Capodanno.
Cellulare intasato di messaggini.
Saluti ed auguri fintissimi ai parenti che non sopporti.
La telefonata della zia lontana che senti una volta all’anno.
Buonismo e banalità ovunque.
Che fai, che fai, che fai? Ci si vede qui, ci si vede lì…
Sorrisi che sembrano disegnati coi pastelli a cera, tanto che sono irreali.
Padri coi bambini che si affrettano per prendere gli ultimi tricchetracche (tali padri, tali figli, alle volte la castrazione chimica dovrebbe essere obbligatoria)
La mutanda rossa.
A cap’ e Lavezzi.
Pesce fresco, pesce surgelato, pesce avariato appena scongelato.
Lo zampone che è quasi più disgustoso del capitone.
Eeeeeeeeeeeeeh!che il 2009 possa darti tutto ciò che vuoi!
Paolo Fox ha detto che il 2009… Paolo Fox non capisce un cazzo.
Uà, tutti in piazza a sentire Maria Nazionale… meno male che dopo la mezzanotte c’è almeno Silvestri.
Un 2008 di soddisfazioni sì, però il 2009 sarà ancora meglio.
Non è vero, è solo un numero convenzionalmente riconosciuto da tutti che cambia.
Buona fine e buon inizio. Lo dico anch’io, ma che vor dì?
Pepe peeeeeeeeeeeeeeeeepepepeeeeeee… i clacson sotto casa. Sempre.
50 euro per andare in un locale che normalmente ha l’ingresso gratuito.
Gli orribili top capodanneschi nei negozi femminili.
Carlo Conti anche a Capodanno su Rai Uno.
Tempo di bilanci. Di aspettative e di propositi.
Tempo di spostare la macchina da sotto casa che altrimenti stanotte la sommergono di petardi.
Il conto alla rovescia. Ancora Carlo Conti.
Le linee telefoniche intasate.
Scendere di casa al buio, nella nebbia dei botti, con qualche coglione che spara ancora e i cocci di piatti rotti a terra.
L’immancabile traffico.
Ancora più supercafoni e disumani per la strada, che sembrano usciti da un film dell’orrore, e per la prima volta durante l’anno.
E dopo: che hai fatto a capodanno? Nooooo, daaai, io mi sono divertito tantissimo! (se, se…)
E infine due bellissimi giochi: evita il petardo inesploso del giorno dopo e la conta delle dita saltate ai bambini.
Bella festa, il capodanno.
Cellulare intasato di messaggini.
Saluti ed auguri fintissimi ai parenti che non sopporti.
La telefonata della zia lontana che senti una volta all’anno.
Buonismo e banalità ovunque.
Che fai, che fai, che fai? Ci si vede qui, ci si vede lì…
Sorrisi che sembrano disegnati coi pastelli a cera, tanto che sono irreali.
Padri coi bambini che si affrettano per prendere gli ultimi tricchetracche (tali padri, tali figli, alle volte la castrazione chimica dovrebbe essere obbligatoria)
La mutanda rossa.
A cap’ e Lavezzi.
Pesce fresco, pesce surgelato, pesce avariato appena scongelato.
Lo zampone che è quasi più disgustoso del capitone.
Eeeeeeeeeeeeeh!che il 2009 possa darti tutto ciò che vuoi!
Paolo Fox ha detto che il 2009… Paolo Fox non capisce un cazzo.
Uà, tutti in piazza a sentire Maria Nazionale… meno male che dopo la mezzanotte c’è almeno Silvestri.
Un 2008 di soddisfazioni sì, però il 2009 sarà ancora meglio.
Non è vero, è solo un numero convenzionalmente riconosciuto da tutti che cambia.
Buona fine e buon inizio. Lo dico anch’io, ma che vor dì?
Pepe peeeeeeeeeeeeeeeeepepepeeeeeee… i clacson sotto casa. Sempre.
50 euro per andare in un locale che normalmente ha l’ingresso gratuito.
Gli orribili top capodanneschi nei negozi femminili.
Carlo Conti anche a Capodanno su Rai Uno.
Tempo di bilanci. Di aspettative e di propositi.
Tempo di spostare la macchina da sotto casa che altrimenti stanotte la sommergono di petardi.
Il conto alla rovescia. Ancora Carlo Conti.
Le linee telefoniche intasate.
Scendere di casa al buio, nella nebbia dei botti, con qualche coglione che spara ancora e i cocci di piatti rotti a terra.
L’immancabile traffico.
Ancora più supercafoni e disumani per la strada, che sembrano usciti da un film dell’orrore, e per la prima volta durante l’anno.
E dopo: che hai fatto a capodanno? Nooooo, daaai, io mi sono divertito tantissimo! (se, se…)
E infine due bellissimi giochi: evita il petardo inesploso del giorno dopo e la conta delle dita saltate ai bambini.
Bella festa, il capodanno.