sabato 7 aprile 2007

Oggi tengo Banco




I lavori di sventramento casa hanno risparmiato poco e nulla. Anche i cd appena comprati a Valencia, in un lampo, son finiti in uno scatolone. Chi li abbia messi lì dentro, sinceramente, non lo so. La purga musicale non ha risparmiato quasi nulla, e degli ottocento compact solo cinque hanno avuto la grazia, e sono ora sulla mia scrivania: li sto ascoltando a ripetizione, perché sono gli unici e anche perché era da un po’ che non lo facevo.
Oggi è toccato al Banco del Mutuo Soccorso col cd omonimo del 1972: per chi non li conosce, il Banco è il gruppo di Francesco Di Giacomo e dei fratelli Nocenti, nato agli inizi degli anni Settanta sulle onde del progressive rock britannico. In particolare però il Banco si caratterizza, oltre che per i brani lunghi in stile prog, le suite e la tendenza al concept album, per i testi visionari e poetici riferiti ad un mondo che sembra uscito da una fiaba medievale.
Il cd è di quelli così belli e intensi da essere immortali: sono passati più di trent’anni ma i suoni risultano ancora incredibilmente attuali.
La voce di Francesco di Giacomo si sposa alla perfezione con la musica, e sia “In volo” che “R.I.P. (Requiescant in pace)” sono due canzoni di una intensità unica che riascoltare oggi mette i brividi addosso.
Dopo l’intervallo live di “Passaggio”, poche note al piano e rumore di passi che vanno via,  “Metamorfosi”: pianoforte, due linee sonore, intrecci coinvolgenti di organo e batteria.
Il pezzo più carico dell’album è senza dubbio la lunga performance di “Il giardino del mago”, divisa in capitoli (…passo dopo passo…, …chi ride e chi geme…, …coi capelli sciolti al vento…, COMPENETRAZIONE), attraverso un’atmosfera medievale, tra farfalle, gnomi, torte di fiori, foglie di vetro e cigni che danzano.
L’ultimo brano, semplicemente “Traccia”, è un ricamo musicale di pianola e batteria: ogni tanto la chitarra penetra questo soffice muro del suono, ed è il finale adatto per un disco storico.
Uno dei migliori esempi di progressive-rock italiano, non ci sono dubbi.
Ma che fine hanno fatto? Guardando Gigi D’Alessio e gli Zero Assoluto in testa alle classifiche, non posso che rabbrividire e sperare in un loro ritorno. Presto però.

2 commenti:

  1. Il Banco suona ancora!
    Sono sempre grandiosi.

    Il cd che hai ascoltato esiste anche in versione "moderna". Il Banco ha ri-suonato, negli anni 90, il suo primo lavoro con gli strumenti attuali.
    Spettacolari entrambi.

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  2. Come hai ragione. D'Alessio e Zero Assoluto, ma per favore ... Il "Salvadanaio" é una pietra miliare, poi seguì "Darwin", altro capolavoro.
    Ho avuto la fortuna di sentirli dal vivo, erano impeccabili nelle esecuzioni, senza esibizionismi, senza sfarfallii. Grande Banco. Pure Francesco era grande, all'epoca pesava un 120 o giù di lì.

    Salutissimi.
    MC :-)

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