sabato 23 settembre 2006

E' notte alta e sono sveglio

Ci sono delle nottate che passo quasi completamente in bianco, non so perché.
Mai sofferto d'insonnia, anzi spesso crollo all'improvviso e mi addormento un po' dove capita qui a casa (divano, divano-letto, poltrona, sdraio e una volta anche su una sedia, se ben ricordo).
Altre volte, invece, sto alzato quasi fino all'alba, fumo mille sigarette, mi spulcio tutto il sito di Repubblica o Corriere e penso a com'è strano aprire un sito così autorevole e trovare tra le notizie in homepage il nuovo look dai capelli neri di Cameron Diaz, o la Santarelli in passerella o lo Show di Armani a Milano (???)  o che cavolo può fregare ad un italiano dall'intelligenza media della polemica su Paris Hilton e il Prosecco in lattina.
Mi chiedo perché questo debba essere considerato giornalismo, e perché la gente sia interessata a simili sciocchezze (leggi str...).
Tanti articoli, tanti links, tante rubriche, ma mai che si parli di sviluppo sostenibile, di ecologia, che so di commercio equo e solidale, di politica in modo chiaro e accessibile a tutti, quasi mai un'inchiesta seria o pagine decenti di cultura o letteratura.
La scrittura, poi, sempre per nulla coinvolgente. Un po' più di personalità, no? Va bene le notizie, ma non toglieteci il piacere di leggere qualcosa di ben scritto.
Mai qualche approfondimento dall'Africa, qualcosa che ci informi sul serio su ciò che accade nel mondo, al di là del solito calderone di informazione sotto la sfera e le agenzie di stampa europee e americane.
Io vorrei che i giornali, soprattutto quelli online, mi parlassero anche di questo: della situazione in Darfur, dell'Africa, delle altre numerose guerre dimenticate nel mondo, di economia ma cercando di renderla comprensibile a tutti, di cinema teatro letteratura musica senza marchette e inutili gossip, di tante altre cose che spero ogni giorno di leggere su questi siti e che purtroppo puntualmente non riesco a trovare.
Chiedo troppo?

(Repubblica, Corriere)

2 commenti:

  1. In attesa del miracolo esistono blog che si avvicinano al giornalismo che vorresti... magrissimo (è vero) riempitivo del vuoto lasciato dai cronisti, pardon: pennivendoli, italiani... :)

    RispondiElimina
  2. I blog, già. Il futuro dell'informazione, per fortuna.

    RispondiElimina