giovedì 17 novembre 2005

Literature is dead

I classici della letteratura in sms. È l'idea di un folle, senza dubbio. Ma sembra non essere il solo, visto che da gennaio sarà un servizio disponibile per gli studenti inglesi che potranno, nel linguaggio puntato, cifrato, diciamo pure incoprensibile dei messaggini, leggere alcune pagine di capolavori di Shakespeare, Dante, Dickens o Milton.
Guardate gli
esempi. Da pelle d'oca.
Il professore universitario che tradurrà le pagine in lingua sms arriva addirittura a dire che intende sfruttare le "qualità educative" degli sms. Qualità? Educazione? Ma come si fa a dire simili idiozie? Come si può con tanta disinvoltura ammazzare la letteratura mondiale, distruggere la cultura e ridurre tutta la bellezza di quelle pagine ad un miscuglio di cifre e segni cifrati senza senso?
Mi sembra impossibile che ancora nessuno abbia protestato nei confronti di un simile scempio. Non stiamo parlando, poi, di un servizio che aiuti i bambini, ma di un progetto pensato per aiutare gli studenti universitari a ripetere. Altro che Bignami. Altro che superficialità nello studio. Qui si sta toccando il fondo e si continua a scavare, si calpesta la cultura e la si butta nella spazzatura.
La tecnologia, quando viene usata in questi modi, potrà aiutarci - è tutto da vedere - nel breve periodo, ma alla lunga ci impoverisce mentalmente, facendoci regredire ad uno stato di mediocrità culturale che mi avvilisce. Non sono catastrofico o anacronistico, ma semplicemente realista.
Mi auguro sinceramente che questo progetto perda di visibilità ancora prima di iniziare. Che non trovi i finanziamenti, che non riesca a partire. Che gli studenti si ribellino di fronte a questa assurda trovata tecnologica.
Lo splendore di una pagina di Shakespeare riportata in caratteri indecifrabili sul display di un telefonino di ultimo grido è un pensiero che mi fa venire il voltastomaco. Spero anche a voi, davvero.


(Corriere)

3 commenti:

  1. una notizia (notizia?) così non dovrebbe neanche esser scritta. rabbrividisco. Ma sul serio, non come la Natolia-Massironi dei Bulgari...

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