lunedì 27 giugno 2005

Il cacciatore

Appena letta la notizia ho collegato subito la vicenda agli Stati Uniti. Non so perchè, ma la vicenda di un folle che ammazza tre persone, infierisce sui cadaveri, ne ferisce nove e si barrica in casa mi sembrava tipicamente americana. Mi sembrava una di quelle folli storie che capitano spesso in America, o almeno nei film hollywodiani e dove l'omicida, dopo lunghe trattative, compie uno sbaglio e viene freddato da un cecchino ben piazzato su un grattacielo lontano.
Ma la storia, in questo caso, era molto più vicina a noi. Si trattava di una piccola vicenda di (stra)ordinaria follia che avveniva in un piccolo paesino del novarese, più precisamente a Bogogno, dove un malato di mente sparava contro l'ufficiale giudiziario e i carabinieri che erano giunti da lui nel primo pomeriggio per la notifica di un'ingiunzione di sfratto.
Erano venuti per fare il loro lavoro, e lui senza alcuna pietà gli ha scaricato addosso il suo fucile con il quale cacciava i cinghiali. C'è chi ha dichiarato che sembrava divertito.
La vita di un carabiniere e di un geometra libero professionista sono state cancellate così, per le rotelle fuori posto di un matto terrorizzato dallo sfratto. Famiglie distrutte. Una moglie non avrà più suo marito, una figlia non più suo padre. Due genitori anziani hanno perso il loro figlio. E che dire di quel motociclista, passato di lì per caso. Anche lui morto, senza nemmeno capire il perchè.

Nei film americani molto spesso il cattivo folle e omicida viene ammazzato. Qui, nella realtà, è stato preso dopo 9 ore grazie ad un blitz dei GIS, mezzo nudo e terrorizzato. Il cattivo non è stato freddato, in questo caso. E' ancora vivo e potrà essere processato. Giustizia sarà fatta, ce lo auguriamo tutti. Ma quei poveri uomini che ha brutalmente ucciso senza motivo nessuno potrà restiturli alle famiglie.
E vi assicuro che molte delle mie certezze in materia di giustizia e sulla possibilità o meno di uccidere un uomo che ha così orribilmente ucciso, solo per il piacere di vederlo morto, hanno vacillato, si sono annullate di schianto davanti alla cruda realtà di questi fatti, durante questo afoso pomeriggio di giugno.


(La Repubblica)

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