giovedì 10 giugno 2004

Teso come una corda di violino

Uff...la tensione sale, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, e non è soltanto per gli esami ormai alle porte, i soliti scogli appuntiti da superare indossando un'armatura di una finta sicurezza e spavalderia che non riesco quasi mai a trovare nel mio armadio, ma per una serie di circostanze snervanti che mi rendono a poco a poco più insicuro: domani, per la ventottesima volta in due anni e mezzo, grazie agli illuminanti cambiamenti introdotti dall'accoppiata Berlinguer-Moratti nell'ambito dell'istruzione universitaria, sosterrò un esame, studiato in poco più di dieci giorni, dopo aver seguito un corso massacrante da sei ore alla settimana (annuale compattato, lo chiamano...), ricco di contenuti dei quali, nella migliore delle ipotesi, non ricorderò nulla dopo un paio di settimane. Dopo cinque giorni mi troverò nuovamente di fronte ad un professore, per disquisire di altre duecentocinquanta pagine memorizzate, di fretta e furia, nelle pause prese dallo studio di un altro esame da sostenere a fine mese, anticipato da un test a risposta multipla per superare lo scritto di un esame che mi darà un voto sul libretto e quattro cfu (linguaggio in codice per indicare crediti formativi universitari, ma formazione di chi e su cosa?) soltanto dopo aver consegnato una tesina di dieci pagine approfondendo un argomento trattato al corso; e in mezzo tanti allegri tirocini e laboratori, elaborati da consegnare, il professore da inseguire e informare sulle nuove modalità per la stesura della tesi breve, tante piccole e grandi insicurezze per la scelta del biennio di specializzazione, il desiderio di crearmi un futuro lontano da qui e la paura di non essere in grado di cavarmela da soloOra, però, è il momento di andare; un’ultima ripetizione prima di chiudere i libri e sarò pronto ad affrontare l'ennesimo esame.

1 commento:

  1. l'urlo, la massima espressione di tensione che abbia mai viso in vita mia..

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