dal vivo, in quel di Roma.
Il gruppo suona un rock duro, viscerale che quando vuole sa anche essere armonico e delicato. Una band dalle enormi potenziali e dall'indubbia personalità, che risveglia gli animi di una scena musicale italiana che sembra, ora più che mai, pallida e incolore. "
La più pallida idea" è solo il primo ep dal gruppo, ma offre già più di una certezza. Una su tutte: gli "Zoa" sono una band vibrante ed esplosiva, che merita un posto di rilievo nel nostro panorama musicale, così avvilito e oppresso da artisti da quattro soldi e album di pseudorock suonati senza un briciolo di passione. Auguriamo loro un grande e roseo futuro, se lo meritano davvero.


(Lankelot, Zoa)

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