Guardavo il soffitto, questa notte, fermo, immobile, nel mio letto. Avevo provato a leggere qualcosa, "Fahrenheit 451", di Bradbury, ma dopo poche pagine i miei occhi, due piccole fessure aperte nell'oscurità della camera, si sono staccati dai caratteri stampati sulle pagine per cominciare a fissare il vuoto, senza motivo apparente.
Ho richiuso il libro, appena a pagina sette, perchè sentivo crescere, dentro di me, un'ansia improvvisa e inaspettata, fulmine a ciel sereno, soprattutto perchè ormai, dopo l'ultimo esame, sono ufficialmente in vacanza.
- Cos'è, cos'è questa morsa che mi attanaglia il petto, questo peso alla bocca dello stomaco? - mi chiedevo, con le mani strette dietro la testa, e gli occhi fissi davanti, a leggere un ipotetico messaggio rivelatore sulla parete buia della mia camera.
Non riuscivo a darmi risposta, continuavo ad angosciarmi.
Solo stamattina ho focalizzato la mia paura nascosta, ho dato una forma concreta alla mia ansia latente, ho confermato il mio carattere perennemente e, alle volte, inutilmente nervoso e inquieto. Ho finito gli esami universitari, ottimi voti, ma soprattutto con esposizioni che mi hanno ricompensato delle ore infinite trascorse in biblioteca, conversazioni con i professori o gli assistenti nei quali sono riuscito, quasi sempre, a dare il meglio di me stesso.
Soddisfatto? Si, certo, ma neanche il tempo di finire, che già, inconsciamente, ho cominciato a pensare all'ultimo esame da sostenere, Economia Politica, a settembre: difficile, per uno che non ha mai amato i numeri. Decisivo, l'ago della bilancia della mia media universitaria, dovrò dare il massimo ad ogni costo, e proprio stanotte ho cominciato a realizzare che dovrò cominciare a studiarlo da oggi, cominciare a prendere dimestichezza con le curve, le leggi della domanda e dell'offerta, le strane formule che, per il momento, sono per me lingua sconosciuta.
E intanto cresce l'ansia, ogni giorno prometto a me stesso che cambierò, non mi lascerò più assalire dalla paura di sbagliare, affronterò di petto i problemi, a testa alta, senza più sentirmi male ogni mattina di un esame....ma non ci riesco.
economia politica, il mio scoglio più grande. curve di indifferenza, modelli is-lm e tutta la madonna appresso.. hai ragione, pesante e monotono, scocciante ed incomprensibile.. ma pur sempre l' ULTIMO.. capisci? l' U L T I M O !!!!!!!!!!!!!!!!!!
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