martedì 6 febbraio 2007

Terzani

Se qualcuno mi chiedesse cos'è per me Tiziano Terzani, risponderei: "l'estate".
E se qualcuno a questa mia risposta mi dicesse: "Ma che cosa significa?", spiegherei col sorriso sulle labbra che Tiziano ha accompagnato con i suoi libri, i suoi racconti, i suoi spicchi di mondo trasportati su carta, le mie ultime 2 estati.
Iniziai nel 2005, con un Pelle di Leopardo acquistato all'ultimo secondo prima di partire per Palermo. C'erano le offerte della Tea, io ovviamente mi tuffai come un'ape sul miele - quando si tratta di risparmiare sui libri, mi trovate sempre disponibile.
Per farla breve, lo comprai e lo divorai in poco più di una settimana.
Lo portavo ogni giorno a mare e mi si bagnava sempre, ricordo, e mentre le pagine piano piano si si chiazzavano di gocce salate e la copertina rossa scoloriva, io capivo davvero qualcosa della guerra in Vietnam.
E' grazie ai racconti di Terzani che ho rivissuto e compreso sul serio la morte e la devastazione di quel conflitto. Ho visto il Vietnam e le sue macchie, la pelle di leopardo del titolo.
E, sempre grazie a lui,  mi sono anche innamorato della sua figura di reporter-narratore che osserva il mondo con sguardo originale e mai banale.
Appena chiuso il libro, una mattina a Palermo, ho preferito boicottare il mare e far finta di andare per negozi. In realtà cercavo una libreria ben fornita.
In realtà cercavo Terzani e le sue Storie.
In Asia, quindi, è stato un passo obbligato. Splendida raccolta di articolo che descrivono e parlano di quel continente meglio di tutti quei libri scritti da chi quella civiltà non l'ha mai vissuta per decenni sulla propria persona.
Terzani, che in Asia ci ha vissuto per gran parte della sua vita, aveva quella capacità - unica e affascinante - di raccontate con la stessa passione e curiosità piccoli e grandi avvenimenti, stravolgimenti politici ed episodi marginali di quelle terre che così poco conosciamo.
Poi io e Tiziano ci siamo salutati, per quasi un anno, e ci siamo rincontrati nell'estate del 2006, quando Un indovino mi disse ha riempito il mio luglio e nella borsa preparata all'ultimo minuto - direzione Sicilia orientale - ho catapultato senza troppo pensarci Buonanotte, Signor Lenin!.
Un altro viaggio favoloso in terre lontane. Un lungo viaggio via fiume alla scoperta di un mondo che cambia improvvisamente in maniera vorticosa, col partito comunista che si frantuma in mille pezzi e un paese intero che non sarà più quello di prima.
Terzani annota tutto, scrive un libro fantastico di appunti-riflessioni-storie, e scatta una serie di foto che da sole varrebberro l'acquisto del libro.
Io e Tiziano, dopo quest'estate, ci siamo salutati di nuovo, ma siamo ormai pronti ad un nuovo incontro.
Ogni volta che passo in libreria sono tentato, vorrei comprare gli ultimi suoi libri che tanto l'hanno reso famoso anche al grande pubblico (prima se lo filavano in pochi, purtroppo).
I libri che ha scritto prima di morire, insomma.
Quando il male incurabile che l'aveva colpito se lo stava portando via a poco a poco e lui aveva con grande serenità e lucidità accettato l'idea della morte, parlandone con amici, parenti, il figlio Folco, Jovanotti, per far capire a tutti la sua nuova visione del mondo e delle cose, attendendo quella chiamata che sarebbe arrivata il 28 luglio del 2004.
Ma perché questo lungo post su Tiziano Terzani, vi chiederete.
Perché su youtube ho trovato questo splendido video, nel quale Terzani parla un po' di tutto, con una saggezza infinita.
Un video bellissimo, che spero possa emozionarvi nello stesso modo in cui ha emozionato me.

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