lunedì 17 luglio 2006

Silenzio, parla Moggi

Stamattina leggere l'inquietante intervista a Moggi su "la Repubblica" mi ha fatto venire la pelle d'oca, davvero.
Tifosi informatori di fiducia, teorie complottistiche ai suoi danni, rivelazioni gossippare, Lucianone dice che tornerà per fare il rompicoglioni e poi ne ha un po' per tutti: Carraro, Galliani, Confalonieri, un paio di battute anche su Berlusconi e Lapo Elkann.
Ma è il tono, quello che spaventa di più: minaccioso e allo stesso tempo vittimista, roba da non crederci davvero.
La parte però gli riesce molto bene, anche grazie ad una serie di metafore e riflessioni particolarmente riuscite.
Un paio su tutte: "Spazzano via dalla casa polverosa due granelli di sabbia e dicono che la casa è pulita. Io invece vi dico che la casa era messa così e così quando ci sono arrivato e così così la lascio", oppure: "L'ormai ex presidente federale Franco Carraro. Dice che faceva soltanto il vigile urbano e si limitava a dirigere il traffico. Peccato che facesse passare con il rosso chi voleva lui".
Per poi concludere alla grande, con un paragone che anche a me è saltato subito in mente, dopo le sentenze: "Vedete, io leggo "il libro nero del calcio" pubblicato dall'Espresso. Lo annoto e in questo block-notes prende forma il mio libro nero. Appunti contro i falsi moralizzatori. Sarà il mio nuovo lavoro perché questa rivoluzione nel calcio assomiglia a quella storia della fine della Prima Repubblica che ha lasciato credere nella nascita di una Seconda, mentre poi abbiamo scoperto che, se si esclude qualche nome, nulla è cambiato".

(la Repubblica)

3 commenti:

  1. Se fossi in lui mi sarei già nascosta dalla vergogna da molto tempo, tipo paperino quando deve scappare da paperone ed è costretto a vivere con i pinguini ( scusa ricordi d'infanzia)...

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  2. "Spazzano via dalla casa polverosa due granelli di sabbia e dicono che la casa è pulita. Io invece vi dico che la casa era messa così e così quando ci sono arrivato e così così la lascio", PURTROPPO HA RAGIONE ... diamo a Cesare quel che è di Cesare ... intanto mi auguro che Lui e quelli come lui scompaiano per sempre dal nostro calcio, un saluto, Lorenzo

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  3. Ha ragione, sì, ma i toni sono un po' troppo da vittima.
    E non credo che lo sia, alla fine dei conti.

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