Firenze, Firenze, Firenze.
Firenze è il suo Duomo, la sua atmosfera magica, il suo Ponte Vecchio. Ma questo lo dicono tutti.
E allora è il Battistero, gli Uffizi, il David di Michelangelo. Anche questo, lo dicono tutti.
E allora cos’è Firenze?
Firenze, quella delle guide, è un morso di città, che visiti quasi tutta in una sola giornata. Ed è in quella giornata che ti rendi conto di come sia possibile concentrare due millenni di storia in qualche decina di chilometri quadrati.
Sono tutti lì. Ti guardi attorno e resti a bocca aperta. Chiudi gli occhi, e vorresti tanto perderti in quella prepotente e invadente carica di arte e di cultura, che si respira ovunque, che ti avvolge continuamente.
I fiorentini – pochi, rispetto alla quantità indefinita di turisti – vivono belli tranquilli, con la gorgia, un po’ fancazzisti e un po’ bischeroni.
E tutt’attorno Firenze, elegante, altezzosa, compatta, senza metro e con il tram della discordia, si mostra continuamente, in tutto il suo splendore.
Perché lo sa, eccome se lo sa. Di essere la più bella, di essere la più ricercata, la più fotografata.
Rinascimentale, bizantina, barocca, scultorea, opulenta, dalle grandi piazze, dai piccoli vicoli, percorsa da frotte di giapponesi, tutti flash e macchinette digitali.
Scorci mozzafiato, angoli da sogno, la cupola del Brunelleschi che ti sovrasta, e vedi dappertutto. I nasi all’insù, la tranquillità dell’Arno. Le biciclette e il lampredotto, che non hai mangiato ma che adori, per la musicalità della parola. Il porcellino del mercato Nuovo, col naso lucido lucido, da strofinare.
Le copie delle più grandi opere, sparse qua e là. Gli originali che devi cercare, con abilità, nei vari musei. L’atmosfera medievale di certe stradine, la bellezza inaspettata di Santo Spirito, al tramonto.
La poesia e l’eleganza della città di notte, il silenzio e la tranquillità delle Cascine, appena fuori porta. Una pausa rigenerante, con il sole che ti riscalda il viso, l'amore che ti riscalda il cuore e sei pronto a rituffarti lì, proprio nel mezzo di tutta quella storia.
Perché sai che di quella storia, di quelle statue, di quell’arte e di quella città, non sarai mai sazio.
Che spettacolo.
mercoledì 20 febbraio 2008
Firenze
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Firenze sono i lungarni di notte mano per mano con la propria ragazza appoggiandosi al freddo muro del ponte vecchio e guardando l'arno...
RispondiEliminaAnche, sì.
RispondiEliminaMa l'hanno poi tolto quel divano rosso sul Belvedere?Davvero una bruttura.
RispondiEliminaLe Cascine non le ho trovate eccezionali, sinceramente.Molto più belli da vedere i vari Poggi che cirocndano la città.
Luisa
Nessun divano rosso, ma tanta arte e bellezza.
RispondiEliminaMarianna
Sono stata più volte a Firenze e la sua bellezza ovviamente non è opinabile.Però negli anni portavo a casa un unico desiderio, sempre maggiore:vederla almeno una volta senza tutti quei turisti,perdersi tra il Battistero, il campanile di Giotto e la luce del lungarno in totale silenzio.Come quando da solo scopri quegli antichi borghi medievali di cui l'Italia è ricca; e rimani incantato ad ascoltare il loro silenzio.
RispondiEliminaLuisa
Data la mole di arte che offre la vedo difficile.
RispondiEliminaA me basterebbe che i gruppi non sostassero così tanto tempo davanti alle tele dei musei, ma dessero la possibilità agli di poterli ammirare.
Un pò di bon ton da turista.
Marianna
Anche questo è difficile.
RispondiEliminaIl turista in italia si sente autorizzato ad amalgamarsi alle abitudini del luogo.
Luisa
Non la vedo così. Anzi mi pare il contrario, portano le loro tradizioni e la loro cultura nei posti che visitano (lo stesso facciamo noi). Ma la tendenza davanti all'arte, specialmente questa, è di reverenza.
RispondiEliminaMarianna
"Bon ton da turista",
RispondiEliminao più semplicemente e universalmente "rispetto per l'altro".
Questo intendevo e credevo intendessi.
Luisa
Ed io, da fiorentina doc, confermo ogni parola:-)
RispondiEliminaUn saluto.