"Forse il 95% delle scuole e dei mercati sono distrutti. A Fallujah (…) non c’é sicurezza, non si segue nessuna legge e la cittá é come una prigione. Non possiamo né entrare né uscire facilmente, dobbiamo aspettare a lungo.
Inoltre, gli Americani, per prevenire problemi, usano le armi: per questo sparano dei colpi in aria (...) e quando entrano dentro, prendono chiunque dalla popolazione, come detenuti, anche sparando ai civili se i soldati lo vogliono".
Su "Osservatorio Iraq" un'intervista a Mohammed Tareq Halderaji, del Centro Studi per i diritti umani di Fallujah.
Bene, continuamo così,
RispondiEliminaportiamo avanti la vergogna che forse nemmeno dopo un secolo ci verrà perdonata;
prendiamo in giro gli italiani e diciamo che si parla di ritiro: ma non l'avevano già promesso un anno fa???
Ma, si sa, siamo noi che comprendiamo sempre male.