mercoledì 27 settembre 2006

DISORDER

Non leggo libri da un po', un paio di settimane almeno. In tre o quattro ammuffiscono sul comodino, sembra mi guardino con disprezzo, ma non ho nè il tempo nè la voglia, ora.
Ricomincerò presto a leggere, comunque. In occasione di
questo libro. Non solo perché conosco l'autore, Gianfranco Franchi, ma perché credo sia una delle persone più geniali e culturalmente stimolanti che abbia mai incontrato nella mia vita. E non sono parole grosse, ruffiane, buttate lì tanto per fare. Pura verità.
E, visto che mi trovo, copincollo questo stralcio della prefazione di Paolo Mascheri, che accresce ancor di più le mie aspettative.
"Abbiamo letto di concerti, vespe e colli bolognesi, ninfette ninfomani e imbecilli che fondano gruppi rock. Disorder è altro. È una voce multireferenziale e personalissima. È una prosa originale, partorita in anni di studio, silenzio, ricerca e sperimentazione. 
Non sta a me dire se Disorder, se questo altro, è migliore o peggiore di quello che abbiamo già letto. Né a me né a una generazione tanto omologata quanto vacua. Starà al singolo lettore. Perché Disorder parla ai singoli individui, alle anime salve. E solo dopo un corpo a corpo tra autore e lettore ognuno di noi potrà emettere la propria personale sentenza. Una sentenza che Franchi non può che attendere sereno e imperturbabile. Consapevole di essere un autore in grado di far saltare per aria sia il plot che le aspettative del lettore. 
Un autore spiazzante, capace di rischiare, renitente sia ai compromessi editoriali che a quelli stilistici
".
 


(KVP, Lankelot)


 

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