sabato 1 agosto 2015
Porti di Mare di Marco Castelli
Un jazz elegante che fa da tappeto sonoro a un lavoro variegato e impeccabile, Porti di Mare di Marco Castelli mette in mostra i numerosi riferimenti alti dell'artista e la sua capacità di rielaborarli con brio e originalità.
Ho avuto il piacere di conoscere il sassofonista veneto con il suo progetto Bandorkestra qualche anno fa, e lo ritrovo adesso con un disco che mescola sonorità da tutto il mondo, che esce per l'etichetta Caligola Records.
Le sonorità del disco rispecchiano a pieno quello che si vede nella copertina: un viaggio di notte sulla prua di una grande nave, il viaggio, il piacere e l'emozione della scoperta, anche sonora, di mondi nuovi che non Castelli non ha paura di esplorare e far propri.
Il sassofono è il filo conduttore di tutte le canzoni, tra le quali si ricordano soprattutto la scanzonata New Orleans e il suo medley ben organizzato, l'arabeggiante Zanzibar, la veloce e sincopata Scorribanda.
Castelli riesce a emozionare anche con le melodie più romantiche e delicate, vedi Alfonsina y el Mar, e continua a mescolare i suoni del mondo nelle restanti tracce, come se fosse un reporter di viaggio che invece della penna e della carta utilizza le note e il suo sax.
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Marco Castelli (tenor and soprano sax), Alfonso Santimone (piano), Edu Hebling (double bass), Mauro Beggio (drums), Andrea Ruggeri (percussion and drums).
TRACKLIST
1) Zanzibar
2) New Orleans medley: a) Creepy feeling (Jelly Roll Morton), b) Jockey full of bourbon (Tom Waits)
3) Scorribanda
4) Alfonsina y el mar (Ariel Ramirez)
5) Dakar
6) Xela
7) El Ciego (Armando Manzanero)
8) Mercè dilette Amiche – I Vespri Siciliani (Giuseppe Verdi)
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