venerdì 16 marzo 2007

Io e Marc Chagall



Marc Chagall. La sua pittura, così sospesa tra fiaba e magia, è un’esperienza visiva unica.
La sua è un’arte pura, che non fa parte della realtà, che si apre al sogno e cerca di riversarlo sulla tela.
Il suo occhio sulla realtà è innocente e poetico, sempre teso a cogliere la bellezza del mondo. Del suo mondo, popolato da personaggi fantastici, figure volanti, animali, sempre realizzati secondo un’ottica onirica e fantastica
Il dipinto ThePromenade è in assoluto l’opera più bella dell’artista russo. Almeno per me, che non capisco un’acca di arte e uso l’aggettivo bello per descrivere un dipinto. Qualcuno mi ucciderebbe, per questo. Ma fatto sta che è proprio bello, non saprei come definirlo.
E’ un’opera straripante, un turbinio di sensazioni, un concentrato di emozioni che sfuggono a catalogazioni precise.
Siamo nell’atmosfera di un sogno, come sempre. I due protagonisti, un uomo e una donna, occupano il centro della scena, un angolo di campagna dov’è stato appena consumato un picnic. Il particolare è che soltanto l’uomo ha ancora i piedi sul prato, la donna ha preso il volo. Forse non sta volando via, forse è l’uomo che la sta lanciando in aria per poi riprenderla, non so. Ma la prima interpretazione mi sembra quella più affascinante.
L’uomo ha i piedi ben saldi per terra. Pensa troppo, riflette anche quando non dovrebbe. E’ vestito di nero, sorride ma forse dentro è un po’ triste perché non riesce ad abbandonarsi completamente all’amore, chissà perché.
Lei, invece, è irrazionale, colorata, pronta a spiccare il volo senza pensarci due volte. E’ istintiva. Dà allegria. Sorride di meno, ma la terra le sta stretta e forse il cielo le darà nuova linfa vitale.
I due opposti sembrerebbero prendere due strade diverse, ma qualcosa non li fa staccare l’uno dall’altro. Quella stretta di mano, che è il centro, il fulcro di tutto il quadro. E’ da lì che parte tutto, è quella salda presa che unisce i due, così diversi tra loro e forse non ancora pronti a vivere sullo stesso piano della vita. Capita così, alle volte.
Chissà se sarà lui a tirarla giù verso terra, o lei a trascinarlo verso il cielo, dove si pensa di meno e ci si abbandona con maggiore serenità ai propri sentimenti. Me lo sono sempre chiesto, non mi sono ancora risposto.
Oppure i due si separeranno, all'improvviso, nonostante si tengano per mano e la stretta appaia ben salda.
Il problema è che non è possibile restare così in eterno, e due mani sono sì forti, ma troppo poco per tenere unite due persone.
Soprattutto se una desidera ardentemente quel cielo, ma l’altra ha bisogno ancora di tempo prima di gettare via la zavorra, e volare.

7 commenti:

  1. mi riferisco all'ultima frase del tuo post: è proprio questo l'amore.
    L'amore unisce quegli opposti, li completa, li arricchisce, li fa crescere sia come persone (1+1) che come entità nuova (2).
    E' un percorso, si ondeggia, si tentenna, entrambi. Così anche lei che sta li in volo, irrazionale, abbandonata, isntintiva metterà i piedi a terra di tanto in tanto per unirsi meglio a lui. Così a tratti sara lui che cederà al contatto intenso di quella mano e si farà un bel volo tra le nuvole... è la magia dell'amore...

    due mani tengono uniti eccome...

    post incantevole.....

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  2. ho mandato giusto aiere quel quadro là alla mia fydanzata

    buon karma

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  3. secondo me le due figure si separeranno, e lo faranno pure consapevolemente...

    Paolo

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  4. Per Snoopy: no dai, sono nella media.

    Per Pensieridiunadonna: due mani tengono uniti, ma per sempre?

    Per Merincontraria: no, non stanno giocando affatto. Che gioco sarebbe, scusa? :)

    Per sarmigezetusa: ottima scelta, ha apprezzato?

    Per Paolo: dai, nemmeno io sono così pessimista!

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  5. ...questo quadro è l'emblema della mia storia d'amore...finita...per sempre...

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