mercoledì 30 maggio 2007

Demessengerizzarsi

Da un paio di settimane ho detto addio a messenger. Vabè, non proprio addio, ma arrivederci. Diciamo che non è nemmeno un arrivederci, perché ogni tanto ricompaio, parlo con qualcuno da occupato e, molto più spesso, da invisibile. Più che altro, osservo.
Sono diventato un voyeur telematico, insomma.
Mentre voi vi scambiate messaggini, trillettini, in una continua rincorsa a chi ha l’emoticon più stupida, vi inviate foto sexy o di gatti, o di gatti sexy, o fate videochiamate, o conversazioni multiple in una finestra mentre nell’altra giocate a dama on line, io faccio cose ben più interessanti e costruttive, come ad esempio cercare di finire una tesi che forse non finirò mai.
Il fatto è che non sopportavo più i trilli, i salutini inutili, le 6-7 finestre che mi si aprivano contemporaneamente sulla barra degli strumenti lampeggiando intermittenti.
Mi sto disintossicando, insomma. Mi ci voleva proprio. Ogni tanto, da invisibile, clicco sulla piccola icona in basso a destra, osservo le nuove frasi che avete messo come sottonick, sorrido sconfortanto all'ennesima lunghissima frase con la quale desiderate ardentemente condividere il vosto mondo con gli altri, contatto le persone importanti e solo per le comunicazioni effettivamente indispensabili. Sempre da invisibile.
Per il resto, vivo tranquillo. Anche senza messenger. Anzi, mi sento sereno come da tempo non mi accadeva. Spero solo di non essermi dato la zappa sui piedi da solo, adesso, facendo sì che tutti quelli che prima mi pensavano sempre e solo off line inizino a contattarmi comunque, sapendo che io sono sempre qui, dietro la tastiera, e posso leggerli.

3 commenti:

  1. Disintossicarsi fa sempre bene... però, anche farsi vivo ogni tanto non è una cattiva abitudine! Abbiamo ancora un regalo da consegnare.............

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  2. E certo! Quando ci si vede? Non certo per consegnare il regalo a quel cretino...

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  3. No Antonio, questa volta non mi trovi d'accordo, è una involuzione di pensiero che da te proprio non mi aspettavo.
    Che tu, come un invisibile ammonitore, scelga di estraniarti da una realtà che ci appartiene è un conto. Ma che possa giudicare stupidamente tristi le persone che, seppur lontane, voglio condividere il loro mondo, è tutt'altra storia.
    Questa tua critica snob indica solo che agogni uno status di superiorità intellettuale, cui forse non sei ancora giunto. Altrimenti messenger non lo apriresti nemmeno.
    Ciò detto, connessi o non connessi, presenti o meno, resta un'amicizia cui tengo molto.
    Con affetto, Giovanna.

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