giovedì 3 maggio 2007

Io so chi siete e che volete

Qualche giorno fa passeggiavo sotto la pioggia con un amico che ad un certo punto mi fa: “ma tu come fai a sapere come le persone arrivano sul tuo blog?”.
Io, con gli occhiali già mezzo appannati e l’aria di chi la sa lunga, gli ho confessato il mio segreto: il contatore di heracleum, che è qui sul blog in basso a sinistra, e mi permette di farmi un po’ i cavoli di quelli che passano da queste parti.
Lo pescai ormai quasi due anni fa sul blog di Noemi, lei chissà dove, ma fatto sta che da quel momento questo simpatico boxerino mi è servito spesso come utile spunto per scrivere sproloqui, inventarmi articoletti, prendere in giro la varia umanità che visita “Falsi movimenti”.
Molto spesso, però, questo apparecchietto mi ha dato anche momenti di grande sconforto: me ne dà quasi ogni giorno, ora che ci penso.
Ogni tanto ci rivedo vecchi amici e blog che ho linkato qui a sinistra, e questo è un bene, ma molto spesso gente che viene qua sopra a cercare cose assurde, frivole, pazzesche, spesso inutili, ancor più spesso sporcaccione.
Insomma, già me l’immagino il sedicenne brufoloso alla ricerca quotidiana di parti anatomiche femminili, di rapporti incestuosi o nel tentativo di imbrogliare al suo gioco on line preferito. Ne arrivano almeno dieci o quindici al giorno, così. Facciamo pure venti.
Gli altri, spesso, cercano foto che non ho mai messo, o cose un po’ zozze che non mi va nemmeno tanto di ripetere e che non ricordo di aver mai scritto. O quelle pubblicità delle suonerie che odio tanto. Misteri di Google.
Alcuni vogliono letteratura, libri che ho letto e citato in passato, cercano qualcosa su Wenders, di cui qualche volta ho scritto. Qualcuno arriva alla ricerca di canzoni, qualcun altro semplicemente seguendo il rapace del mio nick.  
Molti sono gli amici, di lunga data e non: vi tengo sott’occhio, mi leggete ed io vi leggo. Mi date un input rapido e immediato: vi vedo a sinistra, un click e sono subito da voi. Questo anche è il bello del web
Però alla fine son contento. Contento di sapere che qualcuno ha cercato qualcosa di interessante che non ho scritto, ma è arrivato comunque qui sopra, e un po’ per fargli un favore, un po’ per farlo a me stesso spesso decido di scrivere proprio su quel determinato argomento.
E poi, in generale, mi fa piacere sapere cosa passa per la testa di quelli che vengono a visitarmi. Cosa cercavano quando sono naufragati da queste parti.
Alcuni ci arrivano direttamente facendo il mio nome, o quello del blog, o nome e cognome più blog. Ne deduco che sto diventando sempre più famoso, questo aumenta a dismisura il mio ego.
E poi ci sono i click sconosciuti, quelli che mi attirano di più. E che non saprò mai. Gente che magari mi segue da un po’, che resta nell’ombra, che non mi commenta. Che magari ‘ste pagine se le spulcia ed è davvero interessata a quello che scrivo. Ma forse mi sto esaltando più del dovuto, meglio lasciar perdere.
Meglio continuare a scrivere, di cose un po’ più interessanti, lasciando da parte queste sterili elucubrazioni mentali.
Una cosa ci tengo a precisarla però. Tu che ogni giorno, puntuale, passi di qua, ti avverto: sulle mie pagine, foto di Antonella Elia non ne troverai mai.

6 commenti:

  1. ...io ci vengo di proposito...tutti i gironi...ad ora di pranzo.
    In ufficio, durante la pausa, prima Repubblica e poi i falsi movimenti del rapace per un po' cultura "altra" (e mo come lo sgonfiamo questo ego???)
    A me il box ha dato solo casini: non vuole saperne di funzionare!

    Notte
    Dottor Key

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  2. Bravo. Adesso ogni volta che qualcuno cerca su google "Antonella Elia"... arriverà dritto dritto qua :D

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  3. Alex: purtroppo già succede, ogni santo giorno. :(

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  4. bhè io la prima volta ci sono arrivata tramite altri blog di comunicarea ma non avevo proprio idea di ki fossi;mi sono presa un pò di link utili e ho letto un pò di cose.Mi piace il tuo stile e ci sono ritornata ;-D p.s.il commento su Lynch è il mio..
    redrose

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