Forse il più grave attentato del dopoguerra (che continua, sfortunatamente, a non mostrarsi come tale) iracheno.
Per il momento il bilancio è di 32 morti e 120 feriti, causati dall'esplosione di un'autobomba davanti al centro di reclutamento del nuovo esercito iracheno. Una violentissima esplosione, una nuova strage, in un paese ormai devastato dall'orrore e dal caos, a pochi giorni dal passaggio di poteri al nuovo governo transitorio, che si ritroverà un paese in condizioni disastrate, pieno di contrasti e fratture interne, terreno fertile per lo scoppio di una guerra civile come quella affrontata dalla Jugoslavia.
Penso davvero che gli iracheni non chiedevano altro, essere liberati dal dittatore Saddam per poi potersi liberamente scannare tra di loro.
E chi ha combinato il guaio, bene ha pensato di farsi da parte quando la situazione si è fatta davvero insostenibile.
Ci aspetta un futuro molto, ma molto oscuro...
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