mercoledì 22 febbraio 2006

E la sfida si farà

Ebbene sì. Ha deciso.
Come si apprende dal suo sito, Romano Prodi ha deciso di affrontare la sfida Tv contro le tre punte sulle reti Mediaset. Contro chi gli ha dato del pauroso, del poco fotogenico, dell'antico, del matusa, Romano scende in campo zittendo tutti.
Nell'articolo scritto oggi, dal titolo "La nostra campagna elettorale, la televisione, i confronti", il candidato dell'Unione è subito chiaro e diretto: "Sgomberiamo quindi il campo da questo primo equivoco: nessun timore, nessun impaccio, nessuna ritrosia, semplicemente una campagna di informazione che considera la televisione importante, ma non unica".
Dimenticando, forse, che la tv viene vista da quasi il 100 % degli italiani, e far sentire la propria presenza su altri mezzi di comunicazione, al momento, potrebbe essere un tantino rischioso. Bisogna essere presenti in Tv, anche se "ci si chiede di seminare informazione in un campo (la televisione appunto) di cui il nostro avversario è proprietario e i suoi sodali di sempre sono i fattori, i guardiani e i braccianti".
Ma ormai Romano ha deciso. Vuole sfidare le "tre punte", tutte insieme, addirittura nella tana del nemico - le reti di Berlusconi - e con un arbitro quasi peggio di Vespa, Emilio Fede.
Ma con delle proposte e delle regole davvero interessanti a garanzia dell'obiettività. A modello, infatti, Prodi prende "il protocollo di intesa sottoscritto dai rappresentanti di Bush e Kerry  per l’organizzazione del faccia a faccia dell’ultima campagna per le elezioni Presidenziali negli Stati Uniti", sicuramente "un format equilibrato e di garanzia e a quello chiedo che ci si uniformi".
Allora Romano è pronto: in maniera sobria ed elegante ha proposto i punti fondamentali di questa sfida, dando addirittura troppi vantaggi a Berlusconi, Fini e Casini.
L'unica richiesta che manifesta è questa: "che la controparte, in risposta alle ottime condizioni che vengono proposte, rinunci alla conferenza stampa finale che la Commissione di Vigilanza ha voluto assegnare al Presidente del Consiglio sulle reti Rai. Conferenza che, come noto, secondo la nostra valutazione attribuirebbe alla coalizione della destra un indebito vantaggio".
Per poi concludere: "Non mi sembra, francamente, di chiedere  la luna. Anzi, credo con questa proposta di avere concesso ai miei avversari il massimo di quanto potessi loro concedere anche ad evitare in via definitiva che si continui a dissertare sui motivi della mia “assenza” dal teleschermo.Attendo di conoscere il loro punto di vista".
Neanche a me sembra che stia chiedendo la luna, anzi. E, con curiosità, attendo di conoscere la risposta delle "tre punte".

(Romano Prodi)

2 commenti:

  1. Divertente la definizione che Prodi ha dato ieri del Premier e dei suoi tre fedelissimi
    "Zio Paperone
    ed i nipotini QUI, QUO, QUA.

    ahahaaa

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  2. Certamente una dimostrazione migliore dall'abissale distanza esistente fra Prodi e il padrone delle televisioni non poteva esser data.

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