lunedì 17 gennaio 2005

A volte ritornano. Ma sarebbe meglio di no.

 Il 4 aprile a Roma, al Palalottomatica, si terrà il primo concerto italiano dei nuovi "Queen", con Paul Rodgers alla voce. Un ritorno annunciato da tempo, ma che non credo possa fare molto felici i veri fan della band, così come non entusiasma il sottoscritto, che ha passato almeno cinque anni della propria vita (dai nove ai quattordici, per la precisione), ad ascoltare la splendida e impareggiabile voce di Freddy Mercury.

I biglietti stanno andando a ruba (in 4 giorni quasi 12.000), ma cosa rappresentano, in realtà, i "Queen" senza Freddy Mercury? Nulla, direi. Al massimo un gruppo che fa cover dei "Queen". Un gruppo con buoni, anche ottimi musicisti, ma non certo uno dei più grandi gruppi nella storia della musica.

I "Queen senza" Freddy MErcury non credo possano ancora considerarsi tali. Da parte di Brian May e soci, quella di rispolverare i vecchi successi con una nuova voce (ma chi è Paul Rodgers?), quella di iniziare un nuovo tour dei "Queen" è un operazione che non mi piace proprio. Nessuna canzone potrà ricreare le vechie atmosfere, nessun acuto sarà più come prima, le canzoni perderanno tutta l'armonia e la bellezza di quando era Freddy a cantarle.

C'è poco, anzi nulla da fare. Forse i membri della band avevano nostalgia dei tempi che furono, ma questa di iniziare un nuovo tour a nome "Queen", mi sembra soltanto una bieca e volgare operazione commerciale. Con buona pace dell'unico, vero, inimitabile Freddy Mercury, che potrà tranquillamente rivoltarsi nella tomba, quando il semisconosciuto Rodgers cercherà di cantare "Bohemian Rapsody" o "Innuendo".

Per la cronaca, questo gruppo che si spaccia per gli inimitabili "Queen" suonerà anche il 5 a Milano, il 7 a Firenze e l'8 a Pesaro.

fonte:
www.ansa.it

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