lunedì 4 luglio 2005

"I fantasmi di Portopalo", di Giovanni Maria Bellu

Sto leggendo questo libro. Un libro inchiesta, ma non solo. Un libro commovente e intenso, scritto da Giovanni Maria Bellu, giornalista de "la Repubblica" con uno stile coinvolgente ed esperto, che fa salire una rabbia ed un dolore indescrivibili pagina dopo pagina. La storia sembra finta, irreale, degna di un romanzo dell'orrore, ma purtroppo racconta una vicenda atroce e dolorosamente reale .
Una
storia agghiacciante, una strage per troppo tempo dimenticata e riportata a galla solo quattro anni dopo dal lavoro di un giornalista coraggioso, ostinato e a caccia della verità sulla più grave sciagura navale del Mediterraneo dalla Seconda Guerra mondiale.
I resti di quei 283 morti del "naufragio fantasma" della notte di Natale del 1996, invece, non sono mai saliti a galla, perchè a poco alla volta
pescati e ributtati in mare dai pescatori di Portopalo, si sono deteriorati col passare degli anni, ed ora non sono altro che schegge di ossa e vestiti e scarpe che ricoprono corpi ormai inesistenti.
Trecento vite inghiottite dal mare, nel silenzio e nell'omertà generale, che testimoniano un'altra di quelle tristi storie d'Italia che mai vengono raccontate ma che è davvero obbligatorio leggere. L'orrore abominevole di quelle pagine mi sta davvero segnando, scavandomi dentro un solco di rabbia, dolore e indignazione che, ne sono sicuro, non se ne andrà tanto facilmente.


(La Repubblica)

4 commenti:

  1. Anto, le biblioteche della zona le proverò.Quella a via consalvo nn deve essere niente male. Pero', c'è un però...io intendevo biblioteche Roma! x questi 3 gg.nei quali tra 1 intervista e l'altra, DOVRO' studiare!!!
    (il 18 fai lo stesso esame di cate?)

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  2. ..eh, vedi che tu leggi??? e io procedo con 5 righe all'ora di pallosissima informatica?

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  3. Non credo sia lo stesso esame, lei lo ha gia fatto a giugno....

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  4. Ok, come al solito non ho capito una mazza! A Roma mi spiace, ma non saprei proprio dove indirizzarti, Caterina ne saprà certamente più di me.

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