lunedì 7 gennaio 2008

Che palle Antò parli sempre delle stesse cose?

Stanotte ho fatto un sogno bellissimo e stranissimo.
Mi ero laureato, e dopo un mese già lavoravo.
Lavoravo, sì. Ed era un lavoro che mi piaceva fare, un lavoro per il quale avevo studiato cinque anni, che aveva a che fare con le parole scritte, gli articoli, le notizie, la cultura e la letteratura.
Mi pagavano pure. Ma non è questo che conta. Sì, forse un po’ sì ma non lo diamo a vedere.
Sì lo so che sto diventando monotematico. E no che non sono ossessionato dal lavoro. Né dai soldi, quelli mica fanno la felicità.
Solo che uno scrive di quello che l’appassiona, della materia in cui si considera esperto, no? Ed io, attualmente, sono esperto di ricerca di lavoro on line. Anzi poco esperto, dal momento che un lavoro ancora non l’ho trovato.
Un lavoretto anche, mi va bene. Una cosa da due spicci. Ma che almeno si avvicini a quello che voglio fare nella vita. Sì, ma che voglio fare? Boh. Confusione.
Diamine. Vorrei sentirmi un minimo realizzato (reali-che? Che roba è?) e soprattutto fare un lavoro per il quale mi senta tagliato, qualcosa per cui si è studiato, per cui sento il desiderio di lavorare.
No Call center.
No Addetto alle vendite.
No Assistenza post Vendite
No Telemarketing
No Addetti Data Entry
No Aspiri a diventare pubblicista lavora gratis
No Centralini
No lavori che richiedono già 5 anni di esperienza
No posti già palesemente assegnati.
No Stage non retribuito secondo le leggi del cazzo
No a tutto questo, per favore.
Non conoscevo l’esistenza della lettera di presentazione, ora la scrivo. Non so come si faccia, ma la scrivo. E ci riprovo, sorridente, per nulla demoralizzato, più combattivo di prima.
E ricomincio a setacciare il web, a scandagliare in profondità, cacchio qualcosa troverò.
Se non dovessi farcela, forse la farò finita, magari tuffandomi in qualche montagnola di rifiuti alle porte di Pianura, o dandomi fuoco insieme ad un cassonetto stracolmo di rifiuti.

3 commenti:

  1. Su, su...
    Un bel sorriso e tanta caparbietà.
    Qualcosa verrà fuori, prima o poi.
    Marianna

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  2. Io non ho la tua laurea. Ne ho una molto meno qualificante, creata a posta per gli sfaticati un po' meno sfaticati come me. Anche io cerco...e come te non trovo. Mi sono accontentato di un data entry per mettere un po' di soldi da parte per il grande salto, quando arriverà. Mi sono convinto di una cosa: la ricerca è importante e formativa alemno quanto il lavoro. Scegliere l'obiettivo ti permette di avere una visione più concreta di te nell'ambiente lavorativo e ti consente quindi di fare ricerche mirate, ottimizzare i tempi e massimizzare i risultati. Proprio come si deve fare nel lavoro. La gente in gamba sa come farsi notare. "Pensiero laterla" ricordi? ce lo hanno spiegato all'università. Bisogna spiazzare l'interlocutore. Passiamo ad altro: per noi della rete resti sempre un giornalista attento e attendibile...ti sare davvero grato se passasti sul nostro blog a darci un po' di notizie sulla situazione di Pianura e dell'immondizia in Campania. So che non parli a sproposito...e credo che la chiarezza sia fondamentale in questo momento.
    Un abbraccio.

    Dottor Key

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  3. Su non perderti d'animo ;)

    Non può girare storto per sempre no?

    Un abbraccio forte e tanti in bocca al lupo!

    Laura

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