martedì 6 novembre 2007

Enzo Biagi (1920-2007)


Immagino che nelle redazioni giornalistiche il suo coccodrillo fosse pronto ormai da tempo.
Con tutto quello che aveva fatto in vita, dai primi anni in redazione all’editto bulgaro.
Ora che se n’è andato, come ovvio che sia, fiumi di inchiostro saranno dedicati alla sua memoria.
Quello che mi va di ricordare, invece, è che Enzo Biagi è stato per me il primo simbolo del giornalismo.
Quando intorno ai dieci anni, mamma se ne tornò con due dei suoi libri a casa, ed io chiesi chi fosse quel signore dall’aria buona e dai capelli bianchi. La sua risposta: Giornalista.
Con la G maiuscola, mi sembra necessario.

Dire che uno come lui mancherà a questo mondo di pennivendoli e imbrattacarte di bassa lega, mi sembra quasi scontato.
Ma facciamolo comunque, perché davvero era un Maestro.

6 commenti:

  1. Un Giornalista, quanto è vero.
    E come si è sentita la sua mancanza quando ha smesso di far capolino ad ora di cena nelle nostre case. Con le sue domande semplici e stringate riusciva a entrare in punta di piedi nei "fatti" e a comunicarli senza bisogno di urlare.

    Ci mancherà Enzo Biagi,
    e anche tanto.

    Marianna

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  2. Non so, sarà pure stato un grande professionista e avrà pure scritto cose memorabili, ma il biagismo non mi è mai piaciuto. Quella discreta dose giornaliera di saggissimi qualunquismi, la faziosità travestita da signorilità, l'ostentata nostaglia di un bel tempo perduto, quando la gente era educata. ("Il Fatto", in particolare, la cena me la mandava di traverso, con quel moralismo in punta di piedi e l'aria di chi educa il popolo bue.) Ma vabbè: c'è anche da dire che ho conosciuto solo l'ultimo-Biagi, che forse non è stato esattamente il Biagi-migliore.
    Detto questo: pace all'anima sua, eh.

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  3. Ora,in un paese in cui si calpesta chiunque in vita per poi adorarlo una volta passato a miglior vita,mi sembra così sporco e retorico spendere una parola su quello che è stato Biagi, che non lo farò.Non ne ha bisogno.
    Sui giornali mi sono però persa un commento di quello gnomo del Berluska:chissà se ha fatto come Bush che si è complimentato con Al Gore quando ha vinto il premio nobel per la pace,salvo poi ribadire che la sua politica sull'ambiente non cambia...Ma non ho ancora letto nulla al merito, che anche lui ci abbia dato finalmente un esempio di faziosità travestita da signorilità?
    Ne dubito.Questa caratteristica,oggi,è appannaggio di pochi.Pochissimi.

    Luisa

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  4. Mi dispiace. Un sacco. Appena ho saputo ho cliccato qua, sapevo te ne saresti occupato tu e con le parole giuste.

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  5. I giornali oggi titolano:"BERLUSCONI NEGA L'EDITTO BULGARO".
    Ieri parlavamo di signorilità, appunto!
    bello il commento secco della figlia di Biagi, Bice:"Berlusconi ha perso un'altra buona occasione per tacere".
    Per fortuna (o purtroppo)quest'ultima sparata il signore dall'aria buona non l'ha sentita...Chissà come commenterebbe adesso, dato che l'ironia lo distingueva...Chissà,dato che amava moltissimo napoli,forse avrebbe preso in prestito le parole di Totò in 'A LIVELLA:" [...]Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
    nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

    Luisa

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