martedì 12 luglio 2005

L'agenda segreta, di Noam Chomsky

"Nel suo discorso del 28 giugno il presidente Bush ha detto che l'invasione dell'Iraq è stata decisa nel quadro della "guerra globale contro il terrore" che gli Stati Uniti stanno conducendo. In realtà, come era prevedibile, l'invasione ha alimentato il terrorismo [...]
Se gli Stati Uniti riusciranno a mantenere il controllo sull'Iraq aumenterà in misura significativa la loro potenza strategica e l'influenza sui loro grandi rivali nel mondo tripolare che sta prendendo forma da trent'anni e che si configura così: un Nordamerica dominato dagli Stati Uniti, poi l'Europa e l'Asia nordorientale – collegata alle economie dell'Asia meridionale e sudorientale.
Si tratta di un calcolo razionale, basato sul presupposto che la sopravvivenza del genere umano non sia molto significativa rispetto al potere e alla ricchezza a breve termine. Questa non è una novità: sono temi che percorrono l'intera storia umana. Oggi, nell'era degli armamenti nucleari, la differenza è solo che la posta in gioco è molto più alta
".


Il sempre lucido Noam Chomsky, sulle pagine di Internazionale (n° 598), ci riassume le principali macchinazioni dell'amministrazione Bush per invadere l'Iraq e le conseguenze a breve e a lungo termine di una simile aggressione, e del conseguente controllo di quell'area strategica.


(Internazionale, Archivio web Noam Chomsky)

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