Tempo fa ero a cena con alcuni amici.
Si festaggiava un compleanno, ma l’atmosfera all'inizio non era delle più rilassate e piacevoli all’inizio: molte persone non si conoscevano tra di loro, io conoscevo solo il festeggiato e un altro paio di invitati, era molto difficile intavolare un discorso che superare l’imbarazzo iniziale, e ci trascinavamo lungo la serata tra sorrisi abbozzati e riflessioni sul tempo, tra “la frittura è buona” e “peccato non si può più fumare nei locali”.
Poi, tutt’a un tratto, si sono esauriti definitivamente gli argomenti di discussione, ed è calato un silenzio tombale sul tavolo. L’imbarazzo, per un paio di minuti, quasi non si poteva contenere. Fin quando qualcuno non ha cacciato dalla tasca il proprio nuovo cellulare. Non mi chiedete di che marca era perché non lo ricordo, come non ricordo le mille e passa funzioni che aveva, prontamente elencate dal proprietario con un tono a metà tra il vanto e la meraviglia. A questo gesto è seguita l’estrazione immediata un’altra ragazza, proprietaria di ben due telefonini identici ultimo modello, con tanto di videocamera polifunzionale, macchina fotografica con milioni di pixels e decine e decine di giochi scaricati online.
Improvvisamente, con mio enorme sconforto, è iniziata la danza dei cellulari: “Guarda il mio cosa fa”, “io ho questo sfondo stupendo”, “fortissimo questo video”, “aspetta che te lo passo: hai il bluethooth?”, “certo che sì, passa pure”. Passaggi di mano, sguardi curiosi, risate e cenni d'intesa, tutto sotto i miei occhi attoniti. L’atmosfera si è rivitalizzata, il sorriso è tornato sulle labbra di tutti i commensali, e sono andati avanti per più di mezz’ora a parlare di cellulari, polifunzionalità, funzioni strane e annessi e connessi. Tutto questo mentre io, seduto dall'altro capo della tavola, guardavo sconcertato queste persone così entusiaste del proprio telefonino pagato quasi un milione, ma con tutti gli sforzi possibili non comprendevo l’utilità di una suoneria scaricata a 3 euro su un sito internet o la necessità di avere uno strano neonato che balla come sfondo del display.
Davvero non lo capivo, come non lo capisco ora.
Non chiamatemi matusa, ma in quella mezz’ora mi sono quasi sentito un alieno in visita sulla terra, ma davvero felice di non capirne nulla di cellulari e simili.
Si festaggiava un compleanno, ma l’atmosfera all'inizio non era delle più rilassate e piacevoli all’inizio: molte persone non si conoscevano tra di loro, io conoscevo solo il festeggiato e un altro paio di invitati, era molto difficile intavolare un discorso che superare l’imbarazzo iniziale, e ci trascinavamo lungo la serata tra sorrisi abbozzati e riflessioni sul tempo, tra “la frittura è buona” e “peccato non si può più fumare nei locali”.
Poi, tutt’a un tratto, si sono esauriti definitivamente gli argomenti di discussione, ed è calato un silenzio tombale sul tavolo. L’imbarazzo, per un paio di minuti, quasi non si poteva contenere. Fin quando qualcuno non ha cacciato dalla tasca il proprio nuovo cellulare. Non mi chiedete di che marca era perché non lo ricordo, come non ricordo le mille e passa funzioni che aveva, prontamente elencate dal proprietario con un tono a metà tra il vanto e la meraviglia. A questo gesto è seguita l’estrazione immediata un’altra ragazza, proprietaria di ben due telefonini identici ultimo modello, con tanto di videocamera polifunzionale, macchina fotografica con milioni di pixels e decine e decine di giochi scaricati online.
Improvvisamente, con mio enorme sconforto, è iniziata la danza dei cellulari: “Guarda il mio cosa fa”, “io ho questo sfondo stupendo”, “fortissimo questo video”, “aspetta che te lo passo: hai il bluethooth?”, “certo che sì, passa pure”. Passaggi di mano, sguardi curiosi, risate e cenni d'intesa, tutto sotto i miei occhi attoniti. L’atmosfera si è rivitalizzata, il sorriso è tornato sulle labbra di tutti i commensali, e sono andati avanti per più di mezz’ora a parlare di cellulari, polifunzionalità, funzioni strane e annessi e connessi. Tutto questo mentre io, seduto dall'altro capo della tavola, guardavo sconcertato queste persone così entusiaste del proprio telefonino pagato quasi un milione, ma con tutti gli sforzi possibili non comprendevo l’utilità di una suoneria scaricata a 3 euro su un sito internet o la necessità di avere uno strano neonato che balla come sfondo del display.
Davvero non lo capivo, come non lo capisco ora.
Non chiamatemi matusa, ma in quella mezz’ora mi sono quasi sentito un alieno in visita sulla terra, ma davvero felice di non capirne nulla di cellulari e simili.
ma come non mi parli di cellulari,hehe.
RispondiEliminama non so sei rimasto all'essere o non essere di shakespeare;siamo gia da un po all avere o non essere,:-)
beh tristezz.
ciao
ma come non mi parli di cellulari,hehe.
RispondiEliminama non so sei rimasto all'essere o non essere di shakespeare;siamo gia da un po all avere o non essere,:-)
beh tristezz.
ciao
Un bel po' ti capisco....
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