giovedì 12 aprile 2007

Amavo gli Oasis

C’è stato un periodo in cui gli Oasis mi facevano andar fuori di testa. Cioè, roba che sapevo a memoria le canzoni dei primi due album.
Non proprio tutte, lo ammetto, ché una memoria di ferro non l’ho mai avuta. Però me la cavavo, e le musicassette copiate dagli amici le consumavo con insolita avidità.
Forse, dico forse, intorno ai 17 anni mi feci crescere anche un po’ i capelli associandoci dei bei basettoni a chiazze, dal momento che la barba non mi è mai cresciuta in modo decente. Ma sarà stato per qualche settimana, rinsavii quasi subito.
In ogni caso amavo le loro canzoni: Roll with it, Don't Look Back In Anger, Cigarettes and Alchool, Live Forever, Champagne Supernova, Rock'n'Roll Star. Pezzi da paura, per uno sbarbatello con le prime pulsioni musicali come me allora.
Canzoni che c’hanno fatto sognare un po’ tutti, ammettiamolo. Melodie eccezionali, di facile impatto, orecchiabili, molto belle anche se un po' ripetitive e banali. Con l’intramontabile Wonderwall, forse, il massimo che si possa fare con una canzone pop.
Purtroppo gli anni passano per tutti, ti accorgi che il brit pop era solo e soltanto brit pop, orecchiabile e poco più, e passi ad altro. Ti guardi attorno, elimini i paraorecchie (cit. Picazio) e scopri nuovi mondi musicali.
Ma i due fratelli caciaroni ti restano sempre, bene o male, nel cuore. Continui a seguirli. In un modo o nell’altro, cavalcando di tanto in tanto l'illegalità ascolti comunque la loro musica. I loro nuovi dischi.
Beh, nuovi è una parola grossa però.
Ascolti Be Here Now e tutto sa di già sentito altrove. Le canzoni ti prendono perché sai che sono degli Oasis, ma se le metti su una seconda volta già ti guardi attorno con aria stranita. Ma davvero ho amato alla follia questi cosi qui? Salvi due tre cose, certo, come l’imponente D'You Know What I Mean e la commovente Be Here Now. Forse Stand by me e Magic Pie, ma le tiri dentro proprio per i capelli.
Si poteva fare peggio dopo? Direi di sì, dato che The Masterplan, anche se solo raccolta di B-sides, era a mio parere davvero inascoltabile, Standing On The Shoulder Of Giants povero di idee e di contenuti e sebbene con Heathen Chemistry i fratelli avessero cercato una svolta musicale, l’ultimo Don't Believe The Truth li ha definitivamente affossati.
Tutto questo sproloquio per dire cosa?
Prima di tutto, che io gli Oasis davvero li ho amato, per un periodo della mia vita. Poi, che ora li ascolto soltanto quando non ho nulla, ma proprio nulla di meglio da fare. E infine, anche per segnalare che il fratello buono del gruppo, Noel Gallagher, ci a breve ci proporrà un suo disco solista, mentre anche il nuovo album della band sarà pronto quanto prima.
E, sinceramente, non so fino a quanto ne sentivamo il bisogno.

4 commenti:

  1. ho la netta impressione che il sabato scorso allo sputnik abbia ispirato questo post, no?

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  2. grandi oasis!!amo la voce di LIAM amo tutto di loro!grandiiiiiiiiiiiiiiiiii

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  3. questo succede con i baci, figurarsi con le canzoni degli oasis.

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  4. La svolta musicale degli Oasis non è stato "heathen chemistry" (un disco meramente commerciale, il vero "punto basso" per i Gallagher), ma Standing on the shoulder of giants: un disco sicuramente non bello, ma dalle sonorità assolutamente singolari, un cd da ascoltare la sera. Prova a spegnere le luci e a mettere su GAS PANIC e poi dimmi cosa ne pensi. E' strano come non ti piaccia The masterplan visto ke ascoltavi i primi due album. E poi credo ke Don't believe the thruth sia un album davvero ben riuscito. Non è facile oggi portARE avanti un certo tipo di musica, adattare ai tempi moderni quel genere di musica di cui gli Oasis sono stati i più grandi rappresentanti; alla fine se ci pensi sono rimasti solo loro.

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