sabato 5 novembre 2005

Sulla privatizzazione dell'acqua

Beppe Grillo, padre Zanotelli e la questione della privatizzazione dell'acqua.
Durante la Notte Bianca a Napoli il comico genovese avrebbe dovuto parlarne, così come fece nello spettacolo al Palapartenope qualche mese fa. Invece non l'ha fatto, un po' per colpa degli organizzatori e un po' a causa dei problemi di sicurezza che l'hanno obbligato a interrompere lo spettacolo prima del previsto.
Ma il problema dell'acqua è di fondamentale importanza, non c'è dubbio. Vogliamo saperne di più a riguardo e ci uniamo a Grillo nella richiesta di un intervento di Bassolino che chiarisca la posizione della Regione sulla scottante questione.

(Beppe Grillo, Criticamente)

8 commenti:

  1. mi espongo: secondo me, Zanotelli e Grillo (ma soprattutto il primo) hanno marciato su questa questione per far parlare un po' di sé. d'altronde, à la guerre comme à la guerre.
    Mi spiego: Grillo, lunedì, nell'intervista a Repubblica, non fa accenno alla questione dell'acqua, né parla di censure da lui subite, né ne fa menzione nel post sul suo blog. miracolosamente, il giorno dopo, sul Corriere del Mezzogiorno (ma già prima, in uno dei commenti al post su citato del blog di Grillo) il comico genovese si ricorda che avrebbe dovuto parlare dell'acqua, non riuscendoci a causa dell'interruzione per motivi d'ordine pubblico. qui scatta il gioco di Zanotelli e del Corriere del Mezzogiorno: il primo inizia ad accusare a destra e a manca di essere stato messo a tacere da "falchi" e da assessori, cui ne avrebbe anche "cantate quattro" (ma - in piazza Dante - di assessori non ce n'erano....), il secondo - il giornale - inizia a montare il caso censura, nonostante questa parola non sia mai stata pronunciata da Beppe Grillo. che, infatti, in successive interviste rilasciate al Corriere della Sera e al Giornale (cioè, voglio dire...) dice di non aver mai subito censure, né che è possibile metterlo a tacere.
    dunque, questione dell'acqua sì, parliamone e presto. ma parliamone, perché da mesi non si fa altro che lanciare appelli vari, senza entrare mai nel merito della questione.

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  2. mi espongo: secondo me, Zanotelli e Grillo (ma soprattutto il primo) hanno marciato su questa questione per far parlare un po' di sé. d'altronde, à la guerre comme à la guerre.
    Mi spiego: Grillo, lunedì, nell'intervista a Repubblica, non fa accenno alla questione dell'acqua, né parla di censure da lui subite, né ne fa menzione nel post sul suo blog. miracolosamente, il giorno dopo, sul Corriere del Mezzogiorno (ma già prima, in uno dei commenti al post su citato del blog di Grillo) il comico genovese si ricorda che avrebbe dovuto parlare dell'acqua, non riuscendoci a causa dell'interruzione per motivi d'ordine pubblico. qui scatta il gioco di Zanotelli e del Corriere del Mezzogiorno: il primo inizia ad accusare a destra e a manca di essere stato messo a tacere da "falchi" e da assessori, cui ne avrebbe anche "cantate quattro" (ma - in piazza Dante - di assessori non ce n'erano....), il secondo - il giornale - inizia a montare il caso censura, nonostante questa parola non sia mai stata pronunciata da Beppe Grillo. che, infatti, in successive interviste rilasciate al Corriere della Sera e al Giornale (cioè, voglio dire...) dice di non aver mai subito censure, né che è possibile metterlo a tacere.
    dunque, questione dell'acqua sì, parliamone e presto. ma parliamone, perché da mesi non si fa altro che lanciare appelli vari, senza entrare mai nel merito della questione.

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  3. Che non se ne sia parlato quella sera, non c'è dubbio. Che Grillo abbia a cuore la questione, nemmeno - la sera dello spettacolo chiamo Zanotelli sul palco e lo lasciò parlare per più di dieci minuti.
    I casi sono tre, allora: o Grillo si è dimenticato di fare riferimento alla vicenda, o non ha avuto il tempo di parlarne perché lo spettacolo è stato interrotto per motivi di sicurezza, o qualcuno gli ha detto di non farlo per non rovinare l'atmosfera gioiosa della Notte Bianca. Tu escludi il secondo, mi sembra di capire, io escludo il primo. Resta il secondo, allora: voleva forse parlarne alla fine e non ha fatto in tempo.
    Chissà dove sarà la verità....

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  4. Che non se ne sia parlato quella sera, non c'è dubbio. Che Grillo abbia a cuore la questione, nemmeno - la sera dello spettacolo chiamo Zanotelli sul palco e lo lasciò parlare per più di dieci minuti.
    I casi sono tre, allora: o Grillo si è dimenticato di fare riferimento alla vicenda, o non ha avuto il tempo di parlarne perché lo spettacolo è stato interrotto per motivi di sicurezza, o qualcuno gli ha detto di non farlo per non rovinare l'atmosfera gioiosa della Notte Bianca. Tu escludi il secondo, mi sembra di capire, io escludo il primo. Resta il secondo, allora: voleva forse parlarne alla fine e non ha fatto in tempo.
    Chissà dove sarà la verità....

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  5. io escludo il terzo motivo (il terzo, non il secondo: hai fatto un errore digitazione!), e ti spiego anche perché: che senso ha chiamare Grillo per poi censurarlo, bloccarlo o impedirgli di parlare?
    cioè, la scelta degli organizzatori è stata chiara: sì a Grillo, con tutto quello che comporta, nel bene e nel male. non inviti - paghi, e tanto (tra l'altro, si dice che il motivo del ritardo dell'esibizione fosse dovuta alle richieste economiche di Grillo, che si è messo a "contrattare" dietro le quinte: vedi sempre l'intervista di Repubblica della scorsa settimana) a parlare qualcuno per poi metterlo a tacere per paura che parli male anche di te. il pacchetto-Grillo è stato acquistato per intero, e consapevolmente. altrimenti, ce n'erano di altri comici da contattare, ne sono sicuro.
    che, poi, il fatto che Beppe abbia "sorvolato" sulla questione della privatizzazione sia stato un bene per Basso&Co., è altrettanto indubbio. ma non l'avrebbero fatto in maniera così plateale, rischiando un tale ritorno sui giornali - il Corriere del Mezzogiorno continua nella sua campagna contro. cavolo, censurare Grillo, che pur di dire quello che pensa è da anni fuori da TV et similia! è uno scoop incredibile (nonché un'onta clamorosa per il comico, che si esporrebbe a facili contro-attacchi da parte di chi è vittima dei suoi, di attacchi)
    ripeto: chiamare Grillo significa automaicamente lasciarlo libero di fare il suo spettacolo. se l'hanno fatto, ne conoscevano i "rischi". per questo credo che la polemica sia sterile. se non avessero voluto che si parlasse, o che si rischiasse di parlare, della privatizzazione dell'acqua, avrebbero destinato il cachet di Grillo a qualcun altro, meno impegnato e magari più divertente.
    detto questo, credo che il tuo sarà ricordato come il post dai commenti più lunghi nella storia di Splinder.
    :)
    (PS. per me va bene la tua proposta: tennistavolo sport nazionale al posto del calcio!)

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  6. io escludo il terzo motivo (il terzo, non il secondo: hai fatto un errore digitazione!), e ti spiego anche perché: che senso ha chiamare Grillo per poi censurarlo, bloccarlo o impedirgli di parlare?
    cioè, la scelta degli organizzatori è stata chiara: sì a Grillo, con tutto quello che comporta, nel bene e nel male. non inviti - paghi, e tanto (tra l'altro, si dice che il motivo del ritardo dell'esibizione fosse dovuta alle richieste economiche di Grillo, che si è messo a "contrattare" dietro le quinte: vedi sempre l'intervista di Repubblica della scorsa settimana) a parlare qualcuno per poi metterlo a tacere per paura che parli male anche di te. il pacchetto-Grillo è stato acquistato per intero, e consapevolmente. altrimenti, ce n'erano di altri comici da contattare, ne sono sicuro.
    che, poi, il fatto che Beppe abbia "sorvolato" sulla questione della privatizzazione sia stato un bene per Basso&Co., è altrettanto indubbio. ma non l'avrebbero fatto in maniera così plateale, rischiando un tale ritorno sui giornali - il Corriere del Mezzogiorno continua nella sua campagna contro. cavolo, censurare Grillo, che pur di dire quello che pensa è da anni fuori da TV et similia! è uno scoop incredibile (nonché un'onta clamorosa per il comico, che si esporrebbe a facili contro-attacchi da parte di chi è vittima dei suoi, di attacchi)
    ripeto: chiamare Grillo significa automaicamente lasciarlo libero di fare il suo spettacolo. se l'hanno fatto, ne conoscevano i "rischi". per questo credo che la polemica sia sterile. se non avessero voluto che si parlasse, o che si rischiasse di parlare, della privatizzazione dell'acqua, avrebbero destinato il cachet di Grillo a qualcun altro, meno impegnato e magari più divertente.
    detto questo, credo che il tuo sarà ricordato come il post dai commenti più lunghi nella storia di Splinder.
    :)
    (PS. per me va bene la tua proposta: tennistavolo sport nazionale al posto del calcio!)

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  7. Hai ragione, ho sbagliato a digitare. Resta il secondo motivo, allora, come più plausibile, non trovi? Avrà voluto parlarne, ma non ne ha avuto il tempo a causa dell'improvvisa interruzione dello spettacolo.
    Sulla faccenda della "contrattazione economica" di Grillo proprio dietro le quinte non ne sapevo nulla.
    I commenti così lunghi e interessanti possono essere solo costruttivi.
    Ok per il ping pong sport nazionale.
    Buona domenica. ;)

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  8. Hai ragione, ho sbagliato a digitare. Resta il secondo motivo, allora, come più plausibile, non trovi? Avrà voluto parlarne, ma non ne ha avuto il tempo a causa dell'improvvisa interruzione dello spettacolo.
    Sulla faccenda della "contrattazione economica" di Grillo proprio dietro le quinte non ne sapevo nulla.
    I commenti così lunghi e interessanti possono essere solo costruttivi.
    Ok per il ping pong sport nazionale.
    Buona domenica. ;)

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