venerdì 13 maggio 2005

Il Pil va giù

Ma è colpa della gente che a Pasqua è andata al mare, secondo il Presidente del Consiglio.
Secondo lui, insomma, i
catastrofici dati dell'Istat sulla situazione del Pil nel primo trimestre dell'anno non sarebbero l'evidente testimonianza di una recessione pesante e diffusa della produzione industriale, dell'agricoltura e dei beni di consumo, ma soltanto il risultato delle ferie pasquali degli italiani.
«A marzo ci sono state le vacanze di Pasqua: non si può andare al mare e pretendere che il Pil cresca». Liquidato in questo modo spicciolo e incomprensibile
il peggior calo dal 1998, con un'affermazione così approssimativa, grottesca e paradossale, il Presidente smentisce la recessione ma, almeno, ammette la presenza del problema, dopo le critiche dell'opposizione e della maggioranza, Siniscalco in testa. Ma non è colpa mia- dice, trovando immediatamente il vero responsabile della crisi - la colpa è dell'euro e di chi lo ha voluto.
Dopo questa difesa grossolana e ridicola, che non tocca i punti essenziali del problema, a proporre soluzioni, ma si limita a scaricare semplicemente la colpa sulla parte avversa - vizio ineliminabile di tutta la politica italiana - non ci resta che constatare che, ormai, la situazione politica è allo sbando,
l’economia italiana in declino irreversibile ma si tende ancora a mascherare le cose senza chiamarle con il loro vero nome. Solo prendendo atto della crisi, ammettendo i problemi e rimboccandosi le maniche si potrà cercare di risollevare la situazione economica italiana.
Sembra davvero che abbiamo toccato il fondo. Ma, quello che mi preoccupa ancora di più, è che il nostro destino sia quello di scavare, invece che tentare di risalire. Siamo stanchi di sorrisi, barzellette e bugie.  
La mancanza di certezze e di stabilità, i continui tentativi di minimizzare la situazione e di chiudere gli occhi davanti ai problemi seri del nostro paese, ci hanno seriamente annoiato. Stanchi, preoccupati e sfiduciati per il nostro futuro non abbiamo più la forza e la voglia di essere presi in giro.
E attendiamo, senza crederci poi più di tanto, una svolta che possa tirarci fuori da queste cattive acque.


(Corriere, Repubblica)

3 commenti:

  1. Volendo proprio essere ottimisti, c'è da dire che almeno questa volta il Premier non ha potuto dire che si tratta di dati falsati dai giornalisti comunisti... i mala tempora ormai non "currunt" più, ma sono stanziati proprio bene...

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  2. rapace, grazie per esserti preoccupato del nostro blog che, come potrai vedere, è tornato a splendere...

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  3. Non ci resta che attendere la prossima fesseria del premier...L'unica risposta che lui è in grado di fornire ad ogni problema ed esigenza reale del paese è la comicità...Ameno noi possiamo dire che tutto questo lo avevamo previsto!!!

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