lunedì 12 novembre 2007

Hillary e Huma

Quando mi lamento della piega gossippara che spesso prendono le notizie nostrane, vi prego di portarmi come esempio anche l’America, che in questo senso non scherza affatto.
Anzi, forse lì è molto più evidente la deriva sentimental-sessuale delle informazioni sui politici. Da noi, più una lettera di Veronica a Repubblica o di Fini che ingravida una valletta in età pensionabile non ci è dato sapere. E meno male, c'è da aggiungere.
Oltreoceano, invece, pettegolezzi piccantelli sui politici sono all’ordine del giorno.
Ad esempio, ora gira voce che Hillary Clinton sia lesbica, e la sua amante sia la sua ventenne collaboratrice, la misteriosa Huma Abedin. Che le due siano molto legate, non è certo un mistero. Sempre insieme, quasi inseparabili, la stessa Clinton l’ha elogiata su Vogue ultimamente senza risparmiare complimenti. Lei la segue ovunque, le dà consigli, la accompagna, sembra essere una lavoratrice instancabile. La sua ombra, il suo factotum, la sua accompagnatrice personale. La sua amante?
In campagna elettorale tutto è permesso, e colpi bassi di questo tipo sono spesso usati. Far circolare voci antipopolari su un candidato è una delle prime mosse da fare per sgombrare il campo dai possibili concorrenti.
La Clinton è uno dei candidati Democratici alla Casa Bianca, tra i favoriti, per giunta. Quindi tutto torna.
Che si tratti di campagna diffamatoria, non ci sono dubbi. Voci che girano prima delle elezioni, partono dal Los Angeles Time e rimbalzano da un blog all’altro.
Ma qui cerchiamo di non farci prendere la mano e riflettere senza gridare allo scandalo. Che scandalo, poi? Su, su, anche se fosse vero, sarebbe un problema? Meglio il caro Giuliani – che in materia di scandali, prostitute e amanti non è secondo a nessuno?
Chissà se queste dicerie sul suo conto influiranno sui risultati politici della signora Clinton.
Che si tratti di bugie o verità, poco dovrebbe interessare agli elettori americani. Che però, si dice in giro, si facciano spesso influenzare da queste cose, invece che dalle idee politiche.
Scandali e gossip, retroscena e particolari piccanti a condire il tutto. Signori, il piatto è servito. E tutto il mondo è paese, soprattutto in questi casi.


(La Stampa, New York Observer)


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