"Supponiamo che il presidente di una multinazionale sia indagato per appalti privilegiati concessi al proprio figliolo, mentre il consiglio d'amministrazione sparge mazzette a un sanguinario dittatore e i dirigenti finiscono, uno dopo l'altro, dimissionari per corruzione. E supponiamo che impiegati dell’azienda vengano accusati di avere violentato bambine affamate in Africa, in cambio di un biscotto. E che, infine, due commissari dell’inchiesta sullo scandalo denuncino l’insabbiamento delle loro rivelazioni. Come reagirebbe l'opinione pubblica? Con sdegno certo, picchetti di ragazzi appassionati fuori dagli uffici della multinazionale, sussiegosi editoriali sui giornali, richieste di condanne, pronte e definitive. Questo triste scenario di fantasia è in corso, tragicamente reale, alle Nazioni Unite, la più importante e prestigiosa organizzazione multilaterale del pianeta".
Così inizia l'articolo di Gianni Riotta, sul Corriere della Sera, che mette a fuoco tutte le difficoltà e le palesi turbolenze all'interno dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
E' necessario, per il bene di tutti, che l'organizzazione riesca a ritrovare equilibrio, forza e autorevolezza al più presto, per cercare di riacquistare un ruolo di primo piano nella gestione delle crisi internazionali, di prevenzione dei conflitti e di promozione di pace nel mondo - parole sicuramente troppo grosse anche per un'Onu perfetta, ma noi continuiamo a sperarci.
(Corriere)
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