Solo una nota: sul caso della povera Meredith, ancor di più che in altre occasioni, ho letto sui quotidiani delle schifezze da fare accapponare la pelle.
Sia per come sono state scritte, sia per le allusioni, sia per i titoli che per le fotografie usate.
Siamo in bilico tra sciacallaggio e giornalismo e, sinceramente, non so proprio più cosa pensare.
(Corriere, Messaggero, Rai, Blogosfere)
Sia per come sono state scritte, sia per le allusioni, sia per i titoli che per le fotografie usate.
Siamo in bilico tra sciacallaggio e giornalismo e, sinceramente, non so proprio più cosa pensare.
(Corriere, Messaggero, Rai, Blogosfere)
La prima che hai scritto, specialmente per la cronaca nera pare che talvolta di divertano a sguazzare nei particolari più raccapriccianti.
RispondiEliminaNon ne vedo il motivo.
Marianna
Credo che una buona parte del giornalismo di oggi sia una faccia di quel mostro poliedrico che è la degenerzione dilagante.Ormai anche il semplice voyerismo sembra non bastare più:è come se si sentisse l'esigenza di essere partecipi di quello spettacolo teatrale che prima ci bastava guardare dal buco della serratura.Da cosa è stato innescato questo meccanismo?E soprattutto:come tornare indietro?
RispondiEliminaLuisa
Sicuramente quel tipo di giornalismo risponde ai desideri del pubblico, nel senso che si vendono più copie (o si fanno più ascolti).
RispondiEliminaSecondo me bisognerebbe però chiedersi se questi desideri è corretto assecondarli. Ci sono anche giornali che per linea editoriale pubblicano poca cronaca perché in effetti basta poco più di un trafiletto per informare sui fatti, poi il contorno non aggiunge niente alla notizia. (anzi aggiunge solo la possibilità di rovinare la vita a qualcuno che, fino a conclusione dei procedimenti non si sa se è innocente o colpevole e forse andrebbe tutelato evitando che l'opinione pubblica lo processi prima dei tribunali)
Poi vabbè, forse ad assecondare la morbosità della gente c'è anche un altro vantaggio a parte gli ascolti che crescono. Forse è meglio che le persone si concentrino sui gialli piuttosto che si mettano a ragionare su altre questioni...
Credo che la morbosità della gente e la cura dei particolari fatta dai giornalisti si alimentino vicendevolmente, andrebbe spezzato questo circolo vizioso.
RispondiEliminaMarianna