domenica 24 dicembre 2006

Cazzo di Natale.

Natale a Napoli.
Natale di strade illuminate, bancarelle a perdita d’occhio, zampognari e presepi.
Natale di traffico, motorini sfreccianti e facce sorridenti, anche se c’è ben poco da stare allegri, ora come ora.
Natale di telefonate, sorrisi di circostanza, sms inutili, email lette col sorriso sulle labbra e ricambiate con affetto. Non sempre.
Natale di antipasti, primo di pesce, secondo pure, dolci immangiabili e mandaranci come se piovesse.
Natale di cene che non finiscono mai. E di stomaci che ne risentiranno per un pezzo. Ma perché pensarci, ora?
Natale d’alcool. Tanto alcool. E di telefonate che ti mettono allegria, forse perché sei brillo, forse perché dall’altro capo ci sono le uniche persone importanti che ti restano.
Natale di Falanghina, di grappino alla fine del pranzo e Chivas Regal tanto per.
Natale di pochi pacchi e pacchetti, almeno per me. Che non ne vale la pena, no.
Natale di nessun regalo fatto, solo perché non ne ho voglia né tempo, ora.
Natale di Tom Waits a palla e di lacrime che non riesci a trattenere. Ma sono poche, vanno via quasi subito. Anche se qualcosa, dentro, resta ancora.
Natale del cazzo, come ogni Natale che si rispetti.
Sperando che arrivi presto l’ultimo dell’anno, e insieme a lui un 2007 un po’ diverso.



 

1 commento:

  1. Sei troppo rigido con te stesso.
    A capodanno dell'anno prossimo, ti troverai a desiderare un 2008 diverso dal 2007 anche se sarà stato l'anno più bello della tua vita.
    Libera la mente e fai sapzio dentro te. Ogni trasloco, genera un po' di ricordi da buttare via. Fallo.
    E da che possa goderti le feste....e il mitico Tom senza rimpianti.
    Still Alive.

    RapidaMente

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