sabato 8 settembre 2007

La banda dei brocchi, di Jonathan Coe


La Banda
dei brocchi Jonathan Coe è un libro solo, ma è come se ne contenesse due.
In uno il narratore inglese, classe 1961, racconta la storia di un gruppo di ragazzini, alunni di una delle migliori scuole di Birmingham. Lois, Benjamin e Paul Trotter, ma anche Bill Anderton, Sean Harding, Philip Chase, Emily Sandys, Claire Newman e Steve Richards. Tutti adolescenti, tutti figli della varia umanità che compone l’Inghilterra dei Seventies, che ascolta progressive, punk, fonda gruppi dai nomi improbabili, si ubriaca e si innamora senza pensarci due volte.
Nell’altro libro, invece, ci descrive la situazione politica e culturale dell’Inghilterra degli anni Settanta. L’intera vicenda, infatti, è ambientata dal 1973 al 1979, un periodo di enormi stravolgimenti e mutamenti nella società inglese, che vede come principali protagonisti operai sottopagati, sindacalisti, giornalisti, uomini comuni alle prese con le lotte sindacali e gli attentati dell’IRA.
Questi due libri, sono intrecciati con equilibrio e riescono a creare uno splendido affresco di quegli anni. Ma soprattutto, un libro coinvolgente e appassionante, con una storia che si specchia negli occhi di quei ragazzini e finisce per abbracciare i temi più classici del romanzo di formazione: la crescita, l’amore, il dolore, la morte.
Anche la storia che racconta Coe, non è unica. Infatti, l’autore è bravissimo ad orchestrare e tenere unite le fila di numerosi personaggi che popolano il suo romanzo. Coe è come se li seguisse, questi ragazzetti tra la pubertà e l’età adulta: è come se fosse un loro compagno di banco, nella scuola di Birmingham, e vedesse il formarsi e disfarsi delle loro storie d’amore, di coraggio, i dispiaceri, le ansie, le gioie e le paure della loro adolescenza.
La banda dei brocchi è un libro divertente, appassionante, ironico e coinvolgente: la storia di Benjamin e Paul Trotter, di Philip Chase, di Doug Anderton e Sean Harding sé in realtà è la storia di tutta l’Inghilterra di quel periodo storico. 
E Coe è un autore colto, che ben conosce il passato e il presente della sua terra, e sa elegantemente inserirlo come sfondo del suo romanzo: non è avventato inserire Coe tra i più brillanti narratori contemporanei, e in questo libro raggiunge la piena maturità narrativa.
La banda dei brocchi, probabilmente, è il libro più bello che ho letto quest’anno. Il seguito è  “Il circolo chiuso” (2005), ma non è allo stesso livello.

2 commenti:

  1. è Coe al suo meglio, concordo.
    E, ti dirò, mi ha un po' deluso sapere che "Circolo chiuso" è stato scritto su pressione esplicita de La Feltrinelli... deluso, e allo stesso tempo mi ha fatto capire perché non raggiunge lo stesso livello della Banda.
    Non finirò mai di ringraziarti per avermi consigliato "La famiglia Winshaw" ;)

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  2. anche "La casa del sonno" non è affatto male

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