Raffaele Cutolo è stato uno dei boss più famosi della storia della camorra. Immortalato al cinema da Giuseppe Tornatore, ne “Il Camorrista”, cantato da Fabrizio De Andrè in “Don Raffaè”.
E’ stato un boss atipico, diverso dai precedenti, per certi versi geniale, che per primo ha unito le varie famiglie camorristiche del napoletano in una struttura organizzata e ben definita,
Ormai Cutolo è un boss vecchio. Ha fatto il suo tempo.
Su di lui pendono numerosi ergastoli, dopo una storia processuale infinita. Ha trascorso la maggior parte della propria vita in carcere, molti dei quali al 41 bis.
Intanto, nel tempo passato dietro le sbarre ha fatto tanto. Ha scritto poesie, si è avvicinato alla religione e si è addirittura sposato: con Immacolata Iacone, vent’anni meno di lui.
Si sono conosciuti nel 1982, con Cutolo già in galera, e sposati nel gennaio del 1983, quando lui era in isolamento all’Asinara e lei appena ventiduenne.
Sono marito e moglie da quasi venticinque anni ma non si sono mai visti fuori dalla prigione. Ovviamente, non hanno mai consumato il matrimonio. E non è stato possibile avere un figlio. Quel figlio – Roberto - che, il 20 dicembre del 1990, fu ucciso a 28 anni, vittima di un agguato a fuoco nel varesotto.
Per questo, in soccorso è arrivata l’inseminazione artificiale. Dopo due tentativi non andati a buon fine, ecco la lieta notizia: Cutolo diventerà papà di Denise.
(la Repubblica)
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