giovedì 4 ottobre 2007

La palestra

Che ci crediate oppure no, mi sono iscritto in palestra. E che ci crediate oppure no, ci andrò con costanza.
Sì, vabè, per perdere un po’ di peso e tonificare, ma soprattutto per farmi due, anzi quattro risate nell’osservare la varia e bizzarra umanità che popola la struttura. E pensare che vado di mattina, non oso immaginare cosa ci sia di sera.
Arrivo, alla porta una montagna con gli occhi mi chiede il tesserino, che ancora non ho. Mi guarda stranito, un po’ inebetito, poi mi accorgo che è la sua espressione di sempre. L’equazione tutto muscoli niente cervello pensavo fosse un luogo comune, evidentemente mi sbagliavo. E' vera.
Nello spogliatoio, due quarantenni in pancetta parlano di conquiste amorose. In due avranno sì e no sessanta capelli, mi diverto ad immaginare chi di loro sia più bugiardo. Mi cambio ed esco proprio quando quello somigliante ad Alvaro Vitali inizia a spiegare il post cena soft porno. Peccato.
In palestra, mi guardo attorno perplesso, adocchio un tapis roulant e mi ci fiondo sopra. Una ragazza mi guarda come se si guardasse una donna coi baffi. Capisco che è l’istruttrice, deve farmi la scheda. Annota peso, altezza, eventuali disturbi fisici. Segna segni strani e cifre sul foglietto, è quello che devo fare per le prossime settimane.
Bene. Torno al tapis (ormai sono in confidenza, lo chiamo così) e attorno a me l’età media è 60 anni. Di fronte ho uno che suda e sembra possa sbattere a terra da un momento all’altro, alla destra uno della circonferenza vita di due metri, che emette strani suoni tipo sgrunt, sbuff, urgh urgh.
Alle mie spalle, intanto, ha preso il via una gara. Sono in due, sono belli gonfi, sono abbastanza stupidi e si sfidano a colpi di “Frà, ma tu quant’ aiz? (amico, ma tu quanto riesci a sollevare)”. Bellissimo, ammirarli vale da solo l’iscrizione per tre mesi. Si ammirano soddisfatti allo specchio, si scrutano i deltoidi narcisisticamente, apprezzano la perfezione del loro polpaccio appena pompato.
“Uà, sto facend nù bicipit enorm”, “stamattina mi sent nù toro”, “mammamà, oggi sto spaccann tutt cos”. Musica per le mie orecchie, quasi esplodo in una fragorosa risata.
Io, che intanto sto facendo dieci minuti su un infernale aggeggio che mi impegna braccia e gambe, non posso fare a meno di guardarli. Mi chiedo quale tipo di processo evolutivo possa averli portati a sviluppare unicamente i muscoli del corpo, e non quelli del cervello. Intanto sudo parecchio, guardo l’orologio e noto che è l’una, tempo di andare.
Ma tornerò presto, la palestra è un divertimento di cui non posso più fare a meno.

4 commenti:

  1. Uahahah!!!

    Io da quest'anno andrò in piscina, tonifica e snellisce molto meglio della palestra e in più si parla pocoooo!!! Quindi mi applico di più sul mio corpo e meno a pariare sulla gente!

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  2. Provocazione:
    perchè giustificarsi del fatto che ci si è iscritti in palestra?Critichi quel posto e poi ci sei andato...Ma una sana ed economica corsa al parco irgiliano?......

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  3. ma il cervello ha muscoli? :P

    CATE

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  4. Mica mi giustifico. Ci sono andato, mi guardo intorno, osservo con curiosità le persone e ci scrivo su. Tutto qui.

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